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  • Domenica 19 settembre 2010

Al Qaida in Mauritania

Dodici militanti di Al Qaida sono stati uccisi durante scontri nel deserto del Mali

Dodici militanti di gruppi legati ad Al Qaida sono stati uccisi nel deserto del Mali, vicino a Timbuctu, in seguito a scontri con militanti delle forze dell’esercito della Mauritania. Non è ancora chiaro se lo scontro fosse collegato al tentativo di liberazione di sette persone prese in ostaggio questa settimana. Entrambi i fronti hanno comunque usato arme pesanti, scrive la BBC, il che lascia pensare che si stessero preparando a uno scontro importante. Anche cinque soldati sarebbero morti durante l’operazione.

Le forze di sicurezza della Mauritania hanno da tempo un accordo con il Mali sul controllo dell’enorme area desertica che attraversa entrambi i paesi. Alcuni mesi fa quattro stati dell’Africa sahariana hanno costituito un quartier generale comune nel sud dell’Algeria per combattere in maniera congiunta le infiltrazioni di Al Qaida, che si starebbero notevolmente intensificando in quelle zone.

Sette operai di una miniera di uranio sono stati rapiti in Niger lo scorso mercoledì. Tra questi ci sarebbero anche cinque francesi. Tutti gli ostaggi lavorano per l’azienda francese Areva e pare che siano stati prima prelevati dalle loro abitazioni a circa ottocento km a nord della capitale del Niger, Niamey, e poi trasferiti nel deserto del Mali. Per il momento non c’è stata nessuna rivendicazione, né richiesta di riscatto, ma il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner è convinto che dietro al rapimento ci sia proprio Al Qaida, che si era resa protagonista di rapimenti simili in quell’area anche in passato.

Il gruppo avrebbe iniziato a colpire con una serie di attacchi suicidi e imboscate a partire dal 2007, più di recente avrebbe iniziato a diventare più attivo anche nella zona del deserto del Sahara, dove i governi dei vari stati fanno più fatica a esercitare il loro controllo. Lo scorso luglio il gruppo uccise un ostaggio francese di 78 anni, dopo un fallito tentativo di liberazione da parte delle truppe della Mauritania. L’anno prima un ostaggio di origine inglese fu ucciso dopo che il governo della Gran Bretagna si era rifiutato di assecondare le richieste dei terroristi.