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  • Domenica 14 ottobre 2012

Oggi si vota in Lituania

Per eleggere il nuovo parlamento, ma anche per decidere sul progetto di una nuova centrale nucleare: i sondaggi danno in vantaggio l'opposizione di centrosinistra

di Paolo Pantaleo

Order and Justice party leader Rolandas Paksas vote at a polling station in Vilnius, Lithuania, Sunday, Oct. 14, 2012. Lithuanians are expected to deal a double-blow to the incumbent conservative government in national elections Sunday by handing a victory to opposition leftists and populists and saying ‘no’ to a new nuclear power plant that supporters claim would boost the country’s energy independence. (AP Photo/Mindaugas Kulbis)

Order and Justice party leader Rolandas Paksas vote at a polling station in Vilnius, Lithuania, Sunday, Oct. 14, 2012. Lithuanians are expected to deal a double-blow to the incumbent conservative government in national elections Sunday by handing a victory to opposition leftists and populists and saying ‘no’ to a new nuclear power plant that supporters claim would boost the country’s energy independence. (AP Photo/Mindaugas Kulbis)

Oggi i lituani hanno un appuntamento elettorale particolarmente importante. Dovranno eleggere il nuovo parlamento, giunto a scadenza di mandato, ma anche decidere sul progetto della nuova centrale nucleare di Visaginas.

I 147 seggi del parlamento lituano saranno assegnati attraverso il sistema del doppio turno. Il secondo turno si svolgerà il 28 ottobre. I sondaggi danno in vantaggio i partiti del centrosinistra, che dovrebbero avere buone possibilità di scalzare l’attuale maggioranza di centrodestra in parlamento.

Il premier Kubilius, del partito cristiano-democratico, che ha condotto la Lituania fuori dalla crisi economica degli anni 2008-2009, paga l’impopolarità derivatagli dalle dure misure di risanamento. Mentre in Lettonia ed Estonia i due premier di centro moderato, Dombrovskis e Ansip, sono riusciti a farsi riconfermare dagli elettori alla guida dei rispettivi esecutivi, dopo aver attuato politiche di durissima austerità (specie in Lettonia), ma anche con incredibili risultati di crescita economica, per Kubilius il miracolo sembra da escludere.

Il nuovo primo ministro lituano potrebbe essere Algirdas Butkevičius, leader del Partito Socialdemocratico che è in testa ai sondaggi. Ma per formare una maggioranza di centrosinistra avrà bisogno di allearsi con l’altro principale partito di sinistra del paese, il Partito del Lavoro, guidato da Viktor Uspaskich, russofono lituano, che in passato è stato al centro di qualche scandalo finanziario che l’ha costretto a rifugiarsi in Russia per un anno, per scampare ad un possibile arresto. Il Partito del Lavoro, secondo i sondaggi, ha buone prospettive di successo e potrebbe essere l’altra gamba su cui il partito socialdemocratico costruirà la futura maggioranza.

Secondo le previsioni, il terzo partito dovrebbe essere il partito Ordine e Giustizia, dell’ex presidente lituano Rolandas Paskas, che dovette lasciare la più alta carica del paese nel 2004, colpito da impeachment per i suoi legami con la mafia russa. Dietro al partito di Paskas dovrebbe piazzarsi il partito cristiano democratico dell’attuale premier lituano Andrius Kubilius. Pur non potendo sperare in una riconferma della maggioranza di centrodestra, i partiti moderati sperano però nelle elezioni di oggi (e nel secondo turno del 28 ottobre) di non lasciare la maggioranza assoluta ai due partiti di centrosinistra.

Sarà poi interessante vedere il risultato di un altro partito che è stato in questi anni al centro delle cronache più giudiziarie che politiche in Lituania, il partito “La via del coraggio”, che si è trovato invischiato in uno scandalo per un’inchiesta su accuse di pedofilia a Kaunas.

C’è da tener presente che in Lituania, al contrario di quanto succede negli altri due paesi baltici – Estonia e Lettonia – con forte presenza di minoranza russofona, non ci sono minoranze etniche così vaste da influenzare sensibilmente il voto. Se i lettoni e gli estoni votano innanzi tutto scegliendo fra partiti nazionali e partiti russofoni, i lituani si indirizzano maggiormente su scelte di indirizzo politico, centrodestra o centrosinistra.

Sullo sfondo delle elezioni politiche c’è poi l’altra grande questione su cui la giornata elettorale di oggi in Lituania dovrà pronunciarsi: il destino della centrale nucleare di Visaginas, che la Lituania intende costruire per sostituire l’impianto già dismesso di Ignalina. Il progetto include – oltre alla Lituania, principale azionista del progetto e paese ospitante la centrale – anche Estonia e Lettonia, con la possibilità di ingresso anche della Polonia. Il partner tecnologico è la giapponese Hitachi.

Il partito socialdemocratico è contrario alla costruzione della centrale e ha chiesto ai propri elettori di votare contro, mentre il premier Kubilius e il centrodestra sostengono il progetto. Il referendum è solo consultivo, ma certamente avrà un peso determinante sul futuro del progetto nucleare lituano. Intanto, gli altri paesi baltici attendono che l’elettorato lituano si esprima sulla centrale, prima di decidere se proseguire nella collaborazione con la Lituania.

Foto: Rolandas Paskas, leader del partito Ordine e Giustizia (AP Photo/Mindaugas Kulbis)