• Mondo
  • Giovedì 22 settembre 2011

Si è ucciso il ragazzino gay che difendeva i ragazzini gay

Jamey Rodemeyer aveva 14 anni e aveva girato un video contro le persecuzioni che subiva a scuola

Il quattordicenne Jamey Rodemeyer di Buffalo, nello stato di New York si è ucciso all’inizio della settimana. Era vittima di persecuzioni e di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola perché si era dichiarato bisessuale e aveva intrapreso iniziative pubbliche per difendere se stesso e le persone gay e bisessuali perseguitate.

La madre di Jamey, Tracy, ha raccontato al Buffalo News che quando suo figlio aveva iniziato a interrogarsi sul suo orientamento sessuale, i suoi compagni di classe avevano preso a infastidirlo ed essere violenti con lui, fisicamente e verbalmente. I suoi genitori cercavano di incoraggiarlo e sostenerlo e Jamey era seguito da un assistente sociale e da uno psicologo.
I compagni però non avevano smesso di perseguitarlo e la sofferenza di Jamey non era diminuita, come il ragazzo raccontava sul suo Tumblr.

«A nessuno della mia scuola importa prevenire i suicidi, voi siete quelli che mi chiamate checca e mi fate a pezzi» aveva scritto l’8 settembre.

Il giorno dopo aveva scritto: «Io parlo sempre di quello che subisco, ma nessuno mi sta a sentire. Cosa devo fare perché la gente mi ascolti?»

Lo scorso maggio, Jamey aveva detto ai suoi amici di essere bisessuale e aveva registrato un video per il progetto “It Gets Better” (un progetto ideato da Dan Savage e Terry Miller per prevenire il suicidio tra adolescenti gay), in cui ringraziava Lady Gaga per il sostegno alla comunità gay e diceva: «Amate voi stessi e siete a posto».

Aveva ricevuto moltissimi messaggi di sostegno online da amici e fan di Lady Gaga, ma c’era anche chi gli aveva scritto sulla sua pagina di Formspring (un social network) «Jamie (il nome di Jamey storpiato nella sua versione femminile) è stupido, gay, grasso e brutto. Deve morire!». E anche «Non me ne fregherebbe nulla se tu morissi. Non importerebbe a nessuno. Quindi fallo 🙂 renderebbe tutti più felici».

Ieri alla CNN il popolare anchorman Anderson Cooper si è unito alle proteste e alla denuncia di quanto è successo, ampiamente ripreso dai media statunitensi. Dan Savage, il creatore del progetto “It Gets Better” ha scritto sul suo blog che le persone che hanno dimostrato a Jamey tutto questo odio dovrebbero essere ritenute responsabili per le loro azioni, per quello che hanno provocato, e che bisognerebbe chiedere loro se sono davvero così felici ora, se sono contente di quello che hanno ottenuto, se hanno qualcosa da dire alla madre del ragazzo che hanno perseguitato fino alla morte. Dice Savage:

L’obiettivo di “It Gets Better” è dare ai ragazzi come Jamey un po’ di speranza per il loro futuro. A volte però la speranza non è sufficiente. A volte il danno che fa dentro di te l’odio delle persone che ti stanno attorno è troppo grande. A volte il futuro sembra troppo lontano. È quello il momento in cui il tuo cuore si spezza.