Barnes & Noble è in vendita

La società accusa il colpo della crisi dell'editoria e della concorrenza di Amazon per gli ebook

La proprietà di Barnes & Noble, la principale catena di librerie negli Stati Uniti, sta valutando la possibilità di mettere in vendita la società colpita dalla crisi dell’editoria e dai profondi cambiamenti del settore, avviato verso la transizione digitale degli ebook. In quattro anni le azioni di Barnes & Noble hanno perso il 70% del loro valore, cifra molto distante dall’effettivo valore potenziale della società.

Cedere un’azienda con 720 punti vendita in tutti gli Stati Uniti e che vende oltre 300 milioni di libri ogni anno non sarà semplice. I numeri sono buoni, con cifre del genere Barnes & Noble attirava le ire della concorrenza fino a qualche anno fa, quando il mercato dei libri in formato digitale era del tutto marginale. Ora però le cose sono cambiate: Amazon con il suo Kindle ha dimostrato che un nuovo modello basato sugli ebook può funzionare e consentire di aumentare i guadagni, senza dover investire in costosi punti vendita in giro per gli Stati Uniti e per il mondo.

Barnes & Noble ha provato a seguire la medesima strada, differenziando la propria offerta. Ai libri di carta, venduti nelle sue librerie, ha affiancato un negozio online per gli ebook e Nook, un lettore di libri in formato digitale simile a quello di Amazon. Il dispositivo ha avuto un discreto successo, ma non è riuscito a superare la concorrenza schiacciante di Kindle. La progettazione e lo sviluppo di Nook sono costati molti milioni di dollari, ma l’investimento non è stato sostanzialmente ripagato. Il mancato avvicinamento ai numeri di Amazon sul fronte delle vendite ha sfiduciato gli investitori, condizione che ha contribuito alla progressiva riduzione del valore delle azioni della società.

Quattro esperti indipendenti nominati da Barnes & Noble si occuperanno di analizzare la situazione della società e suggerire una serie di azioni da prendere per la cessione delle attività. Leonard Riggio, il presidente della catena di librerie, possiede il 29,4% delle azioni di Barnes & Noble e starebbe valutando la possibilità di mettere insieme un gruppo di investitori interessati ad acquistare la società. Ronald Burkle, un altro grande azionista, aveva dimostrato interesse per l’azienda e anche la volontà di superare il limite del 20% delle azioni possedute imposto dal consiglio di amministrazione di Barnes & Noble. Voleva raggiungere il 37%.

Gli analisti sono molto scettici sulla validità del piano per vendere la società, come dimostra la recente dichiarazione di James McQuivey di Forrester:

Come fai a valutare il futuro di una attività quando l’intero mercato sta per essere sostanzialmente capovolto?

Per gli esperti di borsa, se Barnes & Noble decidesse di ritirarsi dal mercato potrebbe investire maggiori risorse nel breve termine per rilanciare il suo Nook, mentre se rimanesse quotata dovrebbe continuare a fare i conti con trimestrali e dividendi e dunque potrebbe muoversi con maggiori cautele, lasciando Amazon prendere ulteriore distanza. L’annuncio della vendita ha comunque giovato alle azioni in Borsa della società, che sono aumentate del 28,3% arrivando a valere oltre 16 dollari per azione.