Meglio il Porcellum

Tito Boeri, Vincenzo Galasso e Tommaso Nannicini fanno delle proposte per la legge elettorale, senza le quali meglio rinunciare a cambiarla, dicono

In un articolo pubblicato sul sito Lavoce.info, Tito Boeri, Vincenzo Galasso e Tommaso Nannicini presentano delle articolate e concrete proposte per cambiare la legge elettorale “migliorando la selezione della classe politica” italiana, anche facendo i conti con le resistenze dei partiti a interventi ancora più auspicabili: e concentrandosi soprattutto sul disegno dei collegi uninominali in modo da ridurre i casi di “collegi blindati”. In assenza di queste condizioni, dicono, le modifiche del cosiddetto “Porcellum” sarebbero onerose economicamente e in termini di credibilità.

Come si potrebbe modificare la legge elettorale per migliorare la selezione della classe politica e aumentare la credibilità del paese? L’esperienza degli ultimi venti anni ci mostra che il bipolarismo della Seconda Repubblica ha sofferto di tre mali principali: la rissosità di poli prigionieri delle fazioni estreme; la frammentazione di coalizioni governative che tentavano di conciliare l’inconciliabile; il deterioramento della qualità della classe politica, per l’impossibilità degli elettori di scegliere gli eletti. Per affrontare questi problemi bisogna avvicinarsi alla Francia, piuttosto che alla Grecia. In entrambi i paesi si è votato nel 2012 e in entrambi i casi il voto è stato molto frammentato (al primo turno). Eppure la Francia ha oggi un governo stabile, mentre la Grecia è dovuta tornare al voto e ha tuttora un governo che rischia di cadere da un momento all’altro. Avvicinarsi alla Francia significa adottare un sistema maggioritario a doppio turno con collegi uninominali. Bene anche disegnarli in maniera competitiva, ovvero minimizzando il numero di collegi sicuri prima del voto (“Riforma elettorale, il momento è giusto“, V.Galasso – T.Nannicini).
Purtroppo, con un’ottica di riforma “usa e getta” la probabilità di approvare una legge del genere è prossima allo zero. Tuttavia, anche la bozza di accordo in circolazione potrebbe essere migliorata per raggiungere questi obiettivi, e fare così un passo avanti sostanziale rispetto al Porcellum. In primo luogo, è necessario tenere separata la ripartizione dei seggi nel 50 per cento maggioritario dal 50 per cento proporzionale (come nel Mattarellum), ed evitare che i collegi uninominali vengano usati per selezionare i candidati (all’interno dei partiti) ma non per ripartire i seggi tra i partiti (come in Germania). Ciò è necessario per restituire la scelta dei politici ai cittadini. In subordine, si può ridurre le distanze fra il sistema proporzionale che si prefigura all’orizzonte e un ipotetico sistema maggioritario, allocando i seggi in piccole circoscrizioni, come in Spagna. Ovviamente, approvare rapidamente la mille volte promessa riduzione di uno dei parlamenti più numerosi del mondo aiuterebbe l’obiettivo di tenere bassa l’ampiezza dei collegi in termini di eletti. Anche qui i numeri sono importanti: le circoscrizioni non devono prevedere più di quattro o cinque eletti, altrimenti si favorisce la frammentazione e si peggiora la qualità degli eletti, perché i partiti possono nascondere candidati di dubbia qualità in liste bloccate troppo lunghe. In secondo luogo, bisogna aumentare il potere di scelta dei cittadini incrementando in maniera decisiva la contestabilità dei collegi uninominali. Anche con i collegi uninominali, infatti, i partiti possono “nominare” un parlamentare (proprio come con le liste bloccate) candidandolo in un collegio sicuro. Da questa semplice constatazione nasce una seconda proposta: disegnare i collegi uninominali per renderli “competitivi”, cioè dall’esito incerto. La proposta è tecnicamente fattibile (potrebbe essere definita in poche settimane da una commissione tecnica indipendente a costo zero) e migliorerebbe la qualità della classe politica ancor più delle primarie obbligatorie per la scelta dei candidati (visto che le primarie avvantaggiano chi controlla zoccoli duri di militanti).

(leggi per intero su Lavoce.info)