“Queste informazioni devi girarle a Sallusti”

Walter Lavitola mostra nuove prove che la casa di Montecarlo è di Giancarlo Tulliani

© Mauro Scrobogna / LaPresse
08-06-2010 Roma
Politica
Assemblea Federalberghi
Nella foto: Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
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08-06-2010 Rome
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Federalberghi Assembly (Hotels owners union)
In the picture: Prime Minister Silvio Berlusconi
© Mauro Scrobogna / LaPresse 08-06-2010 Roma Politica Assemblea Federalberghi Nella foto: Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi © Mauro Scrobogna / LaPresse 08-06-2010 Rome Politics Federalberghi Assembly (Hotels owners union) In the picture: Prime Minister Silvio Berlusconi

Oggi Repubblica dedica un paginone intero a una rivelazione di Valter Lavitola, l’ultimo dei bizzarri personaggi balzati a improvvisa notorietà nell’ambito della storia di Gianfranco Fini e della casa di Montecarlo. E sono due notizie in una: la prima è un’email che fornirebbe un’ulteriore prova a sostegno della tesi per cui dietro le società offshore che acquistarono l’appartamento da AN ci sia Giancarlo Tulliani, che sarebbe quindi allo stesso tempo locatario e locatore; la seconda è la candida ammissione dello stesso Lavitola per cui Berlusconi avrebbe un ruolo tutt’altro che estraneo all’inchiesta del Giornale (solo qualche giorno fa in Senato il premier disse che i giornali vicini al centrodestra gli procurano più danni che vantaggi).

La prima notizia è l’email, quindi. Il mittente è James Walfenzao, il rappresentante legale delle società offshore Printemps Ltd e Timara Ltd, che hanno acquistato l’appartamento: l’uomo dietro il quale si celano i reali proprietari della casa si Montecarlo. I destinatari sono Michael Gordon ed Evan Hermiston, fiduciari dei fondi delle due società. Si intuisce che i due avevano chiesto a Walfenzao qualche chiarimento riguardo quello che sta accadendo in Italia, e il 6 agosto Walfenzao risponde:

“Le nostre due compagnie stanno attraendo la stampa italiana perché c’è uno scontro in corso tra Berlusconi e Fini (una volta alleati politici). La sorella del nostro cliente ha un legame molto forte con uno dei due politici interessati”.

Il cliente di Walfenzao ha quindi una sorella con un “legame molto forte” con uno dei due politici, ed è chiara l’allusione a Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani e Giancarlo Tulliani. La società di cui Tulliani sarebbe cliente è la Corpag, il cui titolare è Walfenzao, la cui occupazione è proprio la creazione e la vendita di società offshore. L’email prosegue.

“Queste due compagnie [la Printemps e la Timara, ndr] sono state usate per acquistare un piccolo appartamento a Monaco a un prezzo basso, il notaio ci ha detto che la casa era in cattive condizioni, che il prezzo gli stava bene e che garantisce lui per le tasse”.

Corrado Zunino, il giornalista di Repubblica che firma l’articolo, ha parlato con Lavitola. Questo gli ha mostrato l’email pubblicata e un’altra che deve essere ancora pubblicata, e poi gli ha raccontato vari dettagli della sua attività. Lavitola dice a Repubblica che bisogna fare in fretta perché “i servizi mi ascoltano al telefono e sono decisi a sequestrarmi tutto”. E che – qui c’è la seconda notizia – quando Berlusconi ha saputo del materiale raccolto da lui a Santa Lucia, gli ha detto:

“Ma queste informazioni deve girarle a Sallusti”

Lavitola avrebbe deciso di non dare le email al Giornale – “resto un socialista” – e pubblicarle sull’Avanti. E poi fornisce qualche dettaglio in più sul funzionamento della sua inchiesta.

“Laggiù si paga tutto. Per la lettera del ministro della giustizia ho offerto 50 dollari, l’hanno data ad altri. Un documento del catasto si ottiene con 350 dollari, la copia di un bonifico bancario 200 dollari più una cena. L’intera indagine mi è costata 32 mila dollari. Ditelo a Fini: tutti soldi miei. Attenzione, quello è il costo dell’inchiesta, non della festa a San Paolo per il premier. Là, io, ero solo un invitato”. A fine conversazione dal taschino della giacca esce l’ultima carta (compromettente, sostiene, per Tulliani e quindi per Fini): è un organigramma scritto a mano “da una fonte di Santa Lucia” che ricostruisce “l’impero Wolfenzao”. È articolato sulla società madre Corpag e in un ramo, sotto una sigla la cui grafia sembra “Chipit”, c’è ancora quel nome: Giancarlo Tulliani.