Abbiamo un governo

La Camera vota la fiducia, solo la Lega vota contro: intanto Giuliano Ferrara attacca i berlusconiani che avrebbero "impedito" a Berlusconi di parlare

15.35 – Enrico Letta rivendica il biglietto su Facebook.

Certo che il biglietto e’ mio. E mi pare la dimostrazione che in privato diciamo le stesse cose che in pubblico. Sostegno pieno, soddisfazione per il miracolo e suggerimenti per la composizione di una squadra di tecnici che funzioni bene con il Parlamento, visto che la convivenza durera’ per un buon anno e mezzo

15.23 – Finita la votazione. Presenti e votanti 617, maggioranza 309, favorevoli 556, contrari 61. La Camera vota la fiducia al governo Monti.

15.19 – La storia del mancato discorso di Berlusconi alla Camera – annunciato e poi ritirato – si arricchisce di un nuovo dettaglio. Lo fornisce il Foglio in un rassegnato commento firmato da Giuliano Ferrara, che sostiene che qualcuno abbia “impedito” a Berlusconi di pronunciare un discorso (scritto da lui?). A giudicare da quanto scrive Ferrara, con quel discorso Berlusconi avrebbe chiesto le elezioni.

Ci siamo battuti con i nostri argomenti, e senza pretendere di avere ragione, contro la fine ingloriosa della parabola del cavaliere, della parabola di Berlusconi. Siamo stati sconfitti; sconfitti come dei piccoli Napoleone in una piccola Waterloo senza rimedio, senza possibilità di riscatto, molto probabilmente. L’unico riscatto sarà continuare a vivere, a lavorare e ad essere ciò che siamo sempre stati, gente non ipocrita che sa dire la verità. Alla Camera si è celebrata nella forma più incredibile la fuga ingloriosa dei berluscones da ogni loro residua possibile responsabilità. Una classe dirigente che non è una classe dirigente, che ha perso il governo che aveva vinto dopo regolari elezioni politiche, che ha perso la faccia dando il la a un governo tecnico-politico ambiguo in cui la rispettabilità di chi lo presiede e dei ministri che lo compongono non riscatta la pessima qualità dell’operazione politica che rappresenta, fatta di violazione della sovranità nazionale italiana, fatta di violazione e sospensione della democrazia politica. Questa non classe dirigente è arrivata fino al punto di ammazzare in effige, imbavagliandolo, il suo capo; impedirgli di pronunciare un discorso che avrebbe forse potuto dare una minima nota di finale dignità alla catastrofe del cosiddetto Pdl, quel Popolo delle libertà che si è acconciato a lasciare che le libertà, e la principale delle libertà, il diritto di voto, esercitato in Grecia, in Irlanda, in Islanda, in Portogallo, in Spagna, fosse invece negato agli italiani. Una tremenda, inappellabile vergogna che richiede un forte giudizio di condanna di tutte le persone perbene che hanno difeso in questi anni, nel bene e anche nel male, gente che non valeva la pena di essere difesa.

15.09 – Il numero enorme dei deputati italiani si riflette anche nell’estenuante durata della chiama: siamo alla D. Della prima chiama.

14.16 – Inizia la chiama partendo dall’onorevole Giulietti.

14.14 – Berlusconi saluta Monti e i suoi ministri e c’è un breve applauso.

14.13 – Dura pochissimo l’intervento di Scilipoti, sessanta secondi, poi Fini gli leva la parola. Tra poco inizia la chiama e c’è poco tempo.

14.12 – Interviene Scilipoti con il lutto al braccio.

14.12 – Andrea Sarubbi (PD) segnala su Twitter che almeno una cinquantina di deputati del PdL non hanno applaudito Alfano al termine del suo intervento.

14.11 – Alfano non ha sostanzialmente attaccato la ex opposizione nel suo intervento, appena finito.

14.10 – Berlusconi si assopisce, poi si risveglia, poi si riassopisce…

14.09 – Alfano: “Non c’è alcuna opposizione nel riesaminare i provvedimenti per le imposte sulle abitazioni”. Il no deciso resta sulla patrimoniale.

14.08 – Appello di Alfano alla Lega Nord: restiamo amici.

14.07 – Alfano: “Questo non è un governo delle larghe intese o di compromesso storico. È una coalizione della responsabilità nazionale.”

