Il Regno Unito è uscito dalla recessione

Ma non è ancora chiaro se è l'inizio di una vera ripresa: questo dato è molto influenzato dalle Olimpiadi di Londra

Il Regno Unito è uscito dalla recessione e per la prima volta da un anno a questa parte la sua economia è tornata a crescere. Secondo le stime preliminari diffuse oggi dall’Office for National Statistics (ONS, l’equivalente britannica dell’ISTAT), tra luglio e settembre l’economia inglese è cresciuta di circa l’1 per cento, molto più del previsto. L’economia del Regno Unito non cresceva dalla fine del 2011 e questo dato segna l’uscita anticipata del paese da una recessione che durava dalla fine del 2011 (un paese si dice in recessione tecnica quando il suo PIL scende per due trimestri consecutivi).

Il dato sembra essere influenzato dall’effetto che sull’economia del paese hanno avuto le Olimpiadi di Londra. Secondo molti commentatori e analisti non è ancora certo che la ripresa del paese sia assicurata anche per i prossimi mesi. Ed Balls, laburista e ministro ombra del Tesoro, ha dichiarato: «Una spinta una tantum dalle Olimpiadi è gradita, ma non sostituisce la necessità di un piano per assicurare una ripresa solida dell’economia».

Secondo alcuni dati, soltanto la vendita del biglietti per le Olimpiadi avrebbe garantito un aumento dello 0,2 per cento del PIL. Ma ci sono altri fattori una tantum che spiegherebbero l’aumento del PIL nell’ultimo trimestre. L’ONS ha affermato per esempio che il risultato è stato incrementato a causa del giorno extra di vacanza per il giubileo di diamante della regina Elisabetta nel corso del secondo trimestre. La chiusura di banche, uffici e fabbriche il 5 giugno ha depresso il risultato del secondo quadrimestre (l’ONS però ha dichiarato di non poter stimare di quanto), facendo sembrare migliore il terzo trimestre (i risultati economici trimestrali infatti si calcolano sui trimestri precedenti).

Gli altri indizi sulla salute dell’economia britannica sono piuttosto contraddittori.  Gli indici sui risultati di industria e servizi sono cresciuti, ma quelli del settore edilizio sono calati del 2,5 per cento. Mentre i sondaggi sui responsabili acquisti delle imprese – un indicatore non ufficiale, ma molto utilizzato – dimostrano che c’è ancora molto pessimismo sul futuro dell’economia, l’inflazione rispetto all’anno scorso si è più che dimezzata, l’occupazione è aumentata così come le vendite al dettaglio.

Finora, davanti ai dati, il governo si è dimostrato prudente. George Osborne, il cancelliere dello scacchiere (cioè il ministro del Tesoro), ha dichiarato: «C’è ancora un lungo cammino da fare, ma questi dati dimostrano che siamo sulla strada giusta». Lo stesso concetto è stato espresso dal primo ministro David Cameron in un messaggio su Twitter.

Cameron si era già espresso in proposito, causando un piccolo incidente diplomatico con l’ONS. Mercoledì, durante il question time alla Camera dei Comuni, Cameron aveva anticipato che i dati sulla crescita sarebbero stati migliori del previsto. Il problema è che Cameron, insieme a un ristretto gruppo di politici, può conoscere le statistiche dell’ONS con un giorno di anticipo. Nel caso decida di prenderne visione, però, non deve rivelarle, visto che le statistiche economiche hanno un forte impatto sui mercati. L’ONS ha dichiarato ieri che sta indagando per scoprire se con il suo annuncio di mercoledì Cameron ha commesso qualche violazione.

Foto: Paul Gilham/Getty Images