Le cose da sapere sullo sciopero degli autotrasportatori del 30 e 31 ottobre

Riguarderà anche i corrieri che si occupano delle spedizioni, e potrebbero accumularsi dei ritardi nelle consegne

LUCA ZENNARO/ANSA
LUCA ZENNARO/ANSA

Il 30 ottobre è iniziato uno sciopero generale nei settori dell’autotrasporto, della logistica e della distribuzione merci. Indetto da Filt Cgil insieme ad altre sigle sindacali come Fit Cisl e Uiltrasporti, lo sciopero terminerà il 31 ottobre. Lo scorso venerdì c’era già stata una giornata di agitazioni, che avevano interessato solamente i trasporti con certi tipi di carico (carburante, medicinali, alimentari e animali).

Le sigle sindacali hanno fatto sapere oggi che alcuni grossi nodi logistici, come la filiale Tnt di Piacenza, il polo logistico Xpo Pontenure e i centri intermodali di Vercelli e di Novara sono rimasti chiusi; sono invece stati disposti dei presidi e dei blocchi agli interporti di Parma, Rivalta Scrivia e Bari e al porto di Genova.

Tra le motivazioni dello sciopero, diffuse da una nota dei sindacati, c’è la volontà di ottenere il rinnovo del contratto nazionale, che è scaduto da poco meno di due anni. Lo sciopero è una forma di protesta contro le richieste fatte dalle associazioni dei datori di lavoro durante le trattative, che secondo Filt Cgil vogliono ridurre «i diritti acquisiti, i salari e le attuali tutele su indennità di trasferta, quattordicesima e ferie». Lo sciopero di questi giorni riguarderà anche i corrieri che si occupano delle spedizioni: potrebbero accumularsi dei ritardi nelle consegne.