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  • Martedì 8 marzo 2011

Obama rinuncia a chiudere Guantanamo, per ora

Obama ha annunciato che i processi militari contro i detenuti di Guantanamo dovranno riprendere

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato ieri che i processi militari contro i detenuti di Guantanamo dovranno riprendere. La decisione è stata comunicata ieri dalla Casa Bianca, che ha confermato il cambiamento della linea di Obama rispetto a quanto deciso due anni fa, poco dopo il suo insediamento. La promessa della chiusura di Guantanamo era stata uno dei punti centrali della campagna elettorale di Obama del 2008, ma da tempo era chiaro che la linea del presidente avesse incontrato problemi e resistenze e fosse progressivamente cambiata.

Nell’ordine esecutivo diffuso ieri, Obama ha confermato di volere arrivare alla chiusura di Guantanamo ma ha sostenuto che al momento non ci sono le condizioni per trasferire i suoi detenuti negli Stati Uniti e sottoporli a un regolare processo in un tribunale civile. Qualche mese fa il Congresso aveva impedito che Khalid Shaikh Mohammed, l’ideatore degli attentati dell’11 settembre, potesse essere processato in un tribunale civile a New York, come Obama aveva chiesto. Per i detenuti che non devono essere processati, una commissione dovrà decidere entro un anno se costituiscono ancora una minaccia – e quindi dovranno essere incriminati – o se potranno tornare liberi. Nel comunicato si garantisce anche che il trattamento dei detenuti avverrà nel pieno rispetto della Convenzione di Ginevra.

Gli attivisti che da anni si battono per la chiusura di Guantanamo sono stati molto delusi dalla scelta dell’amministrazione Obama. «Questo è un passo in direzione dell’istituzionalizzazione di un regime di carcerazione preventiva», ha commentato il presidente di Human Rights First, Elisa Massimino. «Le popolazioni dei paesi mediorientali stanno lottando per creare nuove regole per le loro società e questo sicuramente invia loro un messaggio molto ambiguo». I repubblicani invece hanno accolto positivamente la decisione del presidente Obama.

La nuova procedura garantisce ai detenuti di avere accesso a un rappresentante legale prima che la commissione esamini ogni singolo caso. La Casa Bianca ha fatto anche sapere che intende integrare con un ulteriore protocollo quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra per assicurare il massimo rispetto dei diritti dei detenuti. Il segretario di stato americano Hillary Clinton ha detto che questo passo consentirebbe di «riaffermare la determinazione degli Stati Uniti a trattare in modo umano tutti i prigionieri in custodia».Dall’inizio dell’amministrazione Obama, il dipartimento della Difesa ha trasferito 67 detenuti di Guantanamo a altre destinazioni. Ma da quando sono cominciati i rimpatri, molti hanno chiesto di poter rimanere a Guantanamo piuttosto che tornare nei loro paesi d’origine. Al momento a Guantanamo ci sono complessivamente 172 detenuti, quando Obama si è insediato alla Casa Bianca ce n’erano 242. Circa cinquecento erano già stati rilasciati dall’amministrazione Bush.