Il nuovo governo spagnolo
Tredici ministri, quattro donne e l'Economia affidata all'ex capo spagnolo di Lehman Brothers, la banca fallita nel 2008
Oggi il nuovo primo ministro spagnolo Mariano Rajoy e i tredici membri del suo governo hanno giurato davanti al re di Spagna nel palazzo di La Zarzuela. Il primo consiglio dei ministri del nuovo governo si terrà venerdì prossimo.
Contrariamente alla consuetudine, i membri del governo sono stati annunciati dal primo ministro solo dopo che questi ha giurato. Rajoy ha ridotto il numero dei ministri da 15 del precedente governo Zapatero a 13, quattro dei quali sono donne. Tre ministri (Cristóbal Montoro, Ana Pastor e Miguel Arias Cañete) avevano già ricoperto incarichi ministeriali durante il precedente governo conservatore spagnolo, quello di José Maria Aznar.
Il ruolo chiave, vista la difficile situazione economica del paese, era quello del ministro dell’Economia, per il quale Mariano Rajoy ha scelto Luis de Guindos, 51 anni, economista che ha ricoperto diversi incarichi durante i governi Aznar nel periodo 1996-2004. De Guindos ha lavorato a lungo anche nel settore delle banche private, guidando la divisione spagnola della banca di investimento Lehman Brothers, ora fallita, ed è stato opinionista per i mezzi di comunicazione spagnoli. Non è iscritto al Partito Popolare. Rajoy ha promesso che le sue priorità saranno quelle di ridurre il tasso di disoccupazione spagnolo, che attualmente è sopra il 21 per cento, e di soddisfare i requisiti europei per la riduzione del deficit dei conti pubblici.
L’altro ministero importante è quello delle finanze e della pubblica amministrazione, con la responsabilità finale sul bilancio dello Stato: Rajoy ha scelto Cristóbal Montoro, 61 anni, che in precedenza era stato responsabile economico del suo partito. Montoro ha una formazione accademica ed è il primo a descrivere se stesso come “prevedibile e noioso”. Ha insegnato all’Università della Cantabria, ma è già stato anche deputato per cinque legislature e ministro delle finanze dal 2000 al 2004. Nel Partito Popolare è una voce importante in materia economica da quasi vent’anni, e ha avuto un ruolo importante (complici le sue posizioni molto liberiste in materia di politica economica) nell’elaborazione delle privatizzazioni fatte dai precedenti governi conservatori e nelle politiche fiscali che hanno portato all’ingresso della Spagna nell’unione monetaria europea, nel 1999.
Rajoy aveva annunciato che il ministero degli Esteri sarebbe stato il più importante del suo governo, in modo da aumentare il peso della Spagna nel contesto internazionale. Ma come nota il Wall Street Journal, la scelta è poi caduta su un europarlamentare che è a Strasburgo da 17 anni, José Manuel García-Margallo, 67 anni, uomo politico con una grande esperienza anche in patria ma relativamente sconosciuto a livello internazionale. Un’altra figura chiave del governo Rajoy è Alberto Ruiz-Gallardón, 53 anni, ministro della Giustizia, che fino a questa mattina era il popolare sindaco di Madrid: anche lui con una lunga carriera alle spalle, ambizioni alla leadership del partito mai mascherate, e la fama di un moderato che gli ha già fatto conquistare in passato consensi anche tra l’opposizione.
IL NUOVO GOVERNO SPAGNOLO
Soraya Sáenz de Santamaría – vicepresidente, ministro per la Presidenza e portavoce
Luis de Guindos – Ministro dell’Economia e della Competitività
Cristóbal Montoro – Ministro della Finanza e della Pubblica amministrazione
Ana Pastor – Ministro dello Sviluppo
Miguel Arias Cañete – Ministro dell’Agricoltura
José Manuel García-Margallo – Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione
Alberto Ruiz-Gallardón – Ministro della Giustizia
Pedro Morenés – Ministro della Difesa
Jorge Fernández Díaz – Ministro dell’Interno
José Ignacio Wert – Ministro dell’Istruzione, della Cultura e dello Sport
Fátima Báñez – Ministro del Lavoro e della Sicurezza sociale
José Manuel Soria – Ministro dell’Industria, dell’Energia e del Turismo
Ana Mato – Ministro della Salute, dei Servizi sociali e dell’Uguaglianza
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