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  • Sabato 31 marzo 2012

I tuareg avanzano in Mali

Mentre il nuovo governo dei militari è nel caos, i ribelli stanno conquistando terreno nel nord del paese

Nella foto, a destra, il capitano Amadou Sanogo (HABIBOU KOUYATE/AFP/Getty Images)
Nella foto, a destra, il capitano Amadou Sanogo (HABIBOU KOUYATE/AFP/Getty Images)

Sono passati dieci giorni dal golpe da parte di un gruppo di militari ribelli e la situazione in Mali è sempre più instabile e incerta. Approfittando della confusione che si è creata negli ultimi giorni nell’esercito e nel governo centrale della capitale Bamako, i ribelli tuareg che rivendicano l’indipendenza per il nord del Mali stanno conquistando terreno. Dopo i piccoli centri conquistati gli scorsi giorni, ieri hanno conquistato la cittadina di Kidal e oggi sono entrati a Gao. Entrambe le città sono i capoluoghi di due delle tre province omonime del nord che i tuareg rivendicano (l’altra è il Timbuctu). Queste tre province costituiscono oltre la metà del territorio totale del Mali.

La città di Gao, in particolare, è uno snodo cruciale nel nord del paese, sia a livello strategico che economico. Dovesse cadere Gao, ai tuareg rimarrebbe da conquistare solo Timbuctu, tra le città principali del nord del Mali. Le agenzie di stampa AFP, Associated Press e Reuters scrivono che stamattina i ribelli sono partiti all’assalto di Gao con armi pesanti e lancio di razzi, mentre molti abitanti sono fuggiti dalla città; i negozi sono stati chiusi. L’esercito, almeno per ora, non è riuscito a bloccare l’avanzata.

Secondo la BBC, gli attacchi sono stati coordinati dal Fronte di liberazione nazionale dell’Azawad (FLNA), una sigla che unisce diversi militanti tuareg (tra cui anche i reduci della guerra civile in Libia che hanno combattuto con Gheddafi) e il gruppo jihadista Ansar Din. “Azawad” è il nome che i tuareg danno a quella che considerano la loro terra natale nel sud del Sahara, principalmente tra Mali e Niger. L’FLNA vuole vendicare “le discriminazioni” del governo maliano contro i tuareg e vuole l’indipendenza del nord del Paese. Il gruppo Ansar Din, invece, è di matrice islamista e in passato ha invocato l’imposizione della sharia, la legge islamica.

Il governo provvisorio maliano dei militari ribelli, guidato dal capitano Amadou Sanogo, ha chiesto l’aiuto di forze straniere per fronteggiare l’avanzata dei tuareg, ma molti paesi, in primo luogo Stati Uniti e Francia (insieme a organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale) hanno duramente condannato il golpe e minacciato il blocco degli aiuti al paese. La stessa Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO) ha detto che l’integrità territoriale del Mali è fondamentale, ma ha chiesto ai militari ribelli di farsi immediatamente da parte, minacciando ulteriori sanzioni e il blocco dei confini se questo non dovesse accadere entro lunedì.

L’improbabile golpe in Mali

Nella foto, a destra, il capitano Amadou Sanogo
(HABIBOU KOUYATE/AFP/Getty Images)

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