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Un'insegna per il Super Bowl 50 a San Francisco, Stati Uniti.
(Mike Windle/Getty Images)

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E restare svegli domenica notte per farlo: l'half time show, Peyton Manning, Cam Newton e un giocatore con una storia da film (su cui hanno già fatto un film)

6 ragioni per guardare il Super Bowl

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Tom Brady, quarterback dei New England Patriots, in una partita di campionato del 2016 contro i Los Angeles Rams (Getty Images)

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In campo giocano 11 giocatori per squadra, ma di fatto la squadra titolare, se così vogliamo chiamarla, è formata da 22 giocatori, visto che 11 giocano in attacco e 11 in difesa (la difesa e l'attacco si alternano in campo). A loro vanno aggiunti le riserve e gli "specialisti", che entrano solo in alcuni momenti della partita e che hanno compiti molto specifici. In totale ogni squadra ha una lista di 53 giocatori. 
(Elsa/Getty Images)

New York Giants v New England Patriots

L'obiettivo della squadra che si trova in attacco è portare la palla oltre la linea di fondo campo: andare in "touchdown" (vale sei punti). Si può farlo sia correndo con la palla in mano sia arrivandoci con un lancio che raggiunga un giocatore in quella zona, che si chiama "end zone". Per essere valido il touchdown, la palla deve essere presa saldamente dal giocatore che la riceve. L'obiettivo della difesa è impedire il touchdown, intercettando i passaggi o placcando gli avversari. 
(Streeter Lecka/Getty Images)

Florida v South Carolina

Il gioco avviene per brevi azioni successive, che si chiamano down, interrotte da lunghe pause. In ciascuna azione una squadra parte in attacco – in possesso di palla – e una in difesa, ma i ruoli possono essere capovolti nel corso dell'azione se la squadra in difesa si impadronisce della palla. I giocatori in campo vengono completamente sostituiti quando una squadra passa dall'attacco alla difesa o viceversa: questo avviene quando la squadra in attacco ottiene un touchdown o non riesce a "completare il down", che è spiegato al punto 6. 
(Doug Pensinger/Getty Images)

Redskins v Eagles

Si gioca in quattro tempi di 15 minuti ciascuno e c'è un intervallo più lungo a metà partita: i 15 minuti sono di tempo semieffettivo, nel senso che il cronometro viene fermato in diverse circostanze di gioco, ma non sempre. È stato calcolato che il tempo reale medio in cui la palla è in gioco è di 11 minuti. Una singola azione dura in media 4 secondi. 
(Chris Graythen/Getty Images)

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Ogni azione vede le due squadre contrapposte intorno alla linea raggiunta nell'azione precedente, che si chiama linea di scrimmage: il gioco è di fatto la traslazione successiva della disposizione dei giocatori in avanti e indietro sul campo a seconda dei progressi della squadra in attacco. 
(Christian Petersen/Getty Images)

La linea di scrimmage

L'obiettivo parziale e minimo di ogni azione si chiama first down e si raggiunge portando la palla avanti di almeno 10 yards (poco meno di 10 metri) nel corso di quattro azioni. La squadra in attacco ha quattro tentativi – sommando i successivi avanzamenti – per spostare il gioco in avanti di 10 yard: poi nella pratica i tentativi sono quasi sempre tre, perché il quarto – il cui fallimento implicherebbe la perdita del possesso di palla – è di solito dedicato a calciare la palla il più lontano possibile, ridandola ai propri avversari. Una volta "chiuso il down", cioè dopo essere avanzati di 10 yard, si riparte azzerando il numero delle azioni a disposizione: e si torna ad avere altri quattro tentativi per ottenere altre 10 yard. 
(Hannah Foslien/Getty Images)

Detroit Lions v Minnesota Vikings

L'azione è finita quando un giocatore cade a terra con la palla in mano e viene toccato da un avversario; o se un lancio è "incompleto", cioè non viene ricevuto. Nel primo caso si calcola in quel punto l'avanzamento compiuto dalla squadra in attacco (quindi la nuova azione ripartirà da lì). Nel secondo l'avanzamento è nullo. (Patrick Smith/Getty Images)