14.05 – Alfano elenca i provvedimenti del governo da poco dimesso, rivendicando l’impegno per il pareggio di bilancio entro il 2013.

14.03 – Alfano: “La tregua va gestita con moderazione e prudenza politica”.

14.01 – Alfano: “Bisogna trasformare l’euro di una vera moneta comune con una Banca centrale vera e propria. L’euro sta fallendo la sua prima grande prova.”

14.00 – Berlusconi è seduto al fianco di Alfano.

14.00 – “Voteremo compatti la fiducia al governo Monti” inizia così l’intervento Angelino Alfano (PdL).

13.59 – Lungo applauso per Bersani mentre i leghisti gridano elezioni.

13.57 – Bersani: “Siamo ancora in condizione di stupire, basta avere fiducia in noi stessi” conclude riferendosi a quanto fatto in dieci giorni per creare il nuovo governo.

13.57 – Il duro attacco di Bersani è indirizzato principalmente alla Lega Nord, lasciando sullo sfondo il PdL.

13.56 – Bersani: “In Europa ci si va con delle misure di civiltà” rivolgendosi alla Lega Nord e al trattamento riservato agli immigrati.

13.56 – Monti ascolta con attenzione.

13.55 – Bersani: “Basta con l’egoismo sociale. Se le rimanesse un solo euro in cassa, per cortesia lo spenda per un servizio per i disabili. Senza solidarietà non c’è senso di comunità. E senza comunità non possiamo salvarci.”

13.53 – Bersani: “Desideriamo che l’Italia torni al suo posto nell’Europa. Riprendiamoci il nostro posto tra le prime tre realtà di questa Europa. E desideriamo che l’Italia aiuti l’Europa a essere tale”.

13.51 – Bersani: “Vi sosterremo con l’orgoglio delle nostre idee. Non chiediamo miracoli e ci fa piacere che non ne promettiate. Chiediamo sobrietà e ci fa piacere che la stiate dimostrando”. Ringrazia per le parole di verità sulla crisi.

13.50 – Bersani: “Loro sono lì da un giorno, noi siamo qui da tre anni e vi abbiamo visto all’opera e conosciamo la colla dei manifesti” dice rivolgendosi a Reguzzoni.

13.48 – Bersani: “Rivendichiamo di aver visto da tempo e per tempo la crisi, l’esigenza di un cambio di rotta. E per questo nessuno come noi conosce i compiti pesanti che avrà davanti questo governo”.

13.46 – È il turno di Pierluigi Bersani (PD).

13.48 – La Lega Nord conferma il no alla fiducia.

13.46 – “Il nostro nemico sono quei palazzi romani che hanno portato alla formazione di questo governo” dice Reguzzoni.

13.44 – “Se condivideremo i provvedimenti li voteremo. La nostra sarà opposizione responsabile e intelligente” dice convinto Reguzzoni.

13.43 – Dopo la tirata sulle banche, quella sull’Europa. Sempre Reguzzoni.

13.42 – In aula c’è anche Giulio Tremonti, che ascolta l’intervento della Lega.

13.41 – Reguzzoni fa un lungo elenco delle cose che, a detta sua, ha fatto la Lega Nord al governo. E ci aggiunge in coda un grazie al PdL e a Fabrizio Cicchitto.

13.40 – Reguzzoni: “Ringrazio i ministro Bossi, Maroni e Calderoli per il lavoro che hanno fatto”.

13.39 – Reguzzoni: “Abbassando la soglia per l’uso del contante favorirete le banche”. In realtà il provvedimento serve per ridurre l’evasione.

13.38 – Angelino Alfano si è avvicinato al nuovo ministro della Giustizia, Paola Severino, e le ha fatto dono del suo libro. Poi hanno chiacchierato per un paio di minuti. Alfano ha ricoperto in passato il suo stesso ruolo.

13.38 – È iniziato l’intervento di Marco Giovanni Reguzzoni, Lega Nord.

13.37 – Berlusconi sale ora tra i banchi del PdL.

13.36 – Contrordine! Sarubbi dice che Berlusconi è da poco in aula, ma vicino a una delle uscite, per ora.

13.35 – Aldo Cazzullo segnala che di Berlusconi in aula manco l’ombra.

13.34 – Casini: “Monti è stato più raffinato di noi politici nel dare messaggi politici e non tecnici”.

