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  • Lunedì 20 giugno 2011

La rivolta nella prigione venezuelana

Cinquanta persone detenute hanno recuperato delle armi e sono asserragliate in un'ala di un carcere, che ora è circondato dall'esercito

An inmate's relative runs from a cloud of teargas fired by national guardsmen after families of prisoners tried to block the exit to El Rodeo I prison in Guatire, Venezuela, Saturday, June 18, 2011. Relatives blocked the exit Saturday demanding news on their imprisoned family members. Thousands of National Guard troops stormed the Venezuelan prison Friday seeking to disarm inmates days after a bloody riot, setting off gunfights with resisting inmates that left at least two soldiers dead and more than 18 wounded. (AP Photo/Fernando Llano)
An inmate's relative runs from a cloud of teargas fired by national guardsmen after families of prisoners tried to block the exit to El Rodeo I prison in Guatire, Venezuela, Saturday, June 18, 2011. Relatives blocked the exit Saturday demanding news on their imprisoned family members. Thousands of National Guard troops stormed the Venezuelan prison Friday seeking to disarm inmates days after a bloody riot, setting off gunfights with resisting inmates that left at least two soldiers dead and more than 18 wounded. (AP Photo/Fernando Llano)

In Venezuela circa cinquemila soldati stanno cercando di riprendere il controllo della prigione El Rodeo I, nello stato settentrionale di Miranda. Domenica scorsa all’interno del carcere è scoppiata una specie di guerra tra due bande rivali, nella quale sono morte 21 persone. La polizia ha cercato di ristabilire l’ordine ma un gruppo di 50 detenuti si è impossessato di pistole e fucili e si è radunato in un’ala del carcere tenendo sotto controllo circa mille detenuti.

Venerdì più di 3500 soldati della guardia nazionale hanno preso d’assalto la struttura nel tentativo di riportare l’ordine: due di loro e un detenuto sono morti nell’assalto. Durante l’operazione i soldati hanno sequestrato molte armi tra cui una decina di fucili, una mitragliatrice, una ventina di pistole e otto granate. Le autorità stanno cercando di trattare per convincere i detenuti asserragliati a deporre le armi, ma la situazione è in una fase di stallo e di fatto l’esercito sta assediando il carcere. Nel frattempo ieri 2500 detenuti sono stati trasferiti via autobus in altre carceri del paese.

Da domenica scorsa numerosi familiari e amici dei detenuti si sono radunati all’uscita della prigione in attesa di notizie sui loro cari. I familiari sono piuttosto preoccupati: durante l’assalto di venerdì si sono sentiti parecchi spari, mentre ieri è scoppiato un’incendio in un’ala del carcere; secondo le autorità è stato causato da un cortocircuito e non ha ferito nessuno. I soldati hanno sparato i gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere i parenti dei detenuti e i parenti hanno risposto lanciando pietre contro i militari.

In Venezuela gli scontri e le rivolte nelle carceri sono piuttosto frequenti. Le prigioni sono sovraffollate e secondo alcuni dati le persone detenute sarebbero il triplo di quanto le strutture possono ospitare. Secondo l’osservatorio venezuelano sulle prigioni, lo scorso anno sono morte in carcere 476 persone, mentre da gennaio a marzo 2011 ne sono morte 124. Il governo ha stilato un piano per riformare le carceri e ha stanziato almeno 100 milioni di dollari, ma per ora non è ancora riuscito a contrastare i gravi problemi del sistema carcerario.

Foto: AP Photo/Fernando Llano