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Le presidenziali in Argentina

Si vota domani e la favorita è l'attuale presidente, Cristina Fernandez, che ha costruito il proprio successo all'ombra del marito Nestor Kichner

di ELENA FAVILLI

Domenica 23 ottobre in Argentina si vota per le elezioni presidenziali. L’attuale presidente Cristina Fernandez è in testa a tutti i sondaggi con oltre il cinquanta percento dei voti e la sua vittoria è data per scontata. Un anno fa, quando suo marito Nestor Kirchner morì all’improvviso per un infarto, molti dicevano che non sarebbe più riuscita a governare. Era lui il vero presidente, diceva l’opposizione. Era lui che gestiva le alleanze che reggevano il governo. Era lui la mente del nuovo peronismo al potere. A un anno da quel giorno, invece, Cristina Fernandez de Kirchner sembra non essere mai stata così forte.

Cristina Fernandez fu eletta nell’ottobre del 2007, al termine del primo mandato del marito Nestor Kirchner. Prima donna a diventare presidente dell’Argentina, sembrava destinata a guidare il paese solo per il periodo necessario a far tornare Nestor Kirchner al potere. Ma la morte improvvisa dell’ex presidente cambiò improvvisamente le cose. Il kirchnerismo si era affermato proponendo sempre due presidenti al prezzo di uno – Los Kirchner, li chiamava spesso la stampa sudamericana – e ora Cristina Fernandez doveva trovare un nuovo capitale su cui puntare.

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Chi la critica oggi dice che il capitale che ha scelto è stato paradossalmente ancora una volta il marito. Il dolore della sua vedovanza – Cristina Fernandez compare tuttora vestita sempre di nero in pubblico – le ha notevolmente allargato la simpatia della popolazione. La coerenza con la linea politica di Nestor Kirchner le ha assicurato la fiducia del Parito Justicialista. «Ho sempre saputo quello che dovevo fare», ha detto annunciando la sua intenzione di ricandidarsi lo scorso giugno. «L’ho saputo da quando l’anno scorso migliaia di persone accorse per salutare un’ultima volta Nestor Kirchner mi hanno gridato: “Forza Cristina”». Lo slogan della sua campagna elettorale è “Fuerza Argentina”.

Ma quello che più di ogni altra cosa ha spianato la strada a Cristina Fernandez è la quasi totale mancanza di un’opposizione capace di esprimere una vera alternativa politica. I suoi sfidanti principali sono il leader del Partito Socialista Hermes Binner, l’ex presidente Eduardo Duhalde, 70 anni, e il leader del Partito Radicale Ricardo Alfonsin, 60 anni, figlio di un altro ex presidente argentino. A cui si aggiungono altri tre candidati minori: Alberto Rodriguez Saa, Elisa Carrio e Jorge Altamira. Nessuno di questi dovrebbe essere in grado di prendere oltre il 12 percento dei voti. Secondo quanto previsto dal sistema elettorale argentino, a Cristina Kirchner basterà ottenere il 45 percento dei voti per vincere. Oppure il 40 percento con un margine di almeno il 10 percento sul candidato arrivato secondo. I sondaggi la danno intorno al 53 percento.

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