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  • Sabato 5 novembre 2011

Sette persone sono accusate dell’omicidio di Benazir Bhutto

Il tribunale speciale del Pakistan ha incriminato sette persone per l'omicidio dell'ex premier, ma non l'ex presidente Musharraf, sul quale pende un mandato di cattura internazionale

(AP Photo/Anjum Naveed)

(AP Photo/Anjum Naveed)

Il tribunale speciale di Adiala in Pakistan ha incriminato oggi sette persone per l’assassinio dell’ex premier e prima donna a guidare un paese musulmano, Benazir Bhutto, uccisa in un attentato kamikaze il 27 dicembre 2007 dopo un comizio elettorale a Rawalpindi. Il tribunale ha incriminato l’ex capo della polizia di Rawalpindi, Saud Aziz, e un altro ufficiale, Khurram Shahzad, per “aver cambiato” all’ultimo “le misure di sicurezza previste per il comizio di Bhutto”. Gli altri cinque imputati sono combattenti talebani, già in carcere da oltre quattro anni, per aver “partecipato all’organizzazione” dell’attacco kamikaze. Tutti si sono dichiarati innocenti. Altri tre sospettati, tra cui l’ex capo dei talebani pachistani Baitullah Mehsud, sono stati uccisi in varie circostanze: Mehsud è morto nel 2009 sotto i missili di un drone americano.

Nessuna incriminazione ufficiale, invece, per l’allora presidente pachistano Pervez Musharraf, nonostante sia già accusato dai magistrati di non aver fornito la sicurezza necessaria all’attività politica di Bhutto. Lo stesso tribunale aveva chiesto lo scorso febbraio a Musharraf, dal 2009 in esilio volontario a Londra e Dubai, di presentarsi in aula a testimoniare. Di fronte al suo rifiuto, il tribunale aveva spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti e deciso la confisca di tutti i suoi beni materiali in Pakistan e il congelamento dei conti bancari. Musharraf ha sempre dichiarato di non avere nulla a che fare con la morte di Bhutto, premier del Pakistan dall’88 al ’90 e dal ’93 al ’96. Proprio l’attentato del 2007 spianò la strada al partito politico di Bhutto PPP (Pakistan People’s Party) che poi vinse le elezioni guidato dal marito Asif Ali Zardari, l’attuale presidente.

Curiosamente, proprio una settimana fa Musharraf è stato tirato in ballo per un altro omicidio, quello del leader indipendentista del Belucistan Nawab Akbar Bugti. Per la sua morte, venerdì scorso un altro giudice pachistano ha emesso un mandato di arresto nei confronti dell’ex presidente e dell’ex premier Shaukat Aziz. Musharraf, storico alleato degli Stati Uniti di George W. Bush nella lotta al terrore, si è dimesso da presidente del Pakistan nel 2008, andando in esilio l’anno successivo, ma non ha mai negato il suo desiderio di ritornare in patria, come ha confermato qualche giorno fa in un’intervista ad Al Jazeera.

foto: AP Photo/Anjum Naveed