Negli ultimi vent’anni, in Italia, ogni elezione politica è stata preceduta da discussioni e polemiche sull’opportunità che i due principali candidati alla presidenza del Consiglio si sfidassero o no in un confronto televisivo, e per due volte quello dato in vantaggio – Berlusconi, nel 2001 e nel 2008 – non ha voluto affrontare il suo avversario, nel timore di avvantaggiarlo. Negli Stati Uniti invece c’è una consolidata tradizione di dibattiti televisivi tra avversari politici, che avvengono ormai a tutti i livelli e sono molto attesi e potenzialmente influenti. Anche se da tempo il livello di abilità raggiunto da candidati, consulenti ed esperti è tale da rendere complicati i colpi da ko, questi in passato ci sono stati, insieme ad altri momenti non determinanti ma comunque spettacolari e memorabili. Questi sono 9 di questi, particolarmente famosi.
1960, John Fitzgerald Kennedy e Richard Nixon
Fu il primo dibattito televisivo tra due candidati alla presidenza di partiti diversi, ormai leggendario e raccontato fino alla nausea. Nixon era reduce da un ricovero in ospedale per un’infezione, era dimagrito e non si fece truccare. Kennedy era in forma, bello e sorridente. Nixon sudava vistosamente, il colletto della camicia gli stava largo, e si asciugava spesso la fronte. Gli spettatori del dibattito attribuirono a grandissima maggioranza la vittoria a Kennedy. Per quelli che avevano ascoltato il dibattito alla radio, invece, il confronto era stato pari. Il mezzo si mostrò così potente che passarono 16 anni e tre elezioni presidenziali prima che due candidati si trovarono di nuovo d’accordo sul fare un confronto televisivo.
1976, Gerald Ford e Jimmy Carter
Furono i primi dibattiti dopo Kennedy e Nixon, e anche stavolta ebbero un grande impatto. Ford era presidente uscente, era dato in vantaggio nei sondaggi e aveva vinto il primo dibattito, sulla politica interna. Nel secondo confronto, sulla politica estera, Ford disse una frase ricordata tutt’ora come uno dei più grossi svarioni di un politico.
«Non c’è nessun dominio sovietico dell’Europa dell’est e mai ci sarà sotto l’amministrazione Ford»
Il giornalista sbalordito gli chiese se intendeva dire davvero quello che aveva detto, e Ford ribadì il concetto, facendo gli esempi della Romania e della Polonia. L’ascesa di Ford nei sondaggi si fermò, e alla fine Carter vinse di poco le elezioni.
1980, Ronald Reagan contro Jimmy Carter
I dibattiti di quell’anno sono famosi soprattutto per la frase «There you go again», pronunciata da Reagan per irridere l’ennesimo lungo e serioso attacco di Carter. Ma la frase che segnò la storia di quei confronti e di molti di quelli a venire fu un’altra. Alla fine dell’ultimo dibattito, Reagan si rivolse agli elettori dicendo loro di pensare a una cosa in particolare, quando sarebbero andati a votare.
«Chiedetevi: state meglio di come stavate quattro anni fa? È più facile per voi fare la spesa rispetto a quattro anni fa? C’è più o meno disoccupazione rispetto a quattro anni fa? L’America è rispettata nel mondo come era quattro anni fa? Vi sentite sicuri, pensiate che siamo forti come quattro anni fa? Se la vostra risposta a queste domande è sì, beh, penso che sia scontato quale dovrebbe essere la vostra scelta. Se non siete d’accordo, se pensate che la strada intrapresa negli ultimi quattro anni non sia quella su cui stare nei prossimi quattro anni, potrei suggerirvi un’alternativa»
La frase “Are you better off than you were four years ago?” è entrata nella storia della politica statunitense, ripetuta da lì in poi in moltissimi articoli e dibattiti.