AFC Championship - New England Patriots v Kansas City Chiefs

Se invece durante un'azione la squadra in difesa recupera la palla – intercettando un passaggio o perché è sfuggita all'avversario – si trova immediatamente nella condizione di attacco e il giocatore che ha preso la palla cerca di portarla più avanti possibile, da dove ricomincerà a parti invertite l'azione successiva. 
(Brian Bahr/Getty Images)

Seattle Seahawks v San Francisco 49ers

l regista di tutto il gioco e protagonista principale della squadra si chiama quarterback. È l'uomo che prende la palla in mano all'inizio di ogni azione e decide cosa farne e che gioco impostare in pochissimi decimi di secondo, mentre alcuni dei suoi compagni lo proteggono e impediscono che gli avversari gli si scaraventino addosso per farlo cadere e interrompere l'azione o, peggio, per sottrargli la palla (se questo avviene nella propria end zone la squadra in difesa ottiene due punti: si chiama "safety" ed è l'unico caso in cui la squadra in difesa fa punti). 
(Jim Rogash/Getty Images)

Durante il gioco, le azioni più comuni per portare avanti la palla sono tre. 
Primo: il quarterback consegna la palla a un compagno vicino che ha spazio per guadagnare qualche yard; oppure è lo stesso quarterback che decide di avanzare con la palla in mano. Secondo: il quarterback passa la palla a un compagno che si è liberato e ha spazio per correre verso la end zone. 
Terzo: il quarterback lancia la palla verso la end zone a un suo compagno, cercando di non farsi intercettare il passaggio dalla difesa. 
(Christian Petersen/Getty Images)

Troy v Wisconsin

Cos'è la linea di scrimmage, come si fa un touchdown e perché gli arbitri lanciano fazzoletti gialli in campo, tra le altre cose

Le regole del football americano, per guardare il Super Bowl

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In campo giocano 11 giocatori per squadra, ma di fatto la squadra titolare, se così vogliamo chiamarla, è formata da 22 giocatori, visto che 11 giocano in attacco e 11 in difesa (la difesa e l'attacco si alternano in campo). A loro vanno aggiunti le riserve e gli "specialisti", che entrano solo in alcuni momenti della partita e che hanno compiti molto specifici. In totale ogni squadra ha una lista di 53 giocatori. 
(La panchina dei New England Patriots durante una partita contro i New York Giants il 1° settembre 2011, Elsa/Getty Images)

Le regole del football americano

L'obiettivo della squadra che si trova in attacco è portare la palla oltre la linea di fondo campo: andare in "touchdown" (vale sei punti). Si può farlo sia correndo con la palla in mano sia arrivandoci con un lancio che raggiunga un giocatore in quella zona, che si chiama "end zone". Per essere valido il touchdown, la palla deve essere presa saldamente dal giocatore che la riceve. L'obiettivo della difesa è impedire il touchdown, intercettando i passaggi o placcando gli avversari. 
(Connor Shaw dei South Carolina Gamecocks si tuffa in touchdown rincorso da Josh Evans dei Florida Gators, 12 novembre 2011, Streeter Lecka/Getty Images)

Il gioco avviene per brevi azioni successive, che si chiamano down, interrotte da lunghe pause. In ciascuna azione una squadra parte in attacco – in possesso di palla – e una in difesa, ma i ruoli possono essere capovolti nel corso dell'azione se la squadra in difesa si impadronisce della palla. I giocatori in campo vengono completamente sostituiti quando una squadra passa dall'attacco alla difesa o viceversa: questo avviene quando la squadra in attacco ottiene un touchdown o non riesce a "completare il down", che è spiegato al punto 6. 
(Contrapposte, la difesa dei Washington Redskins e l'attacco dei Philadelphia Eagles, in una partita il 14 novembre 1999, Doug Pensinger/Getty Images)

Si gioca in quattro tempi di 15 minuti ciascuno e c'è un intervallo più lungo a metà partita: i 15 minuti sono di tempo semieffettivo, nel senso che il cronometro viene fermato in diverse circostanze di gioco, ma non sempre. È stato calcolato che il tempo reale medio in cui la palla è in gioco è di 11 minuti. Una singola azione dura in media 4 secondi. 
(Mike McCarthy, head coach dei Green Bay Packers, guarda il cronometro sul tabellone durante la partita con i Minnesota Vikings che finirà in pareggio, il 24 novembre 2013, Tom Lynn /Getty Images)

