Spending review, ci siamo

In settimana arriverà il primo decreto per la revisione della spesa pubblica, probabilmente ne seguiranno altri, racconta il Corriere della Sera

Milan, ITALY: Parmalat Chief Executive Enrico Bondi (R) speaks with prosecutors during a trial against Calisto Tanzi and 15 other people, including several company administrators, at the Milan courthouse 28 February 2006. Bondi's testimony reflected his strategy in dealing with the scandal. As the company's administrator, he launched suits totaling billions of dollars against banks in Italy and abroad, claiming they continued to earn commissions by raising money for Parmalat before the collapse despite knowing about the company's perilous financial state. AFP PHOTO / PACO SERINELLI (Photo credit should read PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)
Milan, ITALY: Parmalat Chief Executive Enrico Bondi (R) speaks with prosecutors during a trial against Calisto Tanzi and 15 other people, including several company administrators, at the Milan courthouse 28 February 2006. Bondi's testimony reflected his strategy in dealing with the scandal. As the company's administrator, he launched suits totaling billions of dollars against banks in Italy and abroad, claiming they continued to earn commissions by raising money for Parmalat before the collapse despite knowing about the company's perilous financial state. AFP PHOTO / PACO SERINELLI (Photo credit should read PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)

Il governo Monti si prepara ad approvare il primo decreto relativo alla cosiddetta spending review, la revisione e razionalizzazione della spesa pubblica affidata, tra gli altri, al commissario Enrico Bondi. Mario Sensini sul Corriere della Sera di oggi racconta a che punto siamo e spiega che a questo decreto ne seguiranno altri due. Soltanto dal primo pacchetto di tagli ci si aspetta un risparmio di 10 miliardi di euro. Secondo Repubblica, invece, il primo decreto potrebbe contenere anche un blocco delle tariffe fino al 2013. Su tutti i giornali si parla di malumori da parte di ministeri e sindacati.

ROMA — Una spending review in tre atti. «La revisione della spesa pubblica non è un’operazione una tantum, ma un processo, e non si esaurirà certo con il decreto di fine settimana» spiegano a Palazzo Chigi al termine di una giornata frenetica, tutta dedicata alla messa a punto del primo intervento di riduzione della spesa. «Al quale — aggiungono le stesse fonti della Presidenza del Consiglio — ne seguiranno altri». Uno prima della fine dell’anno, probabilmente insieme alla legge di stabilità, la ex legge finanziaria, all’inizio di ottobre. L’altra, che potrebbe essere l’ultimo atto del governo Monti prima delle elezioni politiche, nella primavera del 2013.

L’obiettivo dell’esecutivo, si aggiunge, è quello di presentare un piano organico di interventi che non si esaurisca in un sol colpo, ma che progressivamente abbracci ambiti sempre più ampi dell’amministrazione pubblica. Quello che è certo è che si partirà dal piano di risparmi sugli acquisti di beni e servizi da parte dello Stato e delle amministrazioni locali messo a punto dal commissario Enrico Bondi. Sarà quello il «piatto forte» del primo decreto legge con i tagli alla spesa, atteso per venerdì, quando dovrebbe tornare a riunirsi il consiglio dei Ministri. Gli altri capitoli della spending review che il governo ha valutato in queste ultime settimane, le misure sul pubblico impiego, l’accorpamento delle Province, il piano di riorganizzazione degli uffici territoriali del governo, la manovra sulla sanità, i tagli alla spesa dei ministeri e quelli alle risorse delle autonomie locali, sono già definiti nelle loro grandi linee, ma non è detto che vedano subito la luce.

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foto: PACO SERINELLI/AFP/Getty Images