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Operazione sottoveste

Anche le donne potranno salire a bordo dei sottomarini americani

La decisione contestata dalla vecchia guardia della marina

Sarà che si ricordano ancora lo scompiglio causato dalle soldatesse di “Operazione Sottoveste”, ma nella Marina Americana questa decisione di consentire anche alle donne di salire a bordo dei sottomarini non l’hanno presa per niente bene. C’è anche chi dice che con le donne lì dentro, il sottomarino non sarà più in grado di muoversi. E c’è già una petizione che chiede di fermare tutto.

Il sottufficiale Jon Mason, in servizio a bordo di sottomarini e navi dal 1977 al 1994 e oggi in pensione, ha detto al New York Times di avere già raccolto 550 firme tra militari, ex militari e mogli di militari, anch’esse convintissime che i sottomarini non siano posti per donne.

Con le donne a bordo non ci potrà più essere quel contatto fisico fatto di abbracci e pacche sul sedere con cui i soldati affrontano la pressione dei lunghi periodi in servizio.

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La possibilità di integrare le donne nei sottomarini era stata considerata più volte e più volte rifiutata dalla marina americana a partire dal 1994. Di solito l’obiezione era che riequipaggiare i sottomarini per entrambi i sessi è troppo costoso. La decisione arriva insieme a una serie di altri cambiamenti epocali nella storia della marina, tra cui il divieto di fumare nei sottomarini e la fine della politica del “don’t ask don’t tell”, che prevede che l’esercito tolleri la presenza di persone omosessuali tra le sue file a patto che queste non rivelino mai il loro orientamento sessuale.

A partire dal gennaio 2012, dopo quindici mesi di preparazione, diciannove donne saliranno per la prima volta nella storia della marina americana a bordo di quattro sottomarini nelle basi di Bangor, Washington, e Kings Bay, Georgia. Ognuna di loro dovrà vivere in una stanza talmente piccola che solo una persona per volta può stare in piedi. Quando vorranno usare il bagno – solo due docce e due toilette per 15 ufficiali – dovranno appendere un cartello fuori dalla porta con scritto “Donne”.

L’ammiraglio Barry L. Bruner, comandante di uno dei sottomarini di base a Kings Bay, ha affrontato la questione nel suo blog dicendo che l’integrazione delle donne è necessaria per mantenere la superiorità dell’esercito americano in mare:

Visto l’atteggiamento più aperto dell’attuale generazione di marinai, continuo a credere che questo cambiamento sia necessario per mantenere l’efficienza del corpo di sottomarini più attivo al mondo.

In un primo tempo le donne saranno assegnate solo ai sottomarini più grandi, i cosiddetti “boomers“, equipaggiati con missili nucleari a lunga gittata. Poi la marina prenderà in considerazione la possibilità di far salire le donne anche a bordo dei sottomarini più piccoli, sui quali sarebbe necessario apportare delle modifiche.