Uomini e statue

Oggi è diventato più difficile e strano, inaugurare statue: ma che siano sparite le statue, non si può dire, né le fotografie di statue

A 30 foot (9.1 meters) replica of Michelangelo's David by Turkish conceptual artist Serkan Ozkaya titled "David (inspired by Michelangelo)" is parked in front of the Storefront for Art and Architecture March 6, 2012 in the Soho area of New York. The statue is in New York for one day before heading to be exhibited at the 21c Museum in Louisville, Kentucky. AFP PHOTO/Stan HONDA (Photo credit should read STAN HONDA/AFP/Getty Images)
A 30 foot (9.1 meters) replica of Michelangelo's David by Turkish conceptual artist Serkan Ozkaya titled "David (inspired by Michelangelo)" is parked in front of the Storefront for Art and Architecture March 6, 2012 in the Soho area of New York. The statue is in New York for one day before heading to be exhibited at the 21c Museum in Louisville, Kentucky. AFP PHOTO/Stan HONDA (Photo credit should read STAN HONDA/AFP/Getty Images)

Le statue, già. Oggetti anacronistici, si direbbe oggi, che però continuano a conoscere tentativi di reinvenzione, quasi sempre fallimentari: vedi il caso delle polemiche degne di miglior causa sulla statua di Giovanni Paolo II a Roma Termini. Certo, per un po’ le statue di Botero che si incontrano in certe cittadine di provincia sono sembrate spiritose e divertenti: ma non è che puoi reinventare il canone del monumento solo ingrassando i soggetti. C’è sempre quel problema lì, del carico di solennità che sembra pomposamente fuori scala per le ironie e il disincanto di questi tempi, e al tempo stesso non lo puoi smontare del tutto quando si parla di celebrare persone dai meriti celebrati, e che sono pure morte.

Finisce che si fa altro, lapidi, sculture, cose astratte: statue, sempre meno. Negli ultimi decenni hanno fatto più notizia le statue abbattute che non quelle innalzate (con qualche eccezione, dove però le statue erano infatti considerate un po’ troppo). E però intorno a noi ne sopravvivono solidamente migliaia e migliaia, passiamo loro vicino, alcune le andiamo a vedere apposta, e facciamo le foto. Foto di statue, di noi e le statue, di altri e le statue.