Ogni azione vede le due squadre contrapposte e divise sulla linea raggiunta nell'azione precedente, che si chiama linea di scrimmage: il gioco è di fatto la traslazione successiva della disposizione dei giocatori in avanti e indietro sul campo a seconda dei progressi della squadra in attacco. In televisione la linea di scrimmage viene mostrata digitalmente in blu, quella del first down (nella prossima immagine) in giallo. 
(Baltimore Ravens e San Francisco 49ers, 3 febbraio 2013, AP Photo/ David Drapkin)

L'obiettivo parziale e minimo di ogni azione si chiama first down e si raggiunge portando la palla avanti di almeno 10 yards (poco meno di 10 metri) nel corso di quattro azioni. La squadra in attacco ha quattro tentativi – sommando i successivi avanzamenti – per spostare il gioco in avanti di 10 yard: poi nella pratica i tentativi sono quasi sempre tre, perché il quarto – il cui fallimento implicherebbe la perdita del possesso di palla – è di solito dedicato a calciare la palla il più lontano possibile, ridandola ai propri avversari. Una volta "chiuso il down", cioè dopo essere avanzati di 10 yard, si riparte azzerando il numero delle azioni a disposizione: e si torna ad avere altri quattro tentativi per ottenere altre 10 yard. 
(L'arbitro Walt Coleman sancisce un "first down" nella partita tra Carolina Panthers e Atlanta Falcons, 30 settembre 2012, AP Photo/Paul Abell)

L'azione è finita quando un giocatore cade a terra con la palla in mano e viene toccato da un avversario; o se un lancio è "incompleto", cioè non viene ricevuto. Nel primo caso si calcola in quel punto l'avanzamento compiuto dalla squadra in attacco (quindi la nuova azione ripartirà da lì). Nel secondo l'avanzamento è nullo. 
(Clay Matthews dei Green Bay Packers placca Ben Roethlisberger dei Pittsburgh Steelers, 22 dicembre 2013, AP Photo/Mike Roemer)

Se invece durante un'azione la squadra in difesa recupera la palla – intercettando un passaggio o perché è sfuggita all'avversario – si trova immediatamente nella condizione di attacco e il giocatore che ha preso la palla cerca di portarla più avanti possibile, da dove ricomincerà a parti invertite l'azione successiva. 
(Byron Maxwell dei Seattle Seahawks intercetta un passaggio diretto verso Michael Crabtree dei San Francisco 49ers, 8 dicembre 2013, Brian Bahr/Getty Images)

Il regista di tutto il gioco e protagonista principale della squadra si chiama quarterback. È l'uomo che prende la palla in mano all'inizio di ogni azione e decide cosa farne e che gioco impostare in pochissimi decimi di secondo, mentre alcuni dei suoi compagni lo proteggono e impediscono che gli avversari gli si scaraventino addosso per farlo cadere e interrompere l'azione o, peggio, per sottrargli la palla (se questo avviene nella propria end zone la squadra in difesa ottiene due punti: si chiama "safety" ed è l'unico caso in cui la squadra in difesa fa punti). 
(Il quarterback dei New England Patriots Tom Brady nella partita contro i Denver Broncos, 19 gennaio 2014, AP Images/David Drapkin)

Durante il gioco, le azioni più comuni per portare avanti la palla sono tre. 
Primo: il quarterback consegna la palla a un compagno vicino che ha spazio per guadagnare qualche yard; oppure è lo stesso quarterback che decide di avanzare con la palla in mano. Secondo: il quarterback passa la palla a un compagno che si è liberato e ha spazio per correre verso la end zone. 
Terzo: il quarterback lancia la palla verso la end zone a un suo compagno, cercando di non farsi intercettare il passaggio dalla difesa. 
(Colin Kaepernick, quarterback dei San Francisco 49ers lancia mentre i suoi compagni lo proteggono dall'arrivo dei difensori dei Seattle Seahawks, il 19 gennaio 2014, Jonathan Ferrey/Getty Images)

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SEATTLE, WA - JANUARY 11: Cornerback Richard Sherman #25 of the Seattle Seahawks reacts in the second quarter while taking on the New Orleans Saints during the NFC Divisional Playoff Game at CenturyLink Field on January 11, 2014 in Seattle, Washington. (Photo by Harry How/Getty Images)

