Ti hanno regalato uno smartphone?

Guida minima per i nuovi possessori di iPhone, Androidi, Windows Phone e compagnia

Va bene, c’è la crisi e in molti probabilmente hanno deciso di spendere qualche soldo in meno per i regali da mettere sotto l’albero di Natale, che tanto vale il pensiero. Eppure, anche durante le feste di quest’anno migliaia di persone hanno ricevuto in dono uno smartphone e probabilmente non sanno bene che farsene. Tra impostazioni iniziali da scegliere e ginnastica da fare con le dita sul touchscreen anche i più volenterosi potrebbero perdere le speranze: per loro e per chi medita un prematuro abbandono del suo nuovo smartphone, qui al Post abbiamo deciso – come lo scorso anno – di mettere insieme una guida minima.

Mele, androidi, more e finestre
In pochi anni i produttori di telefoni cellulari hanno realizzato un’infinità di modelli di smartphone. Ci sono quindi molte marche diverse e sistemi operativi diversi, ma le funzionalità essenziali sono sostanzialmente simili tra i vari dispositivi. BlackBerry e iPhone funzionano con sistemi operativi studiati appositamente per loro, mentre gli altri smartphone sono in genere basati su Android o Windows Phone, due tipi di sistemi operativi “jolly” che possono andare bene anche su dispositivi molto diversi tra loro e che vengono adattati dai produttori di telefonini per i loro prodotti. Alcuni pensano che i primi, più chiusi, siano maggiormente affidabili perché hardware e software progrediscono di pari passo, altri ritengono che siano meglio i secondi (specialmente Android) perché permettono una maggiore apertura e più possibilità di sperimentare. Per chi inizia da zero, appartenere a una delle due famiglie non cambia molto.

Touchscreen
La maggior parte degli smartphone oggi in commercio offre ampi schermi a colori ben definiti e un numero risicato di tasti. In genere si trovano alla base dello schermo e difficilmente sono più di tre o quattro. Non ne servono altri perché tutto lo schermo funziona come una enorme serie di tasti, basta sfiorarlo per sfogliare le pagine, farle scorrere e muoversi all’interno dei menu. Dopo un po’ di allenamento vi accorgerete quanto sia in realtà molto più naturale e vicino alla nostra esperienza l’uso di uno schermo touchscreen rispetto a mouse e tastiera di un tradizionale computer.

Gesti
Basta spostare il dito sul touchscreen per accedere a programmi, opzioni e menu. Passando un dito sullo schermo dall’alto in basso (o viceversa) e da destra a sinistra (o viceversa) si possono far scorrere le pagine, con un tocco su una icona si avviano i programmi, avvicinando o allontanando due dita sullo schermo (come se lo steste pinzando) si può attivare lo zoom e con un tocco nei campi dove va inserito del testo si fa comparire la tastiera virtuale.

Scrivere
Poiché non ci sono tasti reali, quando si deve comporre un testo si usa una tastiera che riproduce i tasti sullo schermo. Basta toccarli per scrivere, ma le prime volte può essere un’impresa. I sistemi di correzione automatica danno comunque una mano, sostituendo i refusi e cercando di prevedere quale parola stiate scrivendo. A volte eccedono con lo zelo o capiscono, è il caso di dirlo, “Roma” per “toma” ed è quindi meglio rileggere sempre prima di inviare messaggi. Gli smartphone più recenti hanno anche sistemi di dettatura per rendere più semplice l’inserimento dei testi, ma a volte sono duri di comprendonio.

Sempre connessi
Con uno smartphone potete essere sempre online per navigare, mandare email e restare in contatto con i vostri amici. Si collegano grazie alla rete cellulare e deve essere quindi attivata una opzione internet con il proprio operatore. Queste opzioni costano pochi euro al mese e offrono un tetto massimo (di solito 1 GB) di dati da scaricare mensilmente, chi lo supera paga di più. Difficilmente supererete il limite, salvo non vi mettiate a vedere film in streaming, ma è comunque consigliabile sfruttare quando è possibile la connessione WiFi. Si attiva dalle impostazioni e, una volta associato a una rete domestica senza fili, lo smartphone si collegherà automaticamente ogni volta che sarà nei paraggi di quella WiFi.

All’estero
Sempre nelle impostazioni è possibile attivare o disattivare il roaming dati, cioè la possibilità di navigare e ricevere email anche all’estero tramite la rete cellulare. Per chi non ha piani tariffari per l’estero particolari, il consiglio è quello di tenere sempre disattivata l’opzione roaming: il telefono resterà tagliato fuori da Internet, ma si eviteranno anche brutte sorprese. Disattivandola, si evita anche che alcuni programmi si colleghino a vostra insaputa alla Rete, scaricando dati a caro prezzo.

Messaggi
Gli SMS possono essere inviati dal vostro smartphone nello stesso identico modo in cui li inviavate prima, con quel cellulare pieno di tasti e lo schermo minuscolo ora nel cassetto. Si scrive il testo, si sceglie il destinatario e si invia il tutto spendendo i cent previsti dalla tariffa del proprio operatore. Come abbiamo visto, lo smartphone è sempre collegato a Internet (in genere con una tariffa fissa mensile) e quindi per evitare il costo degli SMS si possono inviare email o usare applicazioni per mandare i messaggi attraverso Internet – come in una chat – senza costi aggiuntivi. Da qualche tempo sugli iPhone il sistema degli SMS e quello dei messaggi via Rete sono stati unificati in iMessage: un sistema che capisce da solo se i tuoi amici hanno un iPhone e che invia di conseguenza un messaggio attraverso Internet al posto dei normali e costosi SMS. BlackBerry ha un suo sistema di messaggistica che sfrutta più o meno lo stesso sistema e su Android e Windows Phone ci sono applicazioni apposta.

