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  • Venerdì 2 dicembre 2011

Chi è Nigel Farage

L'autore del discorso contro l'Unione Europea e Angela Merkel che è girato molto online è il leader di un partito britannico di estrema destra

Il 18 novembre scorso l’europarlamentare britannico Nigel Farage ha preso la parola al parlamento europeo e ha tenuto un breve discorso in cui ha attaccato duramente i vertici dell’Unione Europea presenti in sala: in particolare il presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy, il presidente della Commissione Europea José Barroso e il commissario europeo per gli Affari economici Olli Rehn. Farage ha detto che l’euro è stato un fallimento e che “viviamo in un’Europa dominata dalla Germania”, dopo di che ha parlato dei recenti cambi di governo in Grecia e in Italia dicendo che sono stati orchestrati dai vertici dell’Unione Europea e dalla Germania.

Il breve ed energico intervento di Nigel Farage è stato ripreso con grande risalto in Italia da molti contrari al governo Monti e su posizioni contrarie alle politiche economiche dell’Unione Europea e della Germania nella crisi finanziaria attuale. Tra chi lo ha ripreso c’è stato anche il blog di Beppe Grillo, che ha postato il video e ha pubblicato una traduzione integrale del suo intervento. Lo scorso 30 novembre, Farage è stato ospite della trasmissione La Zanzara su Radio 24, ripetendo le sue idee sul fatto che l’Italia abbia dato il proprio governo in mano alla Germania, per colpa soprattutto di Giorgio Napolitano (all’inizio del suo intervento ha detto, tra le prime cose, “Sack Napolitano”), che secondo Farage dovrebbe essere destituito dalla carica.

Nigel Farage è un politico inglese di 47 anni ed è al parlamento europeo dal 1999. Da cinque anni è il leader dell’UKIP (United Kingdom Independence Party) fondato nel 1993 con il principale obiettivo politico di opporsi al Trattato di Maastricht e di ottenere il ritiro del Regno Unito dall’Unione Europea. Ne entrarono a far parte principalmente fuoriusciti dalla corrente più a destra del partito conservatore britannico.

Durante la sua direzione, Farage ha cercato di allargare la proposta politica dell’UKIP, che oggi propone un programma improntato al liberismo economico e ai valori della destra più conservatrice: oltre all’immediata uscita dall’Unione Europea (da ottenere attraverso un referendum), l’UKIP propone di aumentare le spese per la difesa, raddoppiare la capienza delle carceri e bloccare l’immigrazione per 5 anni, richiedendo comunque agli immigrati di “parlare correntemente” l’inglese e rispondere a requisiti finanziari e di educazione.

Farage è stato oggetto di polemiche in passato per i suoi toni violenti e diretti, spesso oltre i limiti dell’insulto, nei suoi interventi in aula. Tra i molti episodi simili c’è quello del marzo 2010, quando ricevette una multa di circa 3.000 euro per aver rifiutato di chiedere scusa per una serie di insulti a van Rompuy, di cui aveva detto che aveva “il carisma di uno straccio bagnato”.

Alle elezioni politiche nazionali, l’UKIP ha sempre ottenuto risultati piuttosto scarsi, senza mai ottenere un seggio né alla Camera dei Comuni né alla Camera dei Lord (dove attualmente hanno due parlamentari, ma fuoriusciti dal partito conservatore) nonostante presenti regolarmente candidati in quasi tutti i collegi elettorali del Regno Unito. A livello locale, ha ottenuto nel 2011 la maggioranza nel primo consiglio comunale inglese, a Ramsey, una piccola cittadina dell’Inghilterra orientale.

Alle elezioni europee, invece, l’UKIP è sempre andato molto meglio: nel 2004 fece eleggere 12 europarlamentari, e nel 2009 ne ottenne tredici con una percentuale di voti del 16,5% a livello nazionale, maggiore di quella del partito laburista (15,7%). Al parlamento europeo l’UKIP fa parte del gruppo Europe of Freedom & Democracy, che riunisce i membri dei partiti nazionali scettici nei confronti dell’Unione Europea, spesso su posizioni antiimmigrazione e populiste (come quelle dei Veri Finlandesi). Oltre all’UKIP, il partito più rappresentato nel gruppo è la Lega Nord italiana, con 9 europarlamentari.

foto: ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images