L’arresto di Antonio Iovine

I dettagli sulla cattura del boss dei casalesi, dopo 14 anni di latitanza

Colpo al cuore della cosca di Gomorra: la polizia ha arrestato il latitante numero uno del temibile clan, Antonio Iovine, conosciuto con il soprannome di ‘O Ninno.

Il capo della camorra era in fuga dalla giustizia da circa quindici anni ed era tra le priorità investigative nell’azione di contrasto alla criminalità organizzato. Il blitz è stato messo a segno dalla Squadra mobile di Napoli, dalla sezione Criminalità guidata dal vicequestore Andrea Curtale assieme ai colleghi di Caserta che seguivano da tempo le sue tracce.

IL POOL – Le indagini sono state seguite dai pubblici ministeri del pool anticamorra Antonello Ardituro e Alessandro Milita. A coordinare il lavoro degli inquirenti il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho

IL NASCONDIGLIO – Si trovava in un covo di Casal di Principe, nella quinta traversa di via Cavour, in casa di un uomo considerato adesso un suo fiancheggiatore. Iovine si nascondeva in una intercapedine ricavata in una villetta appartenente alla famiglia di Marco Borrata, 43 anni. Il superlatitante era disarmato; nella villetta invece la polizia ha trovato una pistola, regolarmente denunciata, appartenente a Borrata.

FUGA DAL TERRAZZO – Il boss ha tentato di fuggire da un terrazzo ma una volta raggiunta si è lasciato ammanettare senza fare più resistenza, durante il blitz non è stato sparato un solo colpo di pistola.

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