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  • Sabato 6 agosto 2011

Manhattan in Cina

La Cina sta costruendo da zero un distretto finanziario identico a quello di New York

La Cina sta costruendo da zero un distretto finanziario prendendo a modello quello di Manhattan. Dopo la costruzione di una copia del Taj Mahal in un parco di divertimenti di Shenzen, nel sudest della Cina, e quella ancora in corso di una riproduzione esatta, a nord di Hong Kong, del paesino austriaco di Hallstatt (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO) è arrivata la volta di New York. I lavori a Yujiapu, nel nordest della Cina, sono iniziati già da due anni e puntano a costruire il più grande distretto finanziario del mondo per superficie entro il 2020. Ne parla l’Atlantic.

Il progetto in miniatura è un fac simile di New York, con un edificio ricalcato sul modello del Rockfeller Center e una coppia di torri identiche che si chiameranno Tishman Twin Towers. Quando il progetto sarà finito, tra otto anni, saranno stati costruiti edifici per un totale di 9,5 milioni di metri quadrati. Soltanto alcune cose saranno diverse dal distretto finanziario di Manhattan: un parco urbano su un’isola a forma di balena, una serie di negozi sotterranei e una stazione ferroviaria sotterranea che collegherà Yujiapu a Pechino e Tianjin, una città sul mare in grandissima espansione.

Tianjin, spiega l’Atlantic, sta crescendo a un ritmo impressionante anche per gli standard cinesi. L’anno scorso la sua provincia ha registrato una crescita del 17,4 percento. Secondo alcuni analisti la città diventerà talmente grande che presto si fonderà con Pechino. Il che potrebbe spiegare perché un progetto così eccessivo non ha ancora creato malumori: sta all’ombra di una città che sta all’ombra della capitale, in una regione in cui i soldi sembrano arrivare senza sosta.

Ma la maggior parte di questi soldi è in prestito e alcuni recenti rapporti hanno avvertito dei rischi in cui potrebbero incorrere le banche se il progetto di Yujiapu non dovesse creare la ricchezza che oggi ci si aspetta. Gli abitanti di Yujiapu sono già stati tutti costretti a lasciare le loro case per fare spazio ai lavori e spostati in nuovi edifici. Resta da vedere, conclude l’Atlantic, se da lì assisteranno all’esplosione del distretto finanziario più importante del mondo o alla nascita di una città fantasma.