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  • Domenica 16 ottobre 2011

Le librerie in strada in Germania

Dopo il bookcrossing, scaffali sparsi per le città per il libero scambio di libri

Michael Aubermann e Stephan Schilling, due degli organizzatori del libero scambio di libri a Colonia, inaugurano l’ultimo dei cinque scaffali sparsi nella città (AP Photo/Martin Meissner)

Michael Aubermann e Stephan Schilling, due degli organizzatori del libero scambio di libri a Colonia, inaugurano l’ultimo dei cinque scaffali sparsi nella città (AP Photo/Martin Meissner)

In Germania, dove Gutenberg nel 1445 inventò il carattere mobile e rivoluzionò la stampa, si stanno diffondendo le “librerie pubbliche”, un’evoluzione del bookcrossing: libere, sempre accessibili, si trovano nelle strade e nelle piazze dei paesi. Si possono prendere i libri e lasciarne altri in totale autonomia, senza alcuna registrazione e senza scadenze.

Michael Aubermann, uno degli organizzatori del progetto che ha avuto inizio a Colonia, ha detto che «si rivolge a coloro che amano leggere ed è aperto a tutti». In città, sono già cinque le librerie gratuite, l’ultima delle quali (in acciaio con ante in vetro) è stata posizionata due settimane fa vicino a Bayenturm, la torre medievale da cui cominciavano le mura della città. Da Colonia, le librerie pubbliche (finanziate da donazioni e gestite da gruppi di volontari) hanno iniziato a diffondersi velocemente, in modo spontaneo e indipendente in molte altre città tedesche: Berlino, Hannover, Bonn e anche nelle periferie.

Le librerie commerciali e i rivenditori online sostengono l’idea. Bettina Althaus, portavoce di Buch.de, il maggior canale tedesco di vendita libri via internet, ha detto: «Le librerie pubbliche non sono in concorrenza con il commercio di libri. Al contrario, siamo felici di qualsiasi promozione e stimolo alla lettura». Gli unici libri che non hanno il permesso di restare sugli scaffali pubblici sono quelli che hanno a che fare con qualsiasi forma di propaganda. La precisazione è stata fatta da Aubermann dopo che alcuni materiali di un gruppo religioso sono stati trovati accanto a una delle librerie. «Abbiamo fatto in modo di sbarazzarci di quella roba nel più breve tempo possibile», ha detto. «La propaganda è l’unico tipo di letteratura che qui non è consentita».

Il progetto proseguirà ora con la distribuzione di scaffali anche nei quartieri più poveri della città, dove è più difficile l’accesso ai libri.