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  • Domenica 12 agosto 2012

Cimiteri abitati, nelle Filippine

Alcune famiglie ci si sono rifugiate dopo le inondazioni degli ultimi giorni, ma il fenomeno non è affatto nuovo

A boy who lives in a cemetery walks through the remains of floodwaters that receded from the Navotas cemetery in Navotas city on the outskirts of Manila on August 12, 2012. Emergency relief officials and doctors deployed to flood devastated communities in the Philippines on August 12 to prevent outbreaks of disease as the death toll jumped to 85. AFP PHOTO/ Nicolas ASFOURI (Photo credit should read NICOLAS ASFOURI/AFP/GettyImages)
A boy who lives in a cemetery walks through the remains of floodwaters that receded from the Navotas cemetery in Navotas city on the outskirts of Manila on August 12, 2012. Emergency relief officials and doctors deployed to flood devastated communities in the Philippines on August 12 to prevent outbreaks of disease as the death toll jumped to 85. AFP PHOTO/ Nicolas ASFOURI (Photo credit should read NICOLAS ASFOURI/AFP/GettyImages)

La tempesta tropicale che ha colpito nei giorni scorsi le Filippine ha causato frane e allagamenti in tutto il paese, provocando 66 morti e circa 400 mila sfollati. L’80 per cento del territorio di Manila, la capitale, è stata sommersa dall’acqua per oltre due giorni. Un articolo del corrispondente locale dell’Agence France Presse ha raccontato la storia di alcune famiglie che abitavano a Calumpit, una città poco lontana da Manila, e che si sono trasferite a vivere nel cimitero cittadino dopo che le loro abitazioni erano state rese inagibili dall’acqua.

Una delle famiglie è quella di Teresa Concepcions, che all’AFP ha raccontato di come mercoledì scorso, in seguito alle piogge torrenziali, si sono installati nel cimitero, sfruttando le tombe rialzate che emergevano dall’acqua e che rappresentavano un posto asciutto dove poter rimanere. «Crediamo nei fantasmi, ma loro non ci hanno dato fastidio. Forse hanno pietà di noi e ci permettono di stare qui» ha detto Teresa Concepcions.

Il padre di Teresa di mestiere fa il becchino, ricevendo per ogni bara che seppellisce 300 pesos, circa 5 euro, ma ora che l’acqua ha invaso il cimitero e ha reso impossibili le sepolture non ha più lavoro. Ora la loro famiglia vive grazie alle provviste – scatole di sardine e di spaghetti precotti – che sono riusciti a comprare in un piccolo supermercato della zona. «L’avevamo già fatto una volta, e tre dei nostri vicini ci hanno detto che hanno intenzione di unirsi a noi – ha aggiunto Teresa – ma avremmo bisogno di razioni di cibo, però.»

(Le foto di Manila sott’acqua)

Mentre la situazione nella capitale ha iniziato a migliorare a partire da venerdì, scrive l’AFP, molte delle zone rurali intorno a Manila sono ancora ricoperte d’acqua e gran parte degli oltre 400 mila sfollati è stata ospitata in scuole, palestre e centri di accoglienza approntati per l’occasione dal governo. Ma migliaia di persone sfollate non hanno trovato posto in questi luoghi e cercano riparo altrove, come la famiglia di Teresa.

(Un video sulla vita nel cimitero di Manila)

Il corrispondente dell’AFP riporta anche altri casi simili a quello della famiglia Concepcions. Un gruppo di una trentina di persone, per esempio, ha trovato rifugio nella chiesa cattolica del piccolo villaggio di Paombong, che si trova vicino a Calumpit. Una delle donne che fa parte di quel gruppo ha raccontato che la sua famiglia ora vive davanti all’altare della chiesa, condividendo lo spazio con la bara in cui giace il corpo di una anziana morta nei giorni scorsi. Anche loro, come i Concepcions e molti altri nella loro stessa situazione, hanno dichiarato di avere bisogno di viveri e beni di prima necessità. Per ora, a quanto scrive l’AFP, queste persone avrebbero ricevuto dal governo solo un pacco di generi alimentari e due bottigliette di acqua potabile.

(Le foto della tempesta che ha colpito le Filippine)

Ma il fenomeno di persone che vivono nei cimiteri non è nuovo nelle Filippine. Un reportage pubblicato da Vice 4 anni fa raccontava già la vita di molte di queste famiglie. Secondo Vice, nel cimitero principale della capitale vivevano circa 10 mila persone. E se qualcuno ci era capitato recentemente, altri invece ci abitavano da generazioni, ereditando il posto dai nonni e dai genitori.

Queste persone si guadagnano la vita proprio grazie ai morti. Vice racconta che gli adolescenti guadagnano circa 50 centesimi di dollaro (circa 40 centesimi di euro) per ogni bara che portano. I bambini e i ragazzi più piccoli, invece, raccolgono in giro pezzi di metallo, plastica o altri materiali di scarto da rivendere, mentre i loro genitori si occupano di tenere in ordine le tombe.

Foto: NICOLAS ASFOURI/AFP/GettyImages