Le cose a Fukushima migliorano, di poco

Una nuova linea elettrica sta raggiungendo la centrale, servirà per riavviare i sistemi di raffreddamento dei reattori

Ricapitoliamo: oggi i tecnici al lavoro intorno alla centrale hanno ripristinato alcuni sistemi di due reattori, con l’obbiettivo di riattivare cavi funzionanti in tutti e sei i reattori dell’impianto entro domenica sera. Questo permetterebbe di riattivare i sistemi di raffreddamento e di migliorare sensibilmente la situazione. Per precauzione, e in seguito a una serie di esami che ha rilevato la presenza di dosi radioattive molto basse, le autorità hanno deciso di vietare la vendita degli alimentari prodotti nella prefettura di Fukushima. Tracce trascurabili di sostanze radioattive sono state trovate anche nell’acqua potabile di Tokyo.

L’ultima stima ufficiale è di 7.600 morti e di più di 11.000 persone ancora disperse a causa del terremoto e dello tsunami della scorsa settimana.

Seguono gli aggiornamenti minuto per minuto della giornata di oggi.

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16.35 – I tecnici hanno creato due brecce nelle coperture degli edifici che ospitano i reattori 5 e 6 per evitare altre esplosioni dovute all’idrogeno.

15.26 – Le autorità giapponesi confermano che il sistema di raffreddamento di due reattori è stato ripristinato. Il reattore 6 è raffreddato con un generatore di emergenza, il reattore 5 grazie a una pompa riportata in servizio.

15.08 – Dal giorno dell’inizio delle avarie a Fukushima I molti altri paesi che utilizzano il nucleare per produrre energia hanno promesso nuove misure di sicurezza. Il governo di Hong Kong ha da poco confermato che nei primi mesi del 2012 realizzerà diversi test e simulazioni per valutare la sicurezza delle proprie centrali atomiche.

14.31 – Secondo Associated Press, nell’acqua potabile di Tokyo sarebbero state trovate tracce di iodio radioattivo. Quantità estremamente basse e non nocive per la salute.

13.41 – BBC conferma che alcuni sistemi di Fukushima I ora sono nuovamente collegati a una linea elettrica, ma non saranno probabilmente attivati prima di domani per altre verifiche di sicurezza.

13.20 – L’AIEA, l’Agenzia per il nucleare dell’ONU, ha confermato che le autorità giapponesi hanno imposto il divieto di vendita di tutti gli alimentari prodotti nella prefettura di Fukushima, dove si trova la centrale atomica danneggiata.

13.08 – L’Agenzia nucleare giapponese conferma che la linea elettrica portata a Fukushima I è stata collegata ad alcuni sistemi dell’impianto del reattore 2, ma non c’era corrente. Saranno necessarie alcune verifiche di sicurezza prima di attivarla.

12.37 – La penisola di Oshika, nella prefettura di Miyagi, si è spostata di circa 5,3 metri e si è abbassata di 1,2 metri in seguito al forte terremoto dell’11 marzo, dice Kyodo News.

12.01 – Le autorità giapponesi hanno aggiornato le stime sul numero delle vittime: 7.348 morti e 10.947 dispersi.

11.50 – Le trattative per formare un governo di coalizione per affrontare l’emergenza del terremoto sono fallite. Il primo ministro Naoto Kan aveva proposto all’opposizione di unirsi al governo con una grande coalizione per gestire insieme le politiche per la ricostruzione e la crisi nucleare, ma la proposta è stata respinta.

Aggiornamento delle 11.30
In Giappone si è registrata una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 6.1. L’epicentro è nella prefettura di Ibaraki, ma non si hanno per ora notizie di danni o vittime. La scossa è stata avvertita anche a Tokyo, ma la situazione sembra essere tranquilla. NHK riferisce che non sono stati lanciati allarmi per possibili tsunami. Dalla forte scossa della settimana scorsa di magnitudo 9.0, lo sciame sismico ha prodotto molti terremoti particolarmente intensi.

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Dopo aver provato a raffreddare i reattori di Fukushima I dall’esterno con idranti e lanci di tonnellate d’acqua dall’alto con gli elicotteri, i tecnici della centrale nucleare colpita dallo tsunami della scorsa settimana potrebbero riattivare in tempi brevi i sistemi di raffreddamento dell’impianto. TEPCO, la società energetica che gestisce la centrale, sta portando una nuova linea elettrica verso la centrale che dovrebbe consentire ai tecnici di riattivare le pompe che immettono l’acqua nei reattori, ricoprendo così le barre del “combustibile” nucleare rimaste esposte e alla base della fuoriuscita di radiazioni dall’impianto.

La possibilità che la nuova linea elettrica venga collegata ai sistemi di raffreddamento entro domani sembra essere particolarmente concreta. Il lavoro è delicato perché occorre ripristinare i cavi anche all’interno di Fukushima I, opera che deve essere realizzata nelle vicinanze dei reattori e che potrebbe esporre i tecnici alle radiazioni. Le cautele sono anche dovute alla necessità di evitare scintille e cortocircuiti che potrebbero innescare nuove esplosioni, con conseguenze molto gravi per chi sta lavorando nella centrale e per l’integrità degli involucri che racchiudono i reattori.

L’utilizzo di un gruppo elettrogeno ha intanto consentito di riavviare le pompe del reattore 5, ripristinando il circolo dell’acqua all’interno del sistema per evitare il surriscaldamento. I tecnici lavoreranno ora per sistemare i circa 1.500 metri di cavo ancora necessari per portare corrente alle pompe del reattore 2. Poi toccherà ai reattori 1, 3 e 4. L’obiettivo è quello di riavviare tutti i principali sistemi di raffreddamento entro la fine di domenica.

Se l’operazione andrà a buon fine, la situazione a Fukushima I dovrebbe migliorare sensibilmente specialmente sul fronte della radioattività. Una incognita è però data dallo stato dei sistemi di raffreddamento: alcuni sono da giorni in avaria e non è detto che l’arrivo della corrente elettrica per alimentarli sia sufficiente per farli ripartire. Le autorità giapponesi stanno studiando anche un piano B che prevede di seppellire i reattori sotto uno spesso strato di sabbia e cemento, seguendo una procedura simile a quella che venne adottata nel disastroso incidente nucleare di Chernobyl nel 1986.

Dopo giorni di silenzio sull’argomento, il governo giapponese ha fornito qualche informazione aggiuntiva sul livello di radiazioni nel cibo. Il portavoce Yukio Edano ha detto che le analisi condotte sul latte prodotto nella prefettura di Fukushima e su alcune piantagioni di spinaci nella vicina prefettura di Ibaraki hanno messo in evidenza livelli di radioattività superiori rispetto ai limiti imposti dalle leggi giapponesi.

Le stime ufficiali sul numero di morti causate dal terremoto e dallo tsunami continuano ancora ad aumentare. Le autorità ora parlano di 7.197 vittime e di circa 11mila dispersi e si inizia a temere che molti di questi siano stati risucchiati in mare dalle onde anomale, come avvenne nello tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano. Nei campi allestiti dai soccorritori nel Giappone settentrionale ci sono circa 390mila evacuati, rimasti senza casa e costretti ad affrontare le temperature rigide di questi giorni. Acqua, cibo e medicinali spesso scarseggiano e le autorità temono un peggioramento delle condizioni sanitarie. Le operazioni di assistenza sono anche complicate dalla mancanza delle infrastrutture, spazzate via dalla forza dello tsunami.

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