13.32 – Casini: “Questo governo nasce da un atto straordinario di volontà politica”. E rivendica il ruolo del Parlamento nel discutere e analizzare le proposte che farà il governo. “Oggi dobbiamo rimuovere gli ostacoli che ci dividono, ci vogliono le riforme condivise”.

13.31 – Casini: “La sconfitta della politica sono i governi che dopo aver suscitato tante aspettative in campagna elettorale le deludono nel corso del loro operato. Qui non ci sono tecnici, ci sono le eccellenze professionali dell’Italia migliore.”

13.29 – Tutti in silenzio per ascoltare Casini in aula.

13.27 – Casini: “Siamo chiamati oggi a pacificare la nazione: coesione e integrazione. In una parola siamo chiamati a ricucire l’Italia. Si volta pagina”.

13.25 – Inizia l’intervento di Pier Ferdinando Casini, Unione di Centro per il Terzo Polo.

13.21 – Bocchino: basta pensioni di anzianità, contributo da chiedere ai cosiddetti baby pensionati, investire in occupazione giovanile e femminile.

13.20 – Bocchino: “Dobbiamo far emergere la ricchezza ha chi l’ha nascosta, presidente Monti”.

13.19 – Lunga tirata di Bocchino sulle meraviglie dell’Italia da valorizzare, poi si occupa dell’economia e della distribuzione non equa della ricchezza tra la popolazione. “Penso al ceto impiegatizio, colonna portante della borghesia, che ha fatto diventare i suoi figli dirigenti.”

13.17 – Bocchino: “Sostegno senza se e senza ma per il suo governo”.

13.16 – Intanto è iniziato l’intervento di Italo Bocchino di FLI.

13.15 – Ecco la foto del biglietto indirizzato a Monti (vedi ore 13.04).

13.08 – Moffa ringrazia Berlusconi, “un presidente che non è mai stato sfiduciato in Parlamento”.

13.07 – Le foto di oggi alla Camera sono sul Post, ovviamente.

13.06 – Ora interviene Silvano Moffa capogruppo di Popolo e Territorio, già PdL, già FLI.

13.04 – Un fotografo in aula ha fotografato un biglietto passato a Mario Monti e firmato Enrico (Letta?):

«Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!»

13.02 – “Che cosa farà con quei quattro soldi di cui potrà disporre?! Questo vogliamo saperlo prima di dire sì al suo programma!” dice Di Pietro sgolandosi in aula.

13.01 – Di Pietro critica il ministro dell’Ambiente per essere andato in radio a raccontare di essere a favore del nucleare. La trasmissione era un “Giorno da pecora” e la riflessione del ministro era più ampia di un “voglio il nucleare” a dirla tutta.

12.58 – Con un giro di parole, Di Pietro chiede al governo di tener conto dell’impegno dell’Italia dei Valori nel dare la fiducia. E dice poi che alcune proposte di Monti saranno votate al massimo dall’IdV.

12.55 – “Se davvero volete e se davvero potete potrete riuscirci. E noi dell’IdV vi vogliamo aiutare in questo. Per questo anticipo da subito che l’IdV darà la fiducia al suo governo. Non per voi, non per noi, ma per il bene del nostro paese.”

12.54 – “A voi tocca il compito di riscattare la credibilità del nostro paese e lo sapete benissimo e lo sanno anche quelli che si arrabbiano.”

12.53 – Tenetevi pronti, inizia Di Pietro: “Benvenuti nel senso più vero e sincero del termine”. E inciucca un congiuntivo subito dopo.

12.51 – E ora Pino Pisicchio di Alleanza per l’Italia che parla di “calligrafia costituzionale” perfetta, riferendosi ai passaggi istituzionali di questi giorni. In aula in pochi badano al suo intervento. Tabacci ascolta con le mani in tasca.

12.49 – Antonione ha concluso confermando la fiducia.

12.44 – Tocca a Roberto Antonione ora del gruppo Misto – Liberali per l’Italia, ma fino a pochi giorni fa del PdL e ancora prima di Forza Italia. È uno degli otto “traditori” che si segnò Silvio Berlusconi sul suo foglietto poco prima delle dimissioni del governo.

12.42 – Di Silvio Berlusconi in aula, per ora, nessuna traccia.

12.41 – Carmelo Lo Monte di MPA – Alleati per il Sud dice che il governo Monti è un esempio di “unità e compattezza”. Too soon?

