Cento, Mirandola, Finale Emilia, Cavezzo: sono i nomi di una serie di cittadine che a guardare la cartina si vedono disposte intorno a una linea est-ovest tra Ferrara e la provincia settentrionale di Modena. Ma bisogna guardare la cartina, oppure abitare in quei dintorni, in quelle province. Altrimenti questi nomi, al resto degli italiani, evocavano poco e rare e occasionali citazioni, fino alla settimana scorsa: quando il terremoto emiliano li ha colpiti la prima volta – e di nuovo martedì – rendendo familiari a tutti le immagini di pietre a terra, macerie e ruspe, chiese scoperchiate, e i nomi, nelle sovrimpressioni dei collegamenti dei telegiornali. Però questi paesi sono anche altro, anzi sono altro, con i loro secoli di storia, le persone che ci hanno vissuto finora e ci vivranno ancora, le cose simili e quelle originali di ogni provincia italiana. E abbiamo provato a raccontare, intorno alle macerie, al numero dei morti, e ai nomi in sovrimpressione, qualcosa di più: potrebbero essere la nostra città, e nessuna città è qualsiasi.
Cavezzo
La città è amministrata dal sindaco di centrosinistra Stefano Draghetti, al suo secondo mandato. La Polisportiva Cavezzo è la principale squadra di calcio della città e gioca nel girone H di Seconda Categoria. Nevruz, il concorrente di X Factor arrivato terzo nell’edizione del 2010, è originario della zona. Sul territorio della città c’è l’Osservatorio astronomico Geminiano Montanari, costruito nella seconda metà degli anni Settanta in collaborazione con il comune, che ne detiene la proprietà. L’asteroide 13145 scoperto dall’osservatorio nel 1995 è stato chiamato Cavezzo in onore della città.
Mirandola
Il declino di Mirandola iniziò nel 1714, quando un fulmine fece esplodere la polveriera della città, distruggendo il castello che costituiva la Reggia dei Pico. Alla decadenza contribuirono anche le guerre di successione al potere e il degrado di diversi palazzi dell’abitato. In epoca risorgimentale, la popolazione che ormai nutriva un particolare astio verso il governo estense partecipò con convinzione al processo di unificazione nazionale. Nel 1860 Mirandola divenne comune della provincia di Modena, passaggio che fu accompagnato dalla costruzione di nuovi edifici e dall’istituzione di nuovi servizi pubblici.
La storia di Mirandola è ricordata da diversi monumenti ed edifici in città come il palazzo del Comune del Quattrocento sottoposto a diversi rimaneggiamenti, l’Oratorio della Madonna della Porta, la chiesa del Gesù e la chiesa di San Francesco d’Assisi. Oltre a Pico della Mirandola, di personaggi storici noti tra il XV e il XVI secolo in città nacquero il filosofo aristotelico Antonio Bernardi e il pittore Dosso Dossi. Giovanni Tabacchi, uno dei patrioti che partecipò alla spedizione dei Mille, nacque a Mirandola nel 1838. In tempi più recenti, è stata la città di origine di diversi calciatori come Matteo Melara, Fernando Benatti, Oreste Benatti e Nunzio Cavazza.
Grazie all’iniziativa del farmacista Mario Veronesi, a partire dagli anni Sessanta a Mirandola si è sviluppato un intero distretto industriale, specializzato nella ricerca e costruzione di apparecchiature e prodotti usa e getta in campo medico. Il distretto biomedicale di Mirandola è uno dei più importanti poli manifatturieri dell’Emilia, occupa circa 15mila persone e produce ricavi per 3,6 miliardi di euro. I terremoti hanno messo a dura prova la zona e molte aziende hanno dovuto sospendere le loro produzioni. Nell’area del distretto industriale sono morte cinque persone a causa dei crolli dei capannoni.
San Felice sul Panaro
La Rocca Estense, fortemente lesionata dal terremoto, era uno dei simboli della città con le sue quattro torri angolari. Altro simbolo della città era la Torre dell’Orologio, che ha subito crolli a causa delle scosse di terremoto di ieri. La città è anche nota per essere stata il luogo di nascita di Carlo Bergamini, l’ammiraglio italiano che morì nell’affondamento della nave da battaglia Roma da parte dell’aviazione tedesca dopo l’armistizio dell’8 settembre nella Seconda guerra mondiale. A San Felice sul Panaro ieri sono morte tre persone a causa di alcuni crolli presso l’azienda Meta.
