Il pasticcio del digitale terrestre

Con la Sicilia il passaggio dalla tv analogica è ormai concluso, ma come spiega Repubblica ci sono ancora un sacco di problemi e canali che non si vedono

Entro la fine di quest’anno, la transizione al digitale terrestre per i sistemi televisivi dovrà essere completata, almeno stando a quanto fu stabilito con la legge 222 del 29 novembre del 2007. Lo scorso luglio il cosiddetto “switch-off” è stato completato anche in Sicilia, l’ultima regione nel calendario previsto dalla legge. La transizione verso il nuovo sistema nel nostro paese è stata tutt’altro che indolore, ha richiesto molto tempo e comporta ancora oggi molti inconvenienti per milioni di persone, che spesso non riescono a ricevere i canali televisivi e che devono fare a pugni con i decoder e la loro continua risintonizzazione.

Il problema, come hanno spiegato più volte dal ministero dello Sviluppo economico, è che “mentre con l’analogico bene o male il segnale arrivava, ora o arriva perfettamente o non arriva affatto”. In sostanza: senza una buona ricezione non c’è verso di vedere i canali. Per fare il punto sulla situazione, oggi Repubblica dedica un’intera pagina a cura di Agnese Ananasso ai problemi che interessano il digitale terrestre e sui quali non si è ancora intervenuti con efficacia.

Immagini a scacchi, voci spezzate, schermi oscurati. Doveva essere la svolta di inizio millennio e invece il passaggio alla Tv digitale più che una svolta sembra una lunga strada piena di tornanti, tanti quanti sono stati gli switch-off. Un processo avviato nel 2008 con la Sardegna e concluso il 4 luglio con la Sicilia, che ha privato tanti cittadini della loro tv generalista, unico servizio per la stragrande maggioranza delle famiglie italiane. Già lo scorso anno Repubblica aveva fatto un’indagine sulla situazione: segnale assente, decoder che non funzionavano e interferenze i problemi più comuni. E a dodici mesi di distanza i problemi sono più o meno gli stessi. Lo testimoniano le chiamate al numero verde attivato dal Ministero dello Sviluppo Economico (800.022.000) che tra settembre 2011 e agosto 2012 (periodo in cui sono stati effettuati due switch-off per 22 milioni di abitanti) sono state circa 270mila, di cui 95mila per informazioni generali, 52mila per assistenza tecnica sul decoder, 50mila per problemi di ricezione di rete e 72mila per altri problemi.

“Le chiamate sono diminuite nell’ultimo anno, basti pensare che nel 2009 solo per lo switch-off di Roma e provincia (3,5 milioni di utenti) abbiamo ricevuto oltre 93mila chiamate – fanno sapere dal ministero -. Nell’ultimo anno solo il 25% delle chiamate riguarda problemi di sintonizzazione del decoder, prima era il 40%. Spesso quando mandiamo i tecnici Raiway nel caso di segnalazioni sulle reti Rai, esce fuori che è un problema di antenna. Il fatto è che mentre con l’analogico il segnale male o bene arrivava, col digitale o arriva perfettamente o non arriva affatto”. Appunto.

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La situazione, spiega Agnese Ananasso, è molto diversa da regione a regione e le più colpite sembrano essere quelle del centro e del sud.

Sicilia
Il 20 per cento della popolazione è rimasta senza segnale. «L’orografia della regione non aiuta – ha spiegato Giovanni Petrone, presidente regionale del Codancons – il centro storico di Modica è chiuso in una vallata e molti canali non si prendono». Ai cittadini siciliani è stato proposto di installare a loro spese un sistema satellitare TivuSat.

Emilia Romagna e Marche
Quest’estate la Rai è completamente scomparsa dagli schermi, probabilmente per colpa del caldo. Il tempo infatti può condizionare il segnale. Quasi la metà dei cittadini di Parma e Piacenza non vedono la Rai, ad Ancona il telegiornale locale non lo vede più nessuno e a Ravenna stanno raccogliendo le firme per una class action contro la televisione di stato.

Basilicata
«Disservizi e malfunzionamenti che impediscono a moltissimi cittadini lucani di sintonizzare correttamente i canali Rai e di vedere il Tg3» ha dichiarato il presidente del Crecom Ercole Trerotola, che parla di migliaia di cittadini che pagano il canone senza ricevere in cambio un servizio.

Abruzzo
Qui gli utenti che non ricevono il segnale sono circa 22mila: problemi di ripetitori e antenne, che andrebbero cambiate a spese dei singoli utenti. Oltre al danno, la beffa: il segnale delle tv svizzere e tedesche arriva senza nessun problema.

Puglia
Il giorno dello switch-off pugliese il ministero dello sviluppo ha ricevuto 3.800 chiamate: in molti non sapevano nulla del cambio e non avevano nemmeno il decoder. E a Cerignola, dove per l’80 per cento degli utenti il servizio è fuori uso, il sindaco ha avviato una diffida per possibile interruzione del servizio pubblico.

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