12.39 – “Esprimeremo la nostra fiducia senza riserve” dice Adolfo Urso di Fare Italia per la Costituente Popolare. In aula continua il vociare, con gente che va e gente che viene. Qualche distrazione anche per Monti.

12.36 – Francesco Nucara, Repubblicani – Azionisti, ricorda il-problema-del-mezzogiorno. Conferma poi la fiducia.

12.35 – Anche Grande Sud darà la fiducia.

12.33 – Parla Arturo Iannacone, di Grande Sud, ma in aula c’è un po’ di caos con deputati sparpagliati e gran vociare.

12.32 – Karl Zeller, Minoranze Linguistiche – Misto, dice che darà la fiducia al governo. Idem per i Liberal – Democratici, dice Daniela Melchiorre.

12.30 – Andrea Sarubbi segnala che Angelino Alfano è arrivato solo ora a prendere posto in aula, dopo l’intervento di Monti.

12.28 – L’intervento di Monti finisce con un lungo applauso e ora le dichiarazioni di voto.

12.26 – Monti annuncia che incontrerà Sarkozy e Merkel la settimana prossima, per avere “permanentemente il contributo dell’Italia nella soluzione dei problemi dell’euro”.

12.25 – “Io di poteri forti, lo dico con rispetto, in Italia non ne conosco. Magari ce ne fossero, in Italia. Ci sono alcuni poteri forti nel mondo, ho avuto il privilegio di vederne molti quando ero Commissario alla concorrenza e gli onorevoli che hanno manifestato dubbi sulla mia indipendenza di giudizio e di azione, magari alcuni di loro sono giovani, non ricordano, questi poteri forti invece se le ricordano ancora. Il giorno in cui proibii una fusione tra due grandissime società americane, benché fosse intervenuto il presidente USA, l’Economist scrisse che gli americani mi consideravano il Saddam Hussein del business.”

12.21 – “Ammetto che troppo facilmente le società civile punta il dito contro la classe politica, cosa che mi indigna” aggiunge Monti, dopo la stoccata ai politici.

12.19 – “Considero offensiva la definizione poteri forti… Questa mattina ho visto un gruppo di bambini delle scuole che osservavano i nostri lavori e pensavo: che – non certo questo Parlamento molto responsabile – cosa penseranno questi bambini se diamo la colpa agli altri e non a quello che si è fatto in quest’aula con poca attenzione ai temi della finanza pubblica?”

12.16 – “Se possibile, renderei questo concetto di profonda dipendenza dal Parlamento con termini diversi da quello di staccare la spina“. E poi aggiunge: “Non ci consideriamo un elettrodomestico. E poi, saremmo un rasoio? O un polmone artificiale?” Applausi da una parte dell’aula.

12.15 – Monti ricollega la battuta al fatto della durata del suo governo, che dipenderà dal Parlamento. Aggiungendo che il suo è un compito quasi impossibile, ma “ci riusciremo”.

12.14 – “I presidenti passano, i professori restano” dice Monti citando Spadolini. Racconta che in questi giorni alcuni si sono scusati per chiamarlo ancora professore e non presidente.

12.13 – “Sono stato anche io italiano all’estero, quando era alla Commissione europea” dice Monti, riferendosi alle critiche sulla mancata citazione degli italiani all’estero nel suo primo discorso ieri al Senato. “Io nato a Varese avevo un padre nato in Argentina.”

12.12 – Rivendica poi il ministero per la Coesione territoriale, tema che deve essere caro a tutti, aggiunge Monti.

12.12 – Ho avuto dei sussulti identitari: “Ma tu non sei settentrionale? Non sei lombardo? Non sei varesino” dice Monti, riferendosi alle critiche della Lega Nord di questi giorni.

12.11 – “Nelle mie dichiarazioni programmatiche sono state notate alcune omissioni e in parte sono volute, per evitarvi una elencazione stucchevole.”

12.10 – “Intendo questo governo come un governo di impegno nazionale” ribadisce Monti.

12.09 – Ringrazia anche Gianni Letta, che in questi giorni è stato sia al Senato che alla Camera per ascoltare i suoi interventi. Lungo applauso dell’aula.

