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  • Mercoledì 25 luglio 2012

La Scozia annuncia i matrimoni gay

Un progetto di legge promosso dal governo consentirà i matrimoni religiosi tra persone dello stesso sesso, a partire dal 2015

GLASGOW, SCOTLAND - MAY 03: Nicola Sturgeon, deputy leader of the Scottish National Party casts her vote at Broomhouse Halls polling station on May 3, 2012 in Glasgow, Scotland. Scottish voters are going to the polls in an election to decide who runs the country's 32 local authorities. (Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images)
GLASGOW, SCOTLAND - MAY 03: Nicola Sturgeon, deputy leader of the Scottish National Party casts her vote at Broomhouse Halls polling station on May 3, 2012 in Glasgow, Scotland. Scottish voters are going to the polls in an election to decide who runs the country's 32 local authorities. (Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images)

Il governo scozzese ha presentato un progetto di legge da presentare al parlamento entro la fine dell’anno, per consentire i matrimoni omosessuali in chiesa e dare alle coppie sposate omosessuali gli stessi diritti di quelle eterosessuali. Se il provvedimento sarà approvato, la Scozia sarà il primo dei paesi del Regno Unito a celebrare matrimoni tra gay e lesbiche «a partire dal 2015», ha detto il vice primo ministro scozzese Nicola Sturgeon.

Il governo aveva annunciato mercoledì scorso i risultati di una consultazione pubblica sul tema: su 77.508 risposte, di cui 375 da parte di organizzazioni e il resto da parte di cittadini privati, il 64% ha detto di essere contrario ai matrimoni omosessuali, il 36% ha detto di essere a favore. Il vice primo ministro Sturgeon ha spiegato però che se dalle risposte si escludono le cartoline e le petizioni frutto di partecipazioni organizzate, il 65% delle risposte sono state favorevoli al progetto di legge e il 35% sono state contrarie: e in questo senso si erano espressi altri recenti sondaggi sul tema.

I leader di tutti i principali partiti scozzesi hanno appoggiato la proposta del governo guidato da Alex Salmond del Partito Nazionale Scozzese. Alcuni esponenti del Partito Conservatore, il più grande della coalizione di governo, hanno detto di essere contrari e di condividere le proteste della Chiesa di Scozia e di quella cattolica che lo ha definito «un pericoloso esperimento sociale». Il vice primo ministro ha però chiarito che ci sarà libertà di scelta da parte dei singoli celebranti e che «saranno tutelati, se non vorranno celebrare questo tipo di matrimoni, da azioni legali e disciplinari contro di loro»

Le unioni civili in Scozia e in tutto il Regno Unito offrono già dei diritti alle coppie omosessuali ma non hanno lo stesso valore legale del matrimonio tra coppie eterosessuali. Il Civil Partnership Act è entrato in vigore in tutto il Regno Unito nel 2005. Riconosce alle coppie omosessuali la possibilità di “vincolarsi in una unione registrata” molto simile al matrimonio, anche se dal punto di vista giuridico non ha lo stesso valore legale di un matrimonio tra coppie eterosessuali. Il governo scozzese ha fatto sapere che ci sarà una seconda consultazione estesa anche all’Inghilterra e al Galles per portare avanti «una causa di equità e giustizia sociale».

Foto: Nicola Sturgeon, vice primo ministro scozzese (Jeff J Mitchell/Getty Images)