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  • Domenica 13 luglio 2014

Il Vaticano smentisce Repubblica, di nuovo

Padre Lombardi si chiede se sia "dimenticanza o manipolazione", dopo che nuovi virgolettati infondati sono stati attribuiti a Papa Francesco

15 novembre 2013. Il Vaticano decide di rimuovere dal suo sito internet l’importante e dibattuta intervista fatta a ottobre dal fondatore del quotidiano Repubblica Eugenio Scalfari a papa Francesco – e che era stata pubblicata da Repubblica – trovandola non esattamente corrispondente alle parole del Papa. Lo stesso Scalfari spiega nei giorni successivi che ci sono delle discrepanze tra ciò che ha scritto e il pensiero espresso dal Papa, dicendo che ne aveva avvertito l’intervistato con queste parole: «Consideri che alcune cose che Lei ha detto io non le ho incluse, ed altre che io La faccio dire tra virgolette, Lei non le ha dette, ma io le ho incluse perché consideravo che, facendogli dire certe cose, il lettore poteva capire meglio chi è Lei. Perciò, la legga bene questa ricostruzione». Scalfari ammette di non aver registrato la conversazione col Papa né di aver preso appunti, e che i virgolettati attribuiti al Papa sono stati da lui ricostruiti a memoria. L'intervista fatta al capo della Chiesa Cattolica con queste modalità viene successivamente pubblicata in un libro da Repubblica ed Einaudi.
15 novembre 2013. Il Vaticano decide di rimuovere dal suo sito internet l’importante e dibattuta intervista fatta a ottobre dal fondatore del quotidiano Repubblica Eugenio Scalfari a papa Francesco – e che era stata pubblicata da Repubblica – trovandola non esattamente corrispondente alle parole del Papa. Lo stesso Scalfari spiega nei giorni successivi che ci sono delle discrepanze tra ciò che ha scritto e il pensiero espresso dal Papa, dicendo che ne aveva avvertito l’intervistato con queste parole: «Consideri che alcune cose che Lei ha detto io non le ho incluse, ed altre che io La faccio dire tra virgolette, Lei non le ha dette, ma io le ho incluse perché consideravo che, facendogli dire certe cose, il lettore poteva capire meglio chi è Lei. Perciò, la legga bene questa ricostruzione». Scalfari ammette di non aver registrato la conversazione col Papa né di aver preso appunti, e che i virgolettati attribuiti al Papa sono stati da lui ricostruiti a memoria. L'intervista fatta al capo della Chiesa Cattolica con queste modalità viene successivamente pubblicata in un libro da Repubblica ed Einaudi.

Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa del Vaticano e curatore delle comunicazioni che riguardano Papa e Vaticano, ha diffuso domenica mattina una nota piuttosto severa sul colloquio tra Papa Francesco ed Eugenio Scalfari – fondatore ed ex direttore del quotidiano Repubblica – pubblicato con grande rilievo nelle prime pagine di Repubblica di domenica. Lombardi smentisce l’attribuzione al Papa di diversi passaggi e contesta a Repubblica l’uso di almeno due virgolettati (uno è già sulla stampa mondiale, intanto), spiegando che il testo pubblicato è una ricostruzione “frutto della memoria” di Scalfari. La correzione è ancora più rilevante a causa di un precedente che aveva avuto molte attenzioni e polemiche lo scorso novembre, quando Scalfari aveva dovuto ammettere di avere “costruito” dei virgolettati del Papa che il Papa non aveva pronunciato.

Su “la Repubblica” di questa domenica mattina viene pubblicato con grande evidenza il resoconto, firmato da Eugenio Scalfari, di un suo nuovo colloquio con il Santo Padre Francesco. Il colloquio è cordiale e molto interessante e tocca principalmente i temi della piaga degli abusi sessuali su minori e dell’atteggiamento della Chiesa verso la mafia.

Tuttavia, come già in precedenza in una circostanza analoga, bisogna far notare che ciò che Scalfari attribuisce al Papa, riferendo “fra virgolette” le sue parole, è frutto della sua memoria di esperto giornalista, ma non di trascrizione precisa di una registrazione e tantomeno di revisione da parte dell’interessato, a cui le affermazioni vengono attribuite. Non si può e non si deve quindi parlare in alcun modo di un’intervista nel senso abituale del termine, come se si riportasse una serie di domande e di risposte che rispecchiano con fedeltà e certezza il pensiero preciso dell’interlocutore.

Se quindi si può ritenere che nell’insieme l’articolo riporti il senso e lo spirito del colloquio fra il Santo Padre e Scalfari, occorre ribadire con forza quanto già si era detto in occasione di una precedente “intervista” apparsa su Repubblica, cioè che le singole espressioni riferite, nella formulazione riportata, non possono essere attribuite con sicurezza al Papa.

Ad esempio e in particolare, ciò vale per due affermazioni che hanno attirato molta attenzione e che invece non sono attribuibili al Papa. Cioè che fra i pedofili vi siano dei “cardinali”, e che il Papa abbia affermato con sicurezza, a proposito del celibato, “le soluzioni le troverò”.

Nell’articolo pubblicato su Repubblica queste due affermazioni vengono chiaramente attribuite al Papa, ma – curiosamente – le virgolette vengono aperte prima, ma poi non vengono chiuse. Semplicemente mancano le virgolette di chiusura…Dimenticanza o esplicito riconoscimento che si sta facendo una manipolazione per i lettori ingenui?