12.08 – Ringrazia il Capo dello Stato e Silvio Berlusconi “di cui ho molto apprezzato il senso di responsabilità istituzionale e il contributo che ha dato per rendere per quanto possibile semplice la successione a palazzo Chigi”.

12.06 – Monti ringrazia Fini per il “ruolo costruttivo” e “utile” per agevolare il suo “percorso da novizio nel processo delle consultazioni e la presa di servizio”.

12.05 – Inizia la replica di Monti.

12.05 – La prima fase del dibattito in aula si è conclusa.

12.03 – Gianfranco Fini ha finito la pausa, torna a presiedere e con magnanimità si rivolge all’orante di turno: “Prego, prego, con comodo. Ha ancora trenta secondi.”

11.57 – E dopo tutta questa tirata contro Monti? Lehner conferma che voterà a favore di Monti.

11.56 – Lehner propone l’introduzione del “sistema fiscale statunitense” a Monti e propone ICI per tutti, anche al Vaticano.

11.55 – “La Repubblica parlamentare non si sente molto bene e forse è defunta” dice Giancarlo Lehner di Popolo e Territorio. “Il nobile Mario è certamente uomo d’onore, e durerà fino al 2013 giusto in tempo per scomporre e ricomporre il sistema dei partiti. In attesa, forse di un altro sole dell’avvenire”.

11.52 – La Borsa, intanto, è di poco sopra lo zero: +0,23 per cento.

11.50 – La leghista Martini poi parla di “debiti dell’Italia” e degli “sprechi del Sud”, dimenticandosi che fino a ieri era forza di governo.

11.48 – “Coloro che hanno perso le elezioni nel 2008 ora si trovano al governo del paese” dice la leghista Francesca Martini. Parla di un governo calato dall’alto e a suon di “no” e “non” prende applausi a strascico dai tre deputati che ha intorno.

11.46 – Michaela Biancofiore (PdL) interviene alla Camera e parla di autonomie locali e loro tutela, con una media di dieci parole al secondo per stare nei tempi. E ce la fa.

11.41 – Guglielmo Picchi, deputato del PdL, vuole provvedimenti per il “rientro dei cervelli”. Dall’estero, eh.

11.35 – D’Anna critica il ministro della Sanità, “estensore della controriforma Bindi”. Maurizio Lupi lo interrompe, tempo finito.

11.33 – Vincenzo D’Anna, di Popolo e Territorio, inizia il suo intervento e provoca gli ex DC sul debito pubblico.

11.32 – Ora presiede Maurizio Lupi, che ha sostituito Fini.

11.31 – Fogliato fa parte della Commissione agricoltura della Camera, è piemontese.

11.31 – “Siamo molto preoccupati per l’idea di agricoltura che si sta diffondendo in Europa” aggiunge Fogliato, ora contrito ora imbronciato.

11.30 – Alla Camera interviene Sebastiano Fogliato della Lega Nord, che fa l’esempio della Spagna: loro sì che son stati bravi e sono andati al voto, dice.

11.28 – Non è un liveblog che si rispetti senza aggiornamenti sullo spread: è a 477 punti.

11.27 – “Per la prima volta a memoria d’uomo ci sono più poltrone al banco del governo che ministri” dice Aldo Cazzullo, dalla Camera.

11.24 – Della Vedova dice che le scelte impopolari sono un’occasione se eque, cioè impopolari per tutti.

11.20 – E quindi ora lo sapete che ministero ha Giampolo Di Paola? E Fabrizio Barca di che dicastero si occupa? Sul Post abbiamo una galleria fotografica con storia e incarichi dei nuovi ministri, per un ripasso.

11.16 – Mario Catania, il nuovo ministro delle politiche agricole e forestali, ha confidato ai giornalisti che Monti ha consigliato ai suoi ministri di comportarsi con prudenza in questi giorni. Ieri Corrado Clini, il nuovo ministro dell’Ambiente, era ospite della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” e si è lasciato andare con dichiarazioni su nucleare e ogm evitabili.

11.13 – Ora tocca a Benedetto della Vedova di FLI: “Questo è il nostro governo di cui ci sentiamo responsabili”.

11.10 – Interviene il deputato leghista Giovanni Fava: “Questo è un governo che nasce sotto il ricatto di Confindustria”.

11.08 – “È auspicabile che da questa esperienza nasca un bipolarismo fisiologico di stampa europeo. E lei potrà darci un contributo in questo senso ed è per questo che confermo un voto positivo del PdL” conclude Cicchitto.

