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  • Lunedì 16 agosto 2010

Tira ancora una brutta aria tra Spagna e Marocco

La disputa sulla sovranità di Ceuta e Melilla torna a dividere i due paesi

Spagna e Marocco sono tornate ai ferri corti e la ragione è sempre la stessa, da cinquecento anni a questa parte: la disputa sulla sovranità di Ceuta e Melilla, due città autonome spagnole che si trovano lungo la costa nordafricana e che per questo sono rivendicate dal Marocco. La Spagna non ne vuole sapere, e di fatto da anni le due città rappresentano per molti marocchini la porta d’accesso all’Europa: circostanza che ha portato Ceuta e Melilla a mettere in piedi imponenti e spesso violente misure anti-immigrazione. Time racconta che l’ultimo episodio della controversia è iniziato un mese fa.

Il ministro degli interni marocchino ha accusato pubblicamente la polizia spagnola di aver picchiato cinque suoi connazionali mentre stavano attraversando legalmente il confine tra il Marocco e le città spagnole, che Rabat si ostina a definire “territori occupati”. La Spagna ha risposto promettendo di investigare sulle accuse, ma il Marocco ha alzato il tiro accusando la polizia spagnola di essere razzista e di maltrattare i nordafricani. Nei giorni successivi il ministro marocchino ha ribadito più volte la sua posizione, mentre venivano organizzati dei picchetti di protesta davanti all’ambasciata spagnola a Rabat.

Il governo di Zapatero ha respinto le accuse, dichiarandosi certo della correttezza dei suoi connazionali. Per smorzare la tensione è stato necessario l’intervento di re Juan Carlos che, su richiesta di Zapatero, ha telefonato al re marocchino Mohamed VI. Il País racconta che i due regnanti “hanno confermato di avere rapporti ‘eccellenti’. Per questa ragione è bene evitare qualsiasi malinteso che possa turbarne le relazioni”.

L’intervento di Juan Carlos sembrava aver riportato la situazione alla normalità, ma giovedì scorso due organizzazioni marocchine filogovernative hanno imposto un blocco alimentare a Melilla, impedendo ai camion che trasportavano viveri di varcare il confine. Il blocco è durato un giorno ma gli attivisti hanno minacciato di ripetere l’esperienza, stavolta impedendo l’ingresso di materiale da costruzione. La Spagna ha quindi deciso di inviare il ministro degli interni in Marocco il prossimo 23 agosto. Come scrive il País, i due paesi dovranno affrontare molte questioni.

Dovranno discutere di come normalizzare le frontiere e di come ottenere una dogana commerciale a Ceuta, dovranno trovare un accordo sui confini delle acque e mettere finalmente in pratica lo statuto economico concesso nel 2008 dall’Unione europea a Rabat. Da quando il Marocco ha ottenuto l’indipendenza, non c’è mai stato un governo spagnolo tanto sensibile agli interessi del paese nordafricano come quello di Zapatero.

L’attacco del Marocco colpisce la Spagna in un momento di crisi economica e diplomatica. La debolezza economica ha infatti minato la credibilità internazionale della Spagna, che non riesce più a portare avanti i suoi ambiziosi obiettivi: fare da intermediario tra gli Stati Uniti e alcuni stati latinoamericani come il Venezuela e Cuba; trasformare Barcellona nel centro dell’Unione per il Mediterraneo, e avvicinare l’Europa ai paesi nordafricani. Ben presto i rapporti con il Marocco torneranno alla normalità, ma Madrid dovrà fare i conti con la perdita di prestigio internazionale.