L’impazienza dei lettori

Marino Sinibaldi interviene sulla storia dell'agitato incontro romano con Jonathan Franzen

Qualche giorno fa c’era stato uno strascico di dibattito online rispetto all’incontro romano con lo scrittore Jonathan Franzen gestito dal suo collega Alessandro Piperno, soprattutto dopo che ne aveva scritto Repubblica per mano di Elena Stancanelli, che aveva raccontato delle intemperanze di parte del pubblico nei confronti di Piperno.
Ieri Marino Sinibaldi, direttore di Radio Tre e tra gli organizzatori di quell’incontro, ha scritto la sua opinione in una lettera a Repubblica.

Per il festival Libri come pensato, per così dire, “dalla parte dei lettori” e pieno di appuntamenti in cui gli scrittori verranno invitati a raccontare come nascono i loro libri e come leggono quelli altrui, insomma come materialmente, laicamente lavorano, è assai istruttivo quello che è accaduto lunedì sera all’ Auditorium di Roma, con l’ impazienza degli spettatori alla presentazione di Jonathan Franzen con Alessandro Piperno (di cui intelligentemente ha parlato l’ altro ieri su queste pagine Elena Stancanelli). Pochi giorni prima, nelle stesse sale, Andrea Camilleri (che si autodefinisce ironicamente uno scrittore “democraticamente eletto”, visto che i lettori comuni lo hanno amato prima e più dei critici) si era esibito in uno straordinario elogio del lettore e dei suoi diritti, stupendosi della sottovalutazione tutta letteraria del pubblico. Il pubblico di Franzen poteva dunque rivendicare un suo diritto. Del resto, un festival è anche uno spettacolo, ha le sue leggi, normee tempi. Ma è una festa della parola, e alla parola va dato spazio e rispetto. Ha dunque diritto un pubblico (pagante) di fischiare un presentatore che si dilunga e di pretendere subito e solo l’ Autore?

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