11.06 – “È la prima volta nella storia di questo Parlamento che io e Franceschini ci troviamo d’accordo su un paio di cose: c’è una maggioranza parlamentare e non politica, sperimenteremo un percorso assai complesso che certamente avrà nel Parlamento un terreno di confronto essenziale. Da questo punto di vista invito al governo a misurarsi su questo nodo, alcune scelte che avete fatto nella composizione di questo governo hanno complicato la sua vita e non gliel’hanno risolta”

11.05 – Cicchitto critica Confindustria, accusata di avere inondato il governo di “richieste di assistenzialismo”

11.04 – Cicchitto chiude di nuovo alla patrimoniale, se non era già abbastanza chiaro. Si profila uno scenario americano, diciamo, dove i progressisti sono disposti a fare compromessi e i conservatori no, forti dell’indispensabilità del loro consenso.

11.03 – Sarubbi, PD, su Twitter: “Ci saranno al massimo 45 deputati del Pdl in Aula”.

11.02 – Cicchitto: “Non è delitto di leso europeismo se si dicono due cose: che l’euro non regge a fronte di politiche economiche molto diverse, alcuni in fase recessiva, alcuni in fase espansiva; che dobbiamo concentrare la nostra attenzione sul ruolo nella BCE, perché al di là degli eurobond, se non fa da prestatore di ultima istanza mette l’euro su un terreno friabile”

11.01 – Non vorremmo sbagliarci, ma ci pare che Cicchitto sia stato il primo deputato oggi a nominare Silvio Berlusconi.

11.00 – Cicchitto utilizza di nuovo l’argomento per cui visto che lo spread negli ultimi due giorni non è precipitato allora il problema non era Berlusconi.

10.59 – Cicchitto inizia congratulandosi con Monti ma poi minaccia in modo nemmeno troppo sottile: senza il PdL oggi staremmo preparando la campagna elettorale.

10.58 – Sarubbi racconta che Casini sta parlando col ministro Elsa Fornero tra i banchi del PdL.

10.57 – Parla Cicchitto. Fasten your seat belt.

10.54 – Sarubbi del PD conferma: “In discussione generale parlano i capigruppo, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia parleranno i leader di partito”. Dovrebbero parlare quindi Casini, Bersani, Di Pietro, Bocchino e Maroni, tra i big. Il nodo è il PdL: parlerà Alfano o Berlusconi? Probabilmente Alfano.

10.52 – Galletti: “Facciamo una riforma fiscale equa e giusta e non la cambiamo più per un certo numero di anni”.

10.49 – Parla il deputato Galletti dell’UdC. Dietro di lui Paola Binetti, con un netbook nero.

10.43 – Mentre Donadi parla Manuela Di Centa legge la Gazzetta dello Sport, segnala Mattia Feltri sulla Stampa.

10.39 – “In presenza di una legge sul conflitto di interessi forse avrebbe dovuto cambiare alcuni dei suoi ministri, noi comunque per adesso ci fidiamo e vi terremo d’occhio” (sintesi nostra)

10.38 – “Noi speriamo che l’antitrust in futuro assomigli a Mario Monti in Europa”. Sembra un complimento ma è una frecciata a Catricalà, ex presidente Antitrust – considerato vicino a Berlusconi – e oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

10.35 – Donadi: “Valuteremo atto per atto e non ci sentiamo parte di una maggioranza, ma abbiamo molti punti di convergenza, ci sono molte cose che apprezziamo nelle sue proposte”.

10.34 – Fini sega l’intervento di Grimaldi, tempo scaduto. Parla Donadi dell’Italia dei Valori. Donadi è capogruppo di IdV e quindi questo suggerisce che Antonio Di Pietro farà la dichiarazione di voto a nome del suo partito.

10.31 – Il deputato PD Pierangelo Ferrari ha pubblicato su Twitter questa foto del suo collega Domenico Scilipoti, oggi alla Camera. Col lutto al braccio, “per la democrazia”.

10.30 – Belcastro, Grande Sud, darà una fiducia “controllata minuto per minuto”. Ora Grimaldi, sempre di Grande Sud.

10.29 – Andrea Sarubbi, deputato PD, su Twitter: “Mi sa che i Responsabili si sono già sciolti, nel senso che ognuno va per conto suo. Alle scialuppe!”

