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  • Lunedì 5 marzo 2012

La vittoria di Putin

Ha ottenuto quasi il 65 per cento dei voti tra lacrime e polemiche, mentre il presidente uscente Medvedev ha ordinato una revisione del caso Khodorkovsky

(AP Photo/Ivan Sekretarev)
(AP Photo/Ivan Sekretarev)

Dopo che oltre il 99 per cento dei seggi è stato scrutinato, Vladimir Putin è stato eletto al primo turno nuovo presidente della Russia con il 63,75 per cento dei voti. Gli altri candidati, secondo i dati ufficiali, hanno raccolto un consenso decisamente minore: in seconda posizione è arrivato il candidato comunista Gennady Zyuganov con il circa il 17 per cento dei voti, sotto al dieci per cento gli altri tre candidati, il nazionalista Vladimir Zhirinovsky (8 per cento), l’imprenditore miliardario Mikhail Prokhorov (7,5 per cento) e ultimo l’ex presidente della camera alta del parlamento russo Sergei Mironov, con meno del 4 per cento. L’affluenza si è attestata intorno al 63 per cento, con punte del 99 per cento in Cecenia, la repubblica autonoma della Federazione Russa che negli ultimi anni si è ribellata violentemente al potere di Mosca, prima della repressione.

Nonostante una corposa presenza di osservatori internazionali e la recente installazione di circa 200mila webcam in oltre 90mila seggi per garantire la regolarità delle operazioni di voto, anche stavolta l’opposizione russa ha accusato l’amministrazione russa di brogli. Gli osservatori internazionali dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) hanno detto che “non c’è stata vera competizione” nelle elezioni russe, che Putin “è stato favorito” e hanno parlato di casi di “procedure irregolari in un terzo dei seggi elettorali”. Secondo l’organizzazione indipendente Golos, che ha monitorato le elezioni, ci sarebbero stati almeno 3mila casi di voti multipli da parte di singole persone in vari seggi e, in base ai loro calcoli, Putin avrebbe ottenuto poco più del 50 per cento dei voti. Una percentuale che comunque, qualora fosse veritiera, gli avrebbe assicurato la vittoria diretta al primo turno. L’opposizione russa ha organizzato per oggi una manifestazione di protesta nei pressi del Cremlino alle 19 ora locale (le 16 in Italia). Il blogger dissidente Alexey Navalny ha detto alla BBC che i brogli sono “evidenti”.

Putin è stato eletto così al terzo mandato come presidente, dopo i primi due dal 2000 al 2008 (la Costituzione russa vieta più di due mandati consecutivi). Se vincesse anche le elezioni del 2018, a cui ha detto di volersi candidare, Putin potrebbe governare la Russia in teoria fino al 2024, dal momento che la riforma costituzionale approvata recentemente prevede mandati non più da quattro anni ma da sei. Nel 2004 Putin aveva vinto le elezioni presidenziali con un consenso più ampio, il 71 per cento dei voti (allora l’affluenza era stata del 63 per cento). Nelle ultime elezioni parlamentari del 2011, fortemente contestate dalle opposizioni in Russia, il suo partito Russia Unita aveva ottenuto un risultato ancora inferiore, il 49 per cento dei consensi. Ieri sera Putin ha festeggiato l’elezione con i suoi sostenitori a Mosca, dove è apparso visibilmente commosso.

Subito dopo l’ufficializzazione della vittoria di Putin, c’è stato un annuncio a sorpresa da parte del presidente uscente Dimitri Medvedev (Putin prenderà il suo posto ufficialmente solo il prossimo maggio). Medvedev, infatti, ha ordinato alla magistratura russa di rivedere una trentina di casi giudiziari che negli ultimi tempi hanno generato molte proteste, anche internazionali, compreso quello del magnate russo Mikhail Khodorkovsky. La mossa è stata vista come un’apertura, seppur parziale e tutta da comprovare, del partito di Putin alle opposizioni. Khodorkovsky, ex uomo più ricco di Russia ed ex proprietario della compagnia petrolifera Yukos, è stato arrestato nel 2003 ed è stato condannato per evasione fiscale e riciclaggio a 13 anni di carcere. Khodorkovsky e molti attivisti russi e internazionali pensano che i motivi della sua detenzione siano prevalentemente politici: il potere di Khodorkovsky e le sue ambizioni di “discesa in campo” in politica non sarebbero stati accettati da Vladimir Putin.

nella foto, Vladimir Putin in lacrime durante i festeggiamenti di ieri sera con i suoi sostenitori a Mosca (AP/Ivan Sekretarev)