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  • Mercoledì 11 gennaio 2012

Il film sulla Tunisia di Gilles Jacquier

Il giornalista francese ucciso oggi a Homs in Siria aveva vinto il Premio Ilaria Alpi con un documentario sulla fine della dittatura tunisina

Il giornalista francese Gilles Jacquier è rimasto ucciso oggi, mercoledì 11 gennaio, in seguito a una esplosione verificatasi nella città di Homs in Siria. Jacquier si trovava nella zona insieme con altri giornalisti per documentare le manifestazioni organizzate dai sostenitori del presidente siriano Bashar al Assad e le proteste dei suoi oppositori. Il giornalista francese sarebbe stato ucciso a causa del lancio di alcuni razzi, stando alle ricostruzioni di chi ha assistito alla scena. La morte di Jacquier è stata confermata da France 2, emittente francese per la quale era corrispondente. Nell’incidente sono morte altre otto persone e ci sono stati numerosi feriti, e si parla di un altro giornalista ferito proveniente dal Belgio.

«Mentre stavamo abbandonando la zona, è iniziata una marcia dei sostenitori del regime siriano, una cosa che succede spesso quando i giornalisti stranieri sono da quelle parti con le telecamere. C’era un secondo gruppo di giornalisti che stava viaggiando separatamente rispetto al nostro gruppo e che ci è stato detto stava filmando la manifestazione quando il mezzo su cui si stavano spostando è stato raggiunto da una granata sparata da un lanciarazzi» ha spiegato Ian Black, giornalista del Guardian che si trovava in viaggio per raggiungere Damasco dopo aver trascorso la giornata ad Homs.

Gilles Jacquier era da tempo inviato di France 2 e nel corso degli anni aveva realizzato reportage su Iraq, Afghanistan, Kosovo e Israele. Aveva iniziato con l’emittente locale France 3 Lille nel 1991, passando poi alla redazione nazionale del canale nel 1994. Nel corso della sua carriera ottenne molti premi e riconoscimenti per il suo lavoro. Vinse due volte il Premio Ilaria Alpi: nel 2008 per il documentario “La Derniére Frontiere” andato in onda su France 2 e lo scorso anno con “Tunisie, la révolution en marche” sempre per France 2 come Miglior reportage internazionale. Il reportage si occupa della rivolta dei giovani tunisini e racconta con efficacia la fine della dittatura nel paese.