• Mondo
  • Giovedì 28 luglio 2011

Una giornata a Oslo

Nella capitale della Norvegia si riparano i danni provocati dagli attacchi e si tenta di ritrovare una qualche impossibile normalità

OSLO, NORWAY - JULY 28: Norwegians look out from a street car at the memorial outside the Oslo cathedral July 28, 2011 in Oslo, Norway. Anders Behring Breivik, 32, claimed that he has "two more cells" working with him as he appeared in court recently following a bomb blast at a government building in Oslo and a shooting massacre on nearby Utoya Island that killed at least 76 people in all. The death toll was originally reported as 93. Judge Kim Heger ordered that Breivik be detained for eight weeks, four in full isolation. (Photo by Paula Bronstein /Getty Images)
OSLO, NORWAY - JULY 28: Norwegians look out from a street car at the memorial outside the Oslo cathedral July 28, 2011 in Oslo, Norway. Anders Behring Breivik, 32, claimed that he has "two more cells" working with him as he appeared in court recently following a bomb blast at a government building in Oslo and a shooting massacre on nearby Utoya Island that killed at least 76 people in all. The death toll was originally reported as 93. Judge Kim Heger ordered that Breivik be detained for eight weeks, four in full isolation. (Photo by Paula Bronstein /Getty Images)

A quasi una settimana dagli attentati che hanno colpito la Norvegia, Oslo tenta di ritrovare una qualche normalità. Squadre di operai sono al lavoro da giorni per riparare gli edifici colpiti dalla bomba: su alcuni di questi gli interventi sono di lieve entità, come la semplice sostituzione di vetri e finestre, altri invece richiederanno mesi di lavoro e infatti molti organismi governativi stanno svolgendo la loro attività in sedi provvisorie. Gli uffici del primo ministro Jens Stoltenberg e dei ministri della Giustizia, delle Finanze e dell’Energia hanno subìto danni molto gravi e le autorità li stanno ancora perquisendo alla ricerca di prove: anche alla fine delle indagini, non è chiaro se gli edifici potranno essere rimessi in sicurezza. Le strade centrali della città sono comunque affollate di persone e turisti, ma il memoriale davanti alla cattedrale di Oslo e le molte bandiere norvegesi in circolazione rendono evidente il ricordo di quello che è successo.