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  • Venerdì 27 luglio 2012

Le medaglie di Londra 2012

Le foto e la storia dell'oggetto più desiderato delle prossime due settimane

Tra poche ore la cerimonia di apertura a Londra darà l’inizio ufficiale alla XXX Olimpiade. Nei prossimi giorni atleti provenienti da tutto il mondo si sfideranno nelle diverse discipline sportive, cercando di ottenere un posto sul podio e di vincere una delle medaglie in palio. La Royal Mint, la zecca di stato del Regno Unito, ha realizzato circa 4.700 medaglie che saranno assegnate nel corso dei Giochi olimpici e paralimpici in 805 cerimonie, organizzate negli oltre 30 siti olimpici in cui si disputeranno le gare.

Il metallo necessario per produrre le medaglie è stato fornito da Rio Tinto Group, una società multinazionale anglo-australiana che si occupa di ricerca, estrazione e lavorazione di risorse minerarie e che nel 2011 ha realizzato ricavi per 60,5 miliardi di dollari. È la seconda volta che questa società fornisce il materiale per le medaglie di oro, argento e bronzo. Lo aveva già fatto più di dieci anni fa per le Olimpiadi invernali di Salt Lake City del 2002.

Ogni medaglia pesa tra i 375 e i 400 grammi, ha un diametro di 8,5 centimetri ed è spessa 7 millimetri. Sul bordo sono incisi lo sport e la disciplina in cui è stato premiato l’atleta. Da un lato, come vuole la tradizione, è rappresentata la Dea Alata della Vittoria (Nike) con lo Stadio Panathinaiko sullo sfondo, lo storico stadio di Atene dove furono disputati i primi Giochi dell’era moderna nel 1896. Sullo sfondo c’è anche il Partenone, il tempio greco dedicato alla dea Atena che sorge sull’Acropoli di Atene. L’altro lato delle medaglie porta invece la rappresentazione del logo di Londra 2012, con il corso fluviale stilizzato del Tamigi e una serie di linee che rappresentano l’energia e il coinvolgimento reciproco degli atleti che partecipano alle competizioni.

Ai Giochi olimpici antichi, i vincitori ricevevano in premio una corona di olivo (kotinos), tradizione introdotta secondo lo scrittore e geografo Pausania il Periegeta da Eracle dopo lo stadion, una gara di corsa. Molti secoli dopo, con l’inizio dei Giochi moderni ad Atene nel 1896 fu introdotto l’uso delle medaglie per premiare i vincitori delle competizioni. Alla prima Olimpiade moderna furono assegnate ai vincitori medaglie d’argento e una corona di olivo in ricordo delle Olimpiadi antiche, mentre ai secondi classificati fu consegnata una medaglia di bronzo e una corona di alloro. Le medaglie d’oro non erano previste. Nel 1900 agli atleti furono consegnati trofei e coppe al posto delle medaglie.

La premiazione con le medaglie fu ripresa nel 1904 in occasione dell’Olimpiade di St. Louis negli Stati Uniti. Lì nacque la tradizione di assegnarne una d’oro al vincitore, una d’argento al secondo classificato e una di bronzo per il terzo posto. Per non fare confusione con le statistiche e onorare tutti gli olimpionici, il Comitato olimpico internazionale (CIO) dispose l’assegnazione retroattiva delle medaglie ai partecipanti dalle Olimpiadi del 1896 e del 1900.

Nel corso degli anni il CIO ha anche elaborato linee guida precise su come devono essere fatte le medaglie e sulle caratteristiche che devono avere. Devono avere preferibilmente forma circolare e un sistema di attacco per la fascia che consenta di indossarle al collo. Devono avere un diametro di almeno 8 centimetri e uno spessore non inferiore ai 3 millimetri. Per il primo classificato devono essere composte di argento e avere una copertura d’oro di almeno sei grammi (oro per circa 250 euro). Le medaglie del secondo posto devono avere le stesse caratteristiche di quelle del primo, ma senza la copertura d’oro. Infine, le medaglie di bronzo per l’ultimo posto sul podio devono essere realizzate con la lega metallica in particolari proporzioni.

Gli atleti alle Olimpiadi non vincono solamente le medaglie. Ogni atleta che si classifica nei primi otto posti ottiene un diploma. Inoltre, nello Stadio olimpico del luogo che ospita i Giochi vengono incisi in un muro i nomi dei vincitori, alla fine di ogni Olimpiade.