“Il processo si fa anche in caso di conflitto di attribuzione”

Il procuratore capo di Milano parla delle intercettazioni, dell'"esercizio delle proprie funzioni" del PresdelCons e dell'inchiesta di Napoli

Alla fine della conferenza stampa di ieri in cui era stata annunciata la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati si è fermato a parlare ancora con i giornalisti a proposito dell’inchiesta e delle contestazioni della difesa. Ne riferisce Emilio Randacio su Repubblica.

“Non abbiamo adottato la stessa strategia per gli altri indagati (Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, ndr) perché la loro iscrizione è antecedente i 90 giorni e il codice non lo prevede. Era materialmente impossibile. Per il resto, questo ufficio ha ritenuto di non doversi discostare dalla linea costantemente seguita a Milano (e in altri distretti giudiziari) in tema di richiesta di giudizio immediato anche per i reati connessi, essendo pienamente assicurate le garanzie di difesa”

Sulla dibattuta questione dell'”esercizio delle proprie funzioni” da parte del Presidente del Consiglio nel momento in cui ha compiuto la telefonata in Questura al centro dell’accusa di concussione, e sull’altra contestazione di competenza, Bruti Liberati dice:

“Il presidente del Consiglio non ha nessun potere specifico diretto a una forza di polizia. Il contesto ci dice che questo intervento non ha comportato nessun abuso di funzione, ma un abuso di qualità. Nella richiesta di giudizio immediato abbiamo confermato la tesi che non si tratta di un reato ministeriale dopo aver preso in considerazione anche gli atti pervenuti dalla Camera in cui il relatore ha proposto la restituzione del fascicolo e le memorie difensive. Inoltre, va esclusa la competenza territoriale del tribunale di Monza sull’accusa di prostituzione minorile perché la connessione con il reato più grave di concussione commesso invece a Milano trasferisce anche la competenza territoriale”.

Il procuratore spiega anche che “un eventuale conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale non avrà comunque tra i suoi effetti quello di sospendere il processo”, esclude che l’inchiesta si leghi a quella napoletana sulle dichiarazioni di Sara Tommasi, e dà queste informazioni sulle intercettazioni:

“Le intercettazioni effettuate sono costate alla collettività 26 mila euro. Quelle che riguardano l’onorevole Berlusconi sono quattro o cinque e non sono state neanche trascritte. La loro rilevanza è praticamente nulla, tanto che non chiederemo l’autorizzazione parlamentare per il loro utilizzo. Queste conversazioni, dunque, saranno distrutte”.