10.27 – “Lei ha un’occasione unica e irripetibile: portare a termine le riforme del governo Berlusconi! Solo così porteremo avanti la nostra vita sociata!”

10.25 – Parla Mario Pepe, fossimo in voi ci sintonizzeremmo.

10.24 – Giuseppe Giulietti, fondatore di Articolo21, chiede a Monti impegni su informazione e RAI.

10.22 – Mattia Feltri sul sito della Stampa scrive che Berlusconi non parlerà.

10.21 – Parla Roberto Rolando Nicco delle minoranze linguistiche.

10.19 – Il deputato leghista ha già iniziato col “partito dei banchieri che ha creato la crisi”.

10.18 – Fini richiama nientemeno che Paola Binetti: “La pregherei di non voltare le spalle all’oratore”. E poi Fioroni: “Onorevole Fioroni!”

10.15 – Parla Pierguido Vanalli, della Lega Nord. “Pensavo di avere vinto le elezioni, e invece mi trovo in questa nuova veste”

10.15 – “Vogliamo che il governo resti fino all’ultimo giorno di legislatura”

10.13 – Il testo della proposta di legge Granata-Sarubbi sulla cittadinanza è qui. La sostanza è questa: “Lo straniero nato o entrato in Italia entro il quinto anno di età, che vi abbia risieduto legalmente fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino italiano a meno che non esprima esplicito rifiuto. Qualora la legislazione del Paese di origine non lo consenta, è richiesta al soggetto un’opzione”.

10.12 – Franceschini propone tre riforme al Parlamento e del Parlamento: legge elettorale, monocameralismo e regolamenti parlamentari. «È una grande occasione», dice. Il governo si occupi dell’economia e della crescita, noi occupiamoci del Parlamento.

10.10 – Applausi per Franceschini che chiede una nuova legge sulla cittadinanza. Alla Camera c’è già una buona proposta di legge ex-bipartisan, Granata-Sarubbi (ex perché nel frattempo Granata è passato dalla maggioranza all’opposizione, e oggi sono entrambi nella maggioranza).

10.07 – Franceschini conferma che sarà Bersani a fare la dichiarazione di voto per il PD.

10.04 – Franceschini comincia citando Ciampi.

10.03 – Subito i pezzi grossi: Dario Franceschini, capogruppo PD, per 12 minuti.

10.02 – Si comincia.

***

Dopo avere ottenuto ieri la fiducia del Senato con 281 voti favorevoli – record assoluto per un governo italiano alla prima uscita parlamentare – l’esecutivo di Mario Monti oggi si rivolgerà alla Camera dei Deputati. Il presidente del Consiglio non esporrà di nuovo il suo discorso programmatico, del quale ieri ha consegnato il testo alla Camera durante una sosta dei lavori in Senato, ma sarà presente in aula, assisterà alla discussione e avrà la facoltà di replicare, prima delle dichiarazioni di voto e del voto. L’esito è scontato, ma c’è qualche attesa per la dichiarazione di voto del PdL: dovrebbe essere infatti Silvio Berlusconi, l’ex presidente del Consiglio, a rivolgersi al suo successore. Ieri Berlusconi, parlando ai senatori del PdL, aveva espresso parole di sostegno molto timido nei confronti di Monti, ponendo di nuovo molte condizioni al suo sostegno e dicendo esplicitamente che l’esecutivo durerà finché lo vuole lui.

(Le foto del primo giorno del governo Monti in Senato)

La situazione interna al PdL è particolarmente mobile e fluida: è noto che parte del partito avrebbe preferito andare immediatamente al voto ed è noto che la caduta del governo ha creato problemi spinosi logistici (stanze da assegnare, collaboratori da assorbire, incarichi politici da inventare). Berlusconi finora è riuscito a tenere tutti insieme, ma ieri nel suo discorso programmatico Mario Monti ha indicato alcuni obiettivi – tra cui la reintroduzione dell’ICI e una tassa patrimoniale – ai quali l’ex PresdelCons si è sempre detto assolutamente contrario. Il Post seguirà i lavori di oggi alla Camera con un liveblogging. Lo streaming dall’aula si trova qui. Il voto è previsto intorno alle 13.
Il testo integrale del discorso di Mario Monti

foto: Roberto Monaldo / LaPresse