Cosa c’è nel nuovo numero di Charlie Hebdo

Durante una conferenza stampa, il nuovo direttore e il disegnatore Luz hanno raccontato la copertina e i contenuti della prima edizione del giornale dopo l'attentato

Parigi, Francia. (Aurelien Meunier/Getty Images)
Parigi, Francia. (Aurelien Meunier/Getty Images)

Aggiornamento delle 10:30: il numero di Charlie Hebdo in edicola da oggi (il primo dopo l’attentato) sarà stampato in 5 milioni di copie invece che 3 perché è già esaurito in molte zone della Francia. Lo ha dichiarato Veronique Faujour, a capo della società di distribuzione MLP.

Qualche pagina del numero di oggi, che uscirà in ristampa col Fatto anche giovedì:

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Martedì 13 gennaio durante una conferenza stampa è stato presentato il nuovo numero del settimanale satirico Charlie Hebdo che uscirà mercoledì: la prima edizione dopo l’attentato alla sede del giornale in cui sono morte dodici persone. La conferenza stampa è stata organizzata a Parigi nella sede di Libération, che sta ospitando nella sua redazione i giornalisti che sono ancora vivi. Erano presenti Gérard Biard, prima caporedattore e ora nuovo direttore dopo la morte di Charb, il disegnatore Renald Luzier, conosciuto con il nome “Luz”, che ha disegnato la vignetta della nuova copertina, e Patrick Pelloux, medico ed editorialista.

Dopo una breve introduzione di Biar, Luz ha raccontato il momento in cui si è messo davanti al foglio bianco per disegnare la vignetta della prima pagina. «A quel punto nella mia testa è iniziata una vera e propria riunione di redazione a cui hanno partecipato tutti i miei colleghi ancora vivi e quelli che non ci sono più. Erano tutti lì, davanti a me». Sulla nuova copertina, anticipata ieri, c’è Maometto («È il mio personaggio, esiste nella mia matita», ha detto Luz), ma stavolta piange e tiene in mano un cartello che dice: “Je Suis Charlie” (“io sono Charlie”), il messaggio che negli ultimi giorni è diventato un simbolo della difesa della libertà di espressione e della solidarietà col giornale. Sopra l’immagine ci sono le parole “Tout est pardonné” (“Tutto è perdonato”). Luz anche detto di aver pianto, dopo aver finito il disegno, e si è commosso anche durante la conferenza stampa. Luz ha anche detto: «Non è la prima pagina che il mondo voleva. Non è la prima pagina che un terrorista avrebbe voluto che facessimo. Non ci sono terroristi. C’è solo un tipo che sta piangendo. Questo Maometto è molto più carino di quello che brandiscono i terroristi. Questo è simpatico. Guardatelo, sta piangendo».

(La copertina del nuovo numero di Charlie Hebdo)

In un’intervista a Libération prima della conferenza stampa, Luz ha anche raccontato di aver avuto tante altre idee per la prima pagina: «Avevo disegnato, per esempio, due jihadisti che arrivano in cielo e che chiedono “dove sono le 70 vergini?”, con i vignettisti morti che rispondono “con la squadra di Charlie, perdenti!”. Catherine (Catherine Meurisse, altra vignettista di Charlie Hebdo, ndr) mi ha detto che non voleva vedere jihadisti sulla prima pagina di Charlie, sarebbe stato dare loro troppo onore. Aveva assolutamente ragione». Questa vignetta dovrebbe comparire sull’ultima pagina del numero in uscita domani. Ci saranno anche una serie di fumetti di Wolinski, Charb, Tignous e Honoré, e dei testi di Bernard Maris e Elsa Cayat, morti nell’attentato dello scorso mercoledì. Ci saranno delle vignette sulla grande marcia che si è svolta domenica scorsa a Parigi e, tra le altre, cose una vignetta di Riss, disegnatore rimasto ferito, che paragona il lavoro di una disegnatore di Charlie Hebdo a quello di un terrorista.

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Durante la conferenza stampa è stato confermato che il nuovo numero avrà le solite 16 pagine, che sarà stampato in tre milioni di copie (la tiratura normale è di 60 mila) e che resterà in edicola per due settimane. La versione cartacea sarà distribuita in Italia insieme al Fatto Quotidiano e in Turchia (in turco) con il quotidiano Cumhuriyet. Inoltre sarà disponibile da giovedì una versione digitale in quattro lingue (francese, inglese, arabo e spagnolo). Dopodiché, prima di una regolare ripresa delle pubblicazioni, ci sarà una sospensione temporanea. «Faremo ancora una volta Charlie Hebdo. Non sappiamo come, con chi, con quali mezzi», ha concluso Luz, prima di ricordare, però, che con tutti gli aiuti in denaro promessi fino ad ora, Charlie «è ricco».

Foto: Il nuovo direttore di Charlie Hebdo, Gerard Biard, Patrick Pelloux, e il disegnatore Luz durante la conferenza stampa Parigi, Francia, 13 gennaio 2015 (AP Photo/Christophe Ena) (AP Photo/Marty Lederhandler)