I siti Internet oscurati contro il SOPA
Domani la versione inglese di Wikipedia sarà irraggiungibile, così come molti altri siti, per contestare le proposte di legge su Internet in discussione negli Stati Uniti
Sue Gardner è il direttore esecutivo della Wikimedia Foundation, la fondazione che tra le altre cose si occupa dell’organizzazione e della gestione di Wikipedia. Attraverso un comunicato diffuso ieri, lunedì 16 gennaio, Gardner ha annunciato che la versione in inglese della famosa enciclopedia online non sarà accessibile per 24 ore a partire dalle 6 del mattino (ora italiana) di domani. Wikimedia protesta contro due proposte di legge presentate negli Stati Uniti per limitare la pirateria, lo Stop Online Piracy Act (SOPA) e il Protect IP Act (PIPA), che secondo molti potrebbero ridurre sensibilmente la libertà e lo spirito “aperto” di Internet.
Il SOPA è in discussione alla Camera dei Rappresentanti e mira a dare maggiore potere al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ), semplificando le procedure per agire contro i siti web che violano il diritto d’autore o ne incentivano la violazione. Dopo aver ottenuto un’ordinanza nei confronti del sito ritenuto colpevole, il DOJ potrebbe imporre a chi fornisce le connessioni a Internet (i provider) di bloccarne il contenuto e potrebbe agire per bloccare le fonti di finanziamento di chi è accusato di favorire la pirateria. Il SOPA prevede pene fino a cinque anni di carcere e chi viene raggiunto dall’ordinanza avrà cinque giorni di tempo per presentare appello, procedura che non ostacolerebbe comunque il blocco dei contenuti del sito, che avverrebbe in forma preventiva. Con diverse sfumature, al Senato degli Stati Uniti è stato presentato il PIPA, una proposta di legge sui medesimi temi e con contenuti simili. L’amministrazione Obama ha espresso opinioni contrarie sui due progetti di legge.
Da quando si è iniziato a discutere di SOPA e PIPA, è cresciuto progressivamente un ampio fronte di opposizione alle due nuove legislazioni. Molte società grandi e piccole che lavorano online e basano il loro successo sulla pubblicazione e la condivisione di testi, fotografie, video, musica e altri contenuti, si sono dette contrarie all’introduzione dei nuovi provvedimenti, che cambierebbero notevolmente il modo in cui funziona la Rete negli Stati Uniti e di riflesso in tutto il mondo. Importanti aziende del web come Google, Amazon, eBay, PayPal e Yahoo stanno provando a fare pressioni su Camera e Senato attraverso la loro iniziativa comune NetCoalition, ma fino a ora non sono state ideate grandi e incisive iniziative per far conoscere il dissenso nei confronti di SOPA e PIPA.
Proprio per rendere più evidente la protesta, Wikimedia ha deciso di fermare la versione in inglese di Wikipedia per tutta la giornata di domani. La decisione, simile a quella presa in Italia contro la legge sulle intercettazioni telefoniche ma senza precedenti nella storia dell’edizione più estesa dell’enciclopedia online, è stata assunta dopo una lunga consultazione con i membri più assidui dell’organizzazione, con un obiettivo chiaro, come spiega Sue Gardner:
La mia speranza è che quando Wikipedia chiuderà il 18 gennaio, le persone comprenderanno che lo stiamo facendo per i nostri lettori. Sosteniamo il diritto alla libertà di pensiero e di espressione di tutti. Pensiamo che tutti dovrebbero aver accesso a materiale educativo su un’ampia gamma di argomenti, anche se non se lo possono permettere. Crediamo in una Rete libera e aperta dove le informazioni possono essere condivise senza impedimenti. Crediamo che le nuove leggi proposte, come SOPA e PIPA, e altre leggi simili in discussione all’interno e all’esterno degli Stati Uniti, non portano vantaggi per le persone.
L’iniziativa di protesta organizzata in Italia nei primi giorni di ottobre del 2011 ha ispirato l’iniziativa di Wikimedia. In quel caso, l’organizzazione protestava contro un comma del disegno di legge sulle intercettazioni, che conteneva norme che mettevano seriamente a rischio la libertà di espressione sul Web. L’iniziativa fece molto scalpore non solo in Italia e fu indicata come una possibile soluzione per far sentire il proprio dissenso anche nel caso di SOPA e PIPA.
Wikipedia non sarà l’unico sito a protestare con un’azione dimostrativa online mercoledì 18 gennaio. Altri siti web hanno confermato di voler partecipare, rendendo non disponibili i propri contenuti per diverse ore nella giornata di domani. Tra i più determinati c’è Reddit, il sito web per condividere e votare i contenuti segnalati dagli altri utenti. Sul blog della società è stata confermata la chiusura per 12 ore dalle due del pomeriggio (ora italiana). Farsi un’idea precisa di quanti siti web parteciperanno domani non è comunque semplice, perché la protesta per ora non sembra essere molto coordinata e ognuno va per la propria strada. Il sito web SOPA Strike sta provando a mettere insieme un elenco semi-ufficiale, cercando conferme dalle società che dovrebbero partecipare.
L’elenco disponibile online dei confermati è ancora parziale, ma comprende comunque i siti web di alcune importanti società e organizzazioni. Domani dovrebbero oscurare i loro contenuti o usare altre forme di protesta: Mozilla, la fondazione che tra le altre cose sviluppa il browser Firefox; WordPress, una delle più importanti e diffuse piattaforme per gestire i blog; Good.is, apprezzato sito su innovazione e grafica; Twitpic, servizio per condividere le proprie foto tramite Twitter; Tucows, sito web per scaricare programmi in prova gratuita e decine di altri siti “minori”.
Mancano per ora notizie certe su che cosa vorranno fare le società più importanti di Internet e che generano la maggior parte del traffico, come Google e Facebook, per esempio. Con tutte le cautele del caso, le due aziende hanno mostrato il loro dissenso nei confronti delle nuove proposte di legge contro la pirateria, ma per ora non hanno organizzato particolari forme di protesta. Negli ultimi giorni sono circolate voci su possibili atti dimostrativi online da parte loro, ma per ora non c’è niente di ufficiale. Solamente Twitter, attraverso alcuni messaggi pubblicati dal suo CEO, Dick Costolo, ha detto che adottare per un giorno una soluzione come quella portata avanti da Wikipedia non sarebbe proponibile per il suo social network. Costolo ha comunque assicurato che la sua società continuerà a occuparsi del problema, contrastando SOPA e PIPA.