Tutti i pazzi per Clegg

I politici italiani che erano saltati sul carro del presunto vincitore

Liberal Democrat leader Nick Clegg arrives at party headquarters in London May 7, 2010. Britain's opposition Conservatives look on course to be the largest party in parliament after the closest election in three decades, but without a clear majority, leaving it uncertain who will eventually run the country. REUTERS/Stefan Wermuth (BRITAIN - Tags: ELECTIONS POLITICS)
Liberal Democrat leader Nick Clegg arrives at party headquarters in London May 7, 2010. Britain's opposition Conservatives look on course to be the largest party in parliament after the closest election in three decades, but without a clear majority, leaving it uncertain who will eventually run the country. REUTERS/Stefan Wermuth (BRITAIN - Tags: ELECTIONS POLITICS)

“Tutti pazzi per Clegg”: era il titolo di un articolo della Stampa dedicata all’eccitato assalto al carro del presunto vincitore da parte dei politici italiani, nelle settimane scorse. Altri report giornalistici segnalavano diffuse simpatie per il flop del giorno. Ecco tutti i nomi citati nei suddetti articoli:

– «Siamo in tanti dentro il Pd, Clegg è una novità anche per l’Europa, considerato il suo profilo non solo riformatore ma anche profondamente europeista». Il gruppo, guidato da Enzo Bianco, è composto da figure come Franco Bassanini, Linda Lanzillotta, Paolo Gentiloni, Stefano Passigli, l’ex premier Antonio Maccanico

– E Sandro Gozi, uno dei quarantenni vicini al Professore, conferma: «Ho lavorato con lui a Bruxelles, avercene, anche in Italia»

Flavia Perina l’ha definito «uno sveglio»

– Unico dissidente a destra è il ministro Renato Brunetta che se fosse inglese voterebbe Clegg. «Conosco Nick, abbiamo lavorato insieme a Bruxelles. È l’unico che ha un respiro europeo mentre Cameron rappresenta una destra piatta e isolazionista».

Dario Franceschini, per esempio, nonostante le sue convinzioni bipolari, spiega perché gradirebbe la novità estrema della fine del bipartitismo. «Voterei Brown ma con una forte tentazione per Clegg»

– In particolare, sono i riformisti come Nicola Rossi a guardare con interesse la novità liberale. «Dopo la sbornia statale, al Labour serve molto pensiero liberale. Il peso dello Stato è diventato eccessivo e una affermazione di Clegg porterebbe una riflessione su questo punto. Inoltre Clegg è l’unico europeista e abbiamo bisogno di più Europa, come dimostra il caso Grecia».

L’Italia dei valori, poi, si era schierata ufficialmente ieri con l’uomo che oggi ha guidato i liberaldemocratici britannici alla sconfitta