• Mondo
  • Mercoledì 9 febbraio 2011

La vita a Chernobyl

Gerd Ludwig ha visitato quello che rimane della centrale nucleare e dei paesi circostanti

Quest’anno cade il venticinquesimo anniversario del disastro nucleare a Chernobyl. Il 26 aprile del 1986 un’esplosione in una centrale nucleare diede inizio a un incendio che durò per dieci giorni e generò una nube radioattiva che si diffuse per centinaia di migliaia di chilometri.

Gerd Ludwig è un fotografo del National Geographic. Dal 1993 è andato molte volte a visitare il sito, e lo ha fotografato con una precisione e in punti che nessuna altra persona aveva mai mostrato, anche prendendosi dei rischi. “Lo faccio per le vittime e per la loro sofferenza”, dice, “nella speranza che tragedie come quella di Chernobyl non accadano più”.

In primavera Ludwig tornerà a Chernobyl per documentare la situzione e il progresso della bonifica della zona, nonché per esaminare le conseguenze nelle condizioni di salute di chi vive nelle regioni adiacenti in Ucraina e Bielorussia. Il progetto si chiama The Long Shadow of Chernobyl ed è finanziato in parte da un sito di crowd-funding che si chiama Kickstarter e permette agli utenti di sostenere progetti meritevoli con micropagamenti. I lavori saranno raccontati in tempo reale su Facebook e Twitter.