Il giorno di Ingrid Bergman

Morì trent'anni fa: fu sempre bellissima, raffinata e famosa, in Svezia, negli Stati Uniti e in Italia

21st April 1965: Swedish actress Ingrid Bergman (1915 - 1982) during an interview at London Airport. (Photo by Michael Stroud/Express/Getty Images)
21st April 1965: Swedish actress Ingrid Bergman (1915 - 1982) during an interview at London Airport. (Photo by Michael Stroud/Express/Getty Images)

Ingrid Bergman nacque a Stoccolma il 29 agosto del 1915 e in quello stesso giorno del 1982 morì, trent’anni fa. Fu una straordinaria e adorata attrice, e una donna di fascino straordinario, uno dei personaggi più rappresentativi del glamour di molte stagioni del cinema internazionale. Era nata a Stoccolma e fu presto orfana di entrambi i genitori: a tredici anni venne adottata da uno zio e frequentò la scuola d’arte drammatica del Teatro Reale di Stoccolma. Nel 1935, grazie a Peter Lindstrom (che due anni dopo diventò suo marito) conobbe un dirigente dell’industria cinematografica svedese. E a vent’anni debuttò al cinema interpretando in soli tre anni più di dieci film. Il più celebre, “Intermezzo”, fu visto dal produttore David O. Selznick che volle girarne una versione americana: Ingrid Bergman venne chiamata negli Stati Uniti e iniziò una grande e rapida carriera a Hollywood.

Nel 1942 Bergman recitò accanto a Humphrey Bogart in “Casablanca” e nel 1943 fu nominata all’Oscar come migliore attrice in “Per chi suona la campana”, dove era insieme a Gary Cooper. L’anno seguente vinse l’Oscar per il thriller “Angoscia” di George Cukor e l’anno dopo ancora ricevette la nomination come migliore attrice per l’interpretazione di “Le campane di Santa Maria” e fu in “Io ti salverò” di Alfred Hitchcock. Nel 1946 uscì “Notorious” di Hitchcock con Cary Grant, e nel 1948 Bergman fu “Giovanna d’Arco”. In quegli anni conobbe il regista italiano Roberto Rossellini.

Dopo aver visto “Roma città aperta” e “Paisà”, Bergman scrisse a Rossellini una lettera in cui diceva di voler recitare per lui. Rossellini la chiamò immediatamente assegnandole (al posto di Anna Magnani) un ruolo in “Stromboli terra di Dio”. Ingrid Bergman e Roberto Rossellini si innamorarono e, suscitando grandissimo scandalo a causa dei rispettivi matrimoni, nel 1950 ebbero un figlio: Robertino. Dopo il divorzio dal primo marito e dopo il matrimonio con Rossellini nel 1952 Ingrid Bergman ebbe due gemelle: Isabella e Isotta.

Durante gli anni Cinquanta Bergman girò sotto la direzione di Rossellini “Europa ’51” e “Viaggio in Italia”, che non ebbero però gran successo. Finito il rapporto con Rossellini, nel 1956 tornò negli Stati Uniti con un ruolo nel film “Anastasia” e, per la seconda volta, vinse l’Oscar come migliore attrice. Nel 1958 conobbe Lars Schmidt, un impresario teatrale svedese che diventerà il suo terzo marito. In quegli anni ci furono ancora “Indiscreto” e “Le piace Brahms?”.

Il terzo premio Oscar come miglior attrice non protagonista lo vinse nel 1975 per il suo ruolo nel film “Assassinio sull’Orient Express” di Sidney Lumet. Nel 1978 il regista svedese Ingmar Bergman le propose un film che lei accettò di interpretare nonostante fosse reduce da un intervento chirurgico per un tumore al seno: “Sinfonia d’autunno” fu la sua ultima interpretazione per il cinema.

Nel 1980 pubblicò un libro di memorie (“Ingrid Bergman – La mia storia”) e l’anno dopo interpretò il suo ultimo ruolo: quello del primo ministro israeliano Golda Meir in una mini serie televisiva. Il 29 agosto del 1982 Ingrid Bergman morì a Londra. Le sue ceneri vennero sparse nel mare.