• Mondo
  • Domenica 22 aprile 2012

Lo speaker del parlamento australiano si è dimesso

Si chiama Peter Slipper ed è accusato di abusi sessuali da un suo ex collaboratore (c'entra anche Rupert Murdoch, in tutto questo)

(AP Photo/ Mark Graham)
(AP Photo/ Mark Graham)

Oggi lo speaker del parlamento australiano Peter Slipper si è dimesso dopo esser stato accusato di abusi sessuali da un suo ex collaboratore. Come hanno riportato alcuni quotidiani australiani, Slipper, che ha 62 anni ed è sposato con una donna, avrebbe inviato “messaggi volgari, fatto avances inopportune e pronunciato commenti inappropriati” nei confronti del 33enne James Ashby, un ex componente del suo staff. Ashby, gay dichiarato a differenza di Slipper, avrebbe raccontato alla magistratura che una volta Slipper gli avrebbe chiesto anche di farsi la doccia davanti a lui. Slipper si è dichiarato innocente ma si è comunque dimesso da presidente della Camera, dichiarando di volersi mettere da parte “fino a quando non verrà chiarita la mia posizione”.

Le accuse di cui parlano oggi le principali agenzie di stampa risalgono, in realtà, a uno scoop dei giorni scorsi dei quotidiani del gruppo di Rupert Murdoch “News Limited” che include, tra i molti quotidiani australiani che ne fanno parte, l’Australian, il Daily Telegraph e l’Herald Sun. Alcuni giornalisti di questi quotidiani hanno detto di aver ottenuto dalla magistratura alcuni documenti che proverebbero le indagini in corso sulle accuse di Ashby a Slipper. Dunque Slipper non è stato ancora incriminato dalla magistratura che però, secondo i quotidiani di Murdoch, starebbe già indagando sulle accuse di abusi sessuali.

Ma Slipper, che nel 2008 è stato anche ordinato sacerdote dalla Chiesa Anglicana australiana dopo esser stato diacono per 5 anni, sarebbe accusato anche di altri reati. Uno di questi è l’utilizzo illecito di fondi pubblici per le spese parlamentari per i taxi, accuse per le quali Slipper è formalmente indagato. In più, come riporta la Agence France Presse, ci sarebbe anche un altro caso che risalirebbe al 2003 e coinvolgerebbe Slipper di presunte violenze psicologiche a sfondo sessuale: vittima stavolta sarebbe un altro suo ex collaboratore.

L’uomo che lo accusa di queste ultime violenze si chiama Tim Knapp e sarebbe già stato interrogato dalla polizia sia per i presunti abusi a sfondo sessuale subiti sia per la vicenda dei fondi taxi. Si è parlato anche dell’esistenza di un video che ritrarrebbe Slipper in “atteggiamenti intimi” con questo secondo uomo, video del quale però non è stata ancora provata l’esistenza. Oggi il Telegraph parla anche di un viaggio sospetto di Slipper nel 2010 in Tasmania per fare campagna elettorale a un amico.

Il caso Slipper, tuttavia, ha anche una forte valenza politica. Slipper, infatti, è un ex parlamentare del Partito Liberale di Tony Abbott, oggi all’opposizione, dal quale è uscito nel 2011 proprio per poter fare il presidente del parlamento. Questo aveva fatto sì che il Partito Liberale perdesse nella circostanza un voto nel computo totale dei seggi alla Camera (lo speaker scelto infatti deve essere super partes), cosa molto importante vista la maggioranza molto risicata del Partito laburista del premier Julia Gillard. Oggi i laburisti hanno 75 seggi contro i 73 del partito di Abbott, ma con l’uscita di scena di Slipper sarebbero costretti ad eleggere un loro rappresentante come nuovo speaker, assottigliando ancora di più così la loro esigua maggioranza.

foto: AP/Mark Graham