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  • Giovedì 27 gennaio 2011

Il ritorno di El Baradei

Il premio Nobel Mohamed El Baradei dice di essere «pronto a guidare la transizione del paese»

Anche oggi in Egitto le proteste sono continuate per tutto il giorno. A Suez i manifestanti hanno dato fuoco a un ufficio postale e si sono più volte scontrati con la polizia, che ha risposto lanciando lacrimogeni e sparando pallottole di gomma. Al Cairo i cortei hanno continuato a sfilare per le strade della città chiedendo le dimissioni del presidente Hosni Mubarak. Oltre mille persone sono già state arrestate, sette sono quelle morte fino a questo momento negli scontri.

Nel paese ora c’è molta attesa per il ritorno di Mohamed El Baradei, il premio Nobel per la Pace che negli ultimi mesi ha condotto una campagna molto aggressiva contro Mubarak ed è riuscito a coalizzare intorno a sé un forte movimento di opposizione. Intervistato all’aeroporto di Vienna, da cui stava per partire per raggiungere l’Egitto, ha detto di essere pronto a guidare la transizione del paese: «Se il popolo vuole che guidi questa transizione, non mi tirerò indietro». Poi ha fatto un nuovo appello al governo, invitandolo ad ascoltare le richieste dei manifestanti e a non usare la violenza.

Negli ultimi mesi il ruolo politico di El Baradei – accusato di avere più attenzione internazionale che sostegno reale nel paese – è diventato sempre più rilevante, man mano che aumentavano le voci sulla malattia di Mubarak e sulla sua possibile uscita di scena prima delle elezioni presidenziali di quest’anno. Finora non ha mai voluto confermare le ipotesi su una sua possibile candidatura, limitandosi a ribadire il suo desiderio di lottare per il cambiamento ma negando di candidarsi ufficialmente. Ora però le cose sono molto diverse e le proteste di questi giorni hanno accelerato bruscamente un cambiamento che da mesi era già nell’aria.

La coalizione che si è creata intorno a El Baradei raccoglie il supporto di aree politiche diverse, dalle élite comuniste e intellettuali al partito islamico Muslim Brotherhood, ufficialmente bandito dalla Costituzione ma politicamente molto forte. La sua candidatura si è prima affermata tra studenti, intellettuali ed elite progressiste e poi si è progressivamente saldata allo scontento della vastissima classe dei lavoratori egiziana, proprio quella che è in strada a manifestare. Per El Baradei sembra quindi essere arrivato il momento di un’investitura ufficiale, che lo metta a capo del movimento di opposizione a Mubarak e che lo proponga come nuovo leader dell’Egitto.

Nel frattempo continuano a circolare voci su una possibile fuga del presidente Hosni Mubarak e di suo figlio Gamel, suo successore designato alle prossime elezioni. Per il momento non è stato annunciato nessun discorso del presidente alla nazione. Soltanto il premier Ahmed Nazif ha ribadito oggi che «le persone hanno diritto a protestare ma che la polizia continuerà a intervenire con forza per proteggere la sicurezza nazionale».

– «Mubarak Vattene»
– Il giorno del Cairo