Email
Ogni smartphone ha un suo programma di posta elettronica. La prima volta che viene avviato chiede a quale servizio si è iscritti e dà una serie di indicazioni per impostarlo. Questo consente di ricevere le email sul proprio cellulare e di tenerle sincronizzate con gli altri sistemi con cui si accede alla posta (programmi su computer, browser…).

Nella prossima pagina le cose minime da sapere su applicazioni, social network, browser, sincronizzazione, nuvole, batterie e protezione dei dati personali.

Applicazioni
Servono per estendere le funzionalità dello smartphone e sono l’equivalente dei programmi che si installano sui computer. Servono per gestire i propri appuntamenti, scrivere presentazioni, trovare ricette, leggere i giornali, navigare sui social network, giocare e per un sacco di altre cose. Ogni sistema ha un suo negozio online dal quale scaricarle: molte sono gratuite, mentre altre sono a pagamento, ma difficilmente costano più di un paio di caffè. Alcuni produttori che adottano sistemi molto chiusi, come Apple, impongono un controllo rigidissimo sulle applicazioni che possono essere distribuite. Questo a volte può limitare la scelta, ma in compenso garantisce che le applicazioni funzionino senza intoppi e non rovinino lo smartphone. Per i sistemi più aperti serve un poco di buon senso in più, che non guasta mai.

Social network
Tra le tante applicazioni ci sono anche quelle per avere sempre sotto controllo che cosa succede su Facebook e Twitter. Inviano notifiche e aggiornamenti sulle attività dei propri amici, offrono sezioni per scoprire nuovi contenuti, per condividere foto e video e per far sapere ai propri amici la propria posizione geografica. Poiché consentono anche di inviare messaggi diretti e privati ai propri amici, possono essere un valido sostituto degli SMS per risparmiare qualche soldo. Chi non vuole usare le applicazioni, può accedere alle versioni mobili di Facebook e Twitter sul browser.

Browser
Su quasi tutti gli smartphone ora in circolazione, il browser è del tutto simile a quello di un comune computer. Consente di andare a colpo sicuro su un sito inserendo il suo indirizzo o di cercare altri contenuti tramite i motori di ricerca. La navigazione è semplificata dai gesti da fare con il touchscreen, ma nelle pagine ricche di contenuti alle volte è difficile orientarsi a causa delle dimensioni ridotte dello schermo.

Sincronizzazione
Uno smartphone è sostanzialmente un computer da tasca: dopo qualche settimana di utilizzo vi renderete conto di averci caricato sopra un sacco di informazioni sulla vostra vita dai contatti telefonici alle fotografie passando per la vostra musica preferita. Per evitare di perdere tutti questi dati, conviene collegare periodicamente il proprio smartphone a un computer, usando un programma per sincronizzare le informazioni e farne una copia di sicurezza sul proprio PC. Ogni smartphone ha un particolare programma per farlo, solitamente dotato di indicazioni passo dopo passo. I modelli più recenti si sincronizzano direttamente attraverso la Rete con i servizi cloud.

Nuvole
Nell’ultimo anno i principali produttori hanno iniziato a sperimentare con più determinazione i servizi cloud, cioè la possibilità di avere sempre i propri dati online così da potervi accedere facilmente. Gli smartphone inviano i dati alla “nuvola”, che poi li fa piovere sui nostri altri dispositivi mantenendoli sincronizzati.

Batteria
La batteria di uno smartphone dura in media meno rispetto a quella di un telefono cellulare tradizionale. Le cause sono molte: uno smartphone viene usato per fare molte più cose, ha uno schermo più grande da illuminare e deve occuparsi di gestire i segnali del WiFi, della rete cellulare e spesso anche del GPS, per non parlare del consumo della fotocamera. La batteria è un punto debole di tutti i modelli e bisogna quindi rassegnarsi all’idea di dover fare di frequente una ricarica. Una soluzione può essere quella di acquistare una batteria aggiuntiva, ma non tutti i modelli permettono di sostituirla con facilità. Ci sono anche batterie esterne da collegare agli smartphone per estendere la loro autonomia in casi di emergenza.

Protezione
I grandi schermi degli smartphone innescano spesso notevoli preoccupazioni sulla possibilità che si possano rigare facilmente. In effetti non hanno alcuna protezione evidente e danno l’idea basti poco per rovinarsi, specialmente a chi possedeva fino a ieri un cellulare con uno schermo di plastica tradizionale. In realtà, la maggior parte dei produttori usa ormai schermi in vetro estremamente resistenti e difficili da rigare (ci sarà un motivo se quello dell’iPhone si chiama “gorilla”). Le pellicole adesive da mettere a protezione degli schermi servono a poco, si sporcano facilmente, non stanno al loro posto e peggiorano la visione. Anche in questo caso, il migliore sistema protettivo è il buon senso: evitate di mettere lo smartphone nella stessa tasca dove tenete le chiavi, tenetelo separato dal resto delle cose che avete in borsa e non appoggiateci sopra altri oggetti.

Prove ed errori
A differenza di un computer, dove la cancellazione accidentale di un file può complicarvi la vita e allontanarvi dall’ascetismo, su uno smartphone è difficile causare un completo disastro. Ogni applicazione lavora separatamente dalle altre, quindi se fate un errore non compromettete il funzionamento del resto. La sincronizzazione con PC o cloud consente, inoltre, di non perdersi per strada dati e informazioni preziose nella remota ipotesi in cui combiniate un disastro. Questo significa che potete provare e sperimentare senza troppe preoccupazioni e senza dover assillare di continuo quel vostro amico, quello che se la cavava già molto bene con un Apple II. Sperimentate e presto sarete così abili da mettere nei vostri preferiti il sito del Post, naturalmente.