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  • Mercoledì 20 aprile 2011

La Finlandia mette nei guai l’Europa

ll probabile veto sugli aiuti al Portogallo potrebbe avere ripercussioni politiche molto rilevanti

L’ascesa dei populisti antieuropei alle ultime elezioni in Finlandia potrebbe mettere seriamente a rischio l’approvazione degli aiuti economici e del pacchetto di salvataggio destinati al Portogallo. Il leader dei Veri Finlandesi, Timo Soini, ha ribadito subito dopo l’annuncio dei primi risultati elettorali che cercherà in ogni modo di impedire l’approvazione dei fondi per il Portogallo che sarà discussa in Parlamento nelle prossime settimane. Il nuovo governo di coalizione sarà formato entro il 19 maggio e se i Veri Finlandesi ne dovessero far parte il loro veto sugli aiuti al Portogallo potrebbe avere ripercussioni economiche e politiche molto rilevanti.

Le regole dell’Unione Europea prevedono che la manovra di salvataggio debba essere approvata all’unanimità da tutti e diciassette i membri, ma l’unanimità vale anche se non tutti i ministri degli stati membri sono presenti. Il che significa che se il ministro dell’Economia finlandese dovesse essere assente, il pacchetto potrebbe comunque essere approvato. Soltanto un no esplicito della Finlandia potrebbe quindi bloccare la manovra. Se questo dovesse avvenire, le ripercussioni peggiori a livello economico colpirebbero Germania, Francia, Olanda e Austria, che insieme alla Finlandia sono gli unici stati dell’Unione Europea inseriti dalle agenzie di rating in testa alla classifica dei paesi in maggiore salute economica, quindi probabilmente quelli che dovrebbero dividersi il contributo mancato della Finlandia.

Il settimanale tedesco Spiegel spiega che il ministro dell’Economia finlandese potrebbe decidere di accordare il suo voto chiedendo in cambio che Helsinki non sia costretta a partecipare economicamente al contributo. In questo modo l’approvazione del pacchetto non rischierebbe di saltare, ma resterebbe comunque un precedente politico molto pericoloso. Seguendo questo esempio, infatti, in futuro anche altri stati dell’Unione Europea potrebbero decidere di sottrarsi a impegni di questo tipo. «Il quadro politico dell’Unione Europea è cambiato notevolmente in peggio», ha commentato Daniel Gros, rappresentante del Centro per gli studi Politici Europei con base a Bruxelles.