Come l’ECMO sta ridefinendo il concetto di morte
Una macchina sempre più diffusa negli ospedali può tenere in vita persone senza prospettive di guarigione, con implicazioni complesse e dolorose

Una macchina sempre più diffusa negli ospedali può tenere in vita persone senza prospettive di guarigione, con implicazioni complesse e dolorose

È una donna paralizzata dal collo in giù, al centro di un caso medico e giudiziario senza precedenti in Italia


È la seconda regione italiana dopo la Toscana

Dopo una lunga trafila giudiziaria, civile e penale, per vedersi riconosciuto questo diritto: è la nona persona in Italia

Non si è ancora trovata una soluzione al caso di Libera, che avrebbe diritto a morire con un farmaco ma non può

Lo ha detto la giornalista Laura Santi, spiegando perché dovrà andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito nonostante ne abbia diritto in Italia


Hanno quasi tutte storie e complicazioni diverse, dovute soprattutto al fatto che non c'è una legge nazionale

Dovrà decidere se un medico può somministrare un farmaco a un paziente per farlo morire, se lo ha chiesto il paziente e non può farlo da solo

Quella approvata dalla Toscana, che il mese scorso è stata impugnata dal governo di Giorgia Meloni

A un'altra persona con una patologia irreversibile e degenerativa è stato negato il ricorso alla morte assistita perché secondo le autorità non è tenuta in vita da «trattamenti di sostegno vitale»

«Dopo aver trascorso gli anni della pandemia a pregare che fosse il Covid a liberarla, Martina ha attraversato il confine che separa l’essere credente dal rivendicare il diritto di pretendere una morte dignitosa, maturando una consapevolezza esplosa grazie a una miccia (l’ha chiamata proprio così) che passa per la fede e ha una data precisa»

Sul suicidio assistito sta accadendo una cosa eccezionale e sottovalutata, a causa dell'ostruzionismo della politica

È la prima Regione italiana a farlo, mentre continua a non esserci una legge nazionale

È la prima in Italia di questo tipo e prevede che una persona con tutti i requisiti possa accedere al trattamento in meno di due mesi

Anche in Lombardia la proposta di legge è stata affossata ancora prima dell'inizio della discussione, e continua a non esserci una legge nazionale


Le richieste dovranno essere valutate entro 42 giorni, garantendo un diritto che finora è esistito quasi solo formalmente
