I canali scomparsi col digitale terrestre
Il passaggio definitivo in Lombardia e Piemonte Orientale è più incasinato del previsto, tocca risintonizzare
Il passaggio definitivo al digitale terrestre in Lombardia e nel Piemonte Orientale si sta rivelando molto problematico, con canali che spariscono e frequenze che cambiano in continuazione obbligando gli utenti a sintonizzare e risintonizzare i loro decoder. Qualcosa di analogo era successo lo scorso autunno quando Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta erano passate con difficoltà al digitale terrestre. Le cose non andarono meglio nel Lazio tra il 28 ottobre e il 13 novembre 2009, con numerosi utenti che avevano lamentato la scomparsa di diversi canali e l’impossibilità di ricevere il segnale da tutte le emittenti nazionali e locali.
Negli ultimi giorni in molti hanno segnalato di non essere più in grado di ricevere La7, alcuni canali Rai e il canale tematico per bambini Boing. Il problema, dicono le emittenti, è principalmente dovuto alle antenne centralizzate condominiali, che in molti casi non sono state regolate in tempo per consentire la corretta visione dei canali del digitale terrestre. Alle antenne condominiali sono spesso collegati alcuni filtri particolari, studiati per ridurre le interferenze e consentire la corretta ricezione dei canali analogici, quelli “tradizionali” sostituiti ora dal digitale. Il passaggio alla nuova tecnologia ha reso inutili questi filtri, che in molti casi complicano la ricezione dei segnali perché escludono alcune frequenze ora utilizzate dalle emittenti televisive per i loro canali.
Per l’adeguamento dei sistemi occorre l’intervento di un tecnico che rimuova i filtri e orienti correttamente le antenne per migliorare la ricezione del segnale. A dirla tutta, questa operazione poteva essere condotta tranquillamente nei mesi scorsi durante il lungo periodo di transizione da segnale analogico a digitale. In molti non ci hanno pensato per tempo, così ora gli antennisti si ritrovano sommersi dalle richieste di intervento. Nell’area di Milano, segnala Elvira Pollina sul Corriere della Sera, questa condizione ha portato a lunghe liste di attesa: per ottenere l’intervento di un tecnico in alcuni casi sarà necessario attendere fino ai primi giorni di gennaio.
Il problema non è comunque dovuto agli impianti da adeguare, ma anche alla riorganizzazione delle frequenze che causa la scomparsa di alcuni canali se non si aggiorna regolarmente il proprio decoder. Se cambiano le frequenze, con canali che passano da una all’altra, il decoder non è in grado di ritrovare i canali e li dà come non raggiungibili. La situazione, spiegano i responsabili delle emittenti, dovrebbe risolversi entro una decina di giorni quando le frequenze usate per l’analogico (la vecchia TV senza decoder) saranno riempite con i nuovi canali del digitale terrestre.
Telecom Italia Media, la società che controlla la7, assicura che a Milano «i livelli di emissione misurati in città e nell’hinterland nelle ultime 24 ore sono adeguati per essere ricevuti dagli apparati dei telespettatori». Le altre emittenti confermano di avere una adeguata copertura del segnale, dunque non resta che armarsi di pazienza e – se l’impianto di casa è stato sistemato – sintonizzare nuovamente il proprio decoder e, se non bastasse, risintonizzare ancora una volta, e un’altra, e un’altra ancora…