• Mondo
  • Mercoledì 4 agosto 2010

L’UNIFIL conferma la versione israeliana

Gli scontri sarebbero avvenuti all'interno del confine israeliano, come affermato ieri dall'IDF

Un portavoce della missione dell’ONU nel Libano del sud ha fatto sapere che l’albero oggetto della disputa di ieri, e dalla quale è originato lo scontro a fuoco, si trovava in territorio israeliano. Lo stesso funzionario ha affermato di aver ricevuto, da parte israeliana, ripetuti reclami nei giorni scorsi per provocazioni da parte dell’esercito libanese.

Questa notizia conferma la versione dell’IDF che ieri aveva pubblicato sul proprio blog questa immagine, per mostrare il luogo effettivo dell’inizio dello scontro:

Intanto Haaretz ha ricostruito un po’ meglio la vicenda nel susseguirsi della mattinata: alle otto della mattina l’esercito israeliano avrebbe comunicato all’UNIFIL l’intenzione di procedere allo sradicamento dell’ormai celebre albero. L’UNIFIL avrebbe chiesto agli israeliani di ritardare le operazioni perché il comandante della missione ONU si trovava in quel momento a New York. L’IDF non avrebbe ritenuto questa motivazione sufficiente al rinvio dell’operazione, e alle 10.30 del mattina avrebbe iniziato l’intervento.

I libanesi, come di norma, avrebbero ricevuto comunicazione delle operazioni israeliane dall’UNIFIL, e perciò sarebbe stato inviato un corpo d’osservazione. Intorno a mezzogiorno, però, un cecchino libanese avrebbe sparato a due soldati israeliani, al che l’IDF avrebbe risposto al fuoco con colpi di carrarmato e una batteria d’artiglieria.

A questo punto l’UNIFIL avrebbe chiesto agli israeliani di cessare il fuoco cosicché i feriti potessero essere evacuati, ottenendo risposta affermativa intorno alle 13.20. Alle 14.00, però, l’esercito libanese avrebbe ripreso le schermaglie lanciando quattro colpi di lanciarazzi all’indirizzo del carrarmato israeliano. Questo non sarebbe stato colpito, ma Israele avrebbe comunque risposto sparando diversi missili all’indirizzo di una postazione più interna dell’esercito libanese.