Concordia sulla Secchia
Occupata inizialmente dai Celti, la zona fu poi utilizzata in epoca romana per alcuni insediamenti. A partire dal quattordicesimo secolo, e per circa quattro secoli, Concordia fece parte della signoria dei Pico. Nell’area furono costruiti numerosi mulini fluviali, che sostennero buona parte dell’economia locale per secoli. Il paese subì grandi danni in seguito alle operazioni militari volute da papa Giulio II nel Cinquecento e in seguito fu al centro delle continue lotte per il potere dei Pico. Nel Settecento passò sotto il dominio estense e nell’Ottocento partecipò attivamente al processo di unificazione nazionale.
I mulini continuano a essere uno dei simboli del paese. La “Passeggiata dei Mulini” lungo gli argini del Secchia consente di vedere diversi edifici storici e di avere un panorama del centro di Concordia. La chiesa di San Paolo del XVI secolo ha dipinti del pittore modenese Adeodato Malatesta, mentre la chiesa di Santa Caterina ha un soffitto a cassettoni del XVI – XVII secolo. In seguito alle nuove scosse di ieri, il centro storico è stato chiuso per il timore di nuovi crolli. Nel paese ieri è morto un uomo a causa del crollo di un comignolo per strada.
Finale Emilia
Il lungo dominio estense è testimoniato dal Castello delle Rocche, costruito con il tipico corpo a quadrilatero e relative torri. Il cortile è costituito da un notevole loggiato. Parte della struttura è crollata ed è stata lesionata dal terremoto del 20 maggio scorso. Finale Emilia è diventato conosciuto in tutto il mondo per la foto della sua Torre dell’Orologio (Torre dei Modenesi) rimasta in piedi a metà dopo la prima forte scossa del 20 maggio. La parte restante della costruzione è crollata in seguito a un secondo violento terremoto sempre nella stessa giornata.
Nella zona ci sono diverse aziende che producono prodotti in ceramica, alcune hanno subito gravi danni a causa del terremoto e hanno dovuto sospendere o rallentare la produzione. Ieri una persona è morta a causa del terremoto.
Cento
Cento ha un impianto medievale con portici lungo le vie principali del centro. Nella Pinacoteca Civica ci sono diversi quadri del Guercino, che trascorse buona parte della propria vita nella zona. Tra gli edifici storici ci sono il Palazzo del Governatore e l’antica Rocca, dove si organizzano manifestazioni durante il periodo estivo. Oltre all’agricoltura, ci sono diverse aziende meccaniche come la VM Motori, specializzata nella produzione dei motori diesel. A Cento ci sono cinque squadre di calcio: tre che giocano nel Girone C di Promozione, una nel Girone F di Prima Categoria e un’altra nel Girone A ferrarese di Terza Categoria.
Sant’Agostino
Rovereto sulla Secchia
La chiesa di Santa Caterina di Alessandria risale alla seconda metà del XV secolo ed è uno degli edifici storici più importanti del paese. La costruzione è parzialmente crollata in seguito al terremoto di ieri. Il parroco, don Ivan Martini, è morto sotto le macerie perché si è attardato mentre stava eseguendo un sopralluogo con alcuni vigili del fuoco. Nel paese c’è anche il Palazzo Estense (Palazzo delle Lame), costruito in epoca prerinascimentale.
Medolla
La zona è particolarmente fertile e sono attive diverse aziende agricole, anche per la viticoltura del Lambrusco. Nella zona ci sono anche alcune imprese specializzate nella produzione di prodotti biomedicali, parte del vicino distretto industriale di Mirandola. Nel 2002 il paese fu inserito nella nuova mappa sismica del Servizio Sismico Nazionale con classificazione sismica 3, sismicità bassa. Nella zona ieri sono morte quattro persone, erano tutti operai della Haematronic.
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