Divisional Playoffs &#8211; New Orleans Saints v Seattle Seahawks

In campo ci sono 11 giocatori per squadra: i loro ruoli sono molto distinti e poco intercambiabili tra loro, quindi nel corso della partita avvengono molte sostituzioni con i giocatori dalla panchina a seconda delle necessità. In particolare, ci sono giocatori per la fase di difesa e giocatori per la fase di attacco, che sono quasi sempre distinte. 
(La panchina dei New England Patriots durante una partita contro i New York Giants il 1° settembre 2011, Elsa/Getty Images)

L'obiettivo della squadra che si trova in attacco è portare la palla oltre la linea di fondo campo – andare in "touchdown", che vale sei punti – sia correndo con la palla sia con un lancio che raggiunga un giocatore in quella zona, che si chiama "end zone" ed è quella colorata diversamente dal verde del campo. La palla ci deve arrivare saldamente in mano a un giocatore, comunque. L'obiettivo della squadra in difesa è invece impedire che questo avvenga, intercettando i passaggi o placcando e mettendo a terra gli avversari. 
(Connor Shaw dei South Carolina Gamecocks si tuffa in touchdown rincorso da Josh Evans dei Florida Gators, 12 novembre 2011, Streeter Lecka/Getty Images)

Il gioco avviene per brevi azioni successive, che si chiamano down, interrotte da lunghe pause: in ciascuna azione una squadra parte in attacco – in possesso di palla – e una in difesa, ma i ruoli possono essere capovolti nel corso dell'azione se la squadra in difesa si impadronisce della palla. I giocatori in campo vengono completamente sostituiti quando una squadra passa dall'attacco alla difesa o viceversa: questo avviene quando la squadra in attacco ottiene un touchdown o non riesce a "completare il down", che è spiegato al punto 6. 
(Contrapposte, la difesa dei Washington Redskins e l'attacco dei Philadelphia Eagles, in una partita il 14 novembre 1999, Doug Pensinger/Getty Images)

Si gioca in quattro tempi di 15 minuti ciascuno, e c'è un intervallo più lungo a metà: i 15 minuti sono di tempo "semieffettivo", nel senso che il cronometro viene fermato in diverse circostanze di gioco, ma non sempre quando il gioco è fermo. Il tempo reale medio in cui la palla è in gioco è stato calcolato, in un'intera partita, di 11 minuti. Una singola azione dura in media 4 secondi. 
(Mike McCarthy, head coach dei Green Bay Packers, guarda il cronometro sul tabellone durante la partita con i Minnesota Vikings che finirà in pareggio, il 24 novembre 2013, Tom Lynn /Getty Images)

Ogni azione vede le due squadre contrapposte intorno alla linea raggiunta nell'azione precedente, che si chiama linea di scrimmage: il gioco è di fatto la traslazione successiva della disposizione dei giocatori in avanti e indietro sul campo a seconda dei progressi della squadra in attacco. 
(Baltimore Ravens e San Francisco 49ers, 3 febbraio 2013, AP Photo/ David Drapkin)

L'obiettivo parziale e minimo di ogni azione – quello finale è il touchdown – si chiama first down (ovvero l'inizio di una nuova azione, daccapo) e si raggiunge portando la palla avanti di almeno 10 yards (poco meno di 10 metri) nel corso di quattro azioni. La squadra in attacco ha quattro tentativi – sommando i successivi avanzamenti – per spostare il gioco in avanti di 10 yards: poi di fatto i tentativi sono quasi sempre tre, perché il quarto – il cui fallimento implicherebbe la perdita del possesso di palla – è di solito dedicato a calciare per consegnare il gioco agli avversari in una zona più arretrata del campo (a meno che non si sia abbastanza vicini alla porta per provare a calciare e ottenere tre punti). 
Una volta "chiuso il down", ovvero ottenuto l'avanzamento di 10 yard, si riparte azzerando le azioni necessarie: e si hanno di nuovo quattro tentativi per ottenere altre 10 yard, e così via. 
(L'arbitro Walt Coleman sancisce un "first down" nella partita tra Carolina Panthers e Atlanta Falcons, 30 settembre 2012, AP Photo/Paul Abell)

L'azione è finita quando un giocatore cade a terra con la palla in mano e viene toccato da un avversario; o se un lancio è "incompleto", cioè non viene ricevuto. Nel primo caso si calcola in quel punto l'avanzamento compiuto dalla squadra in attacco. Nel secondo l'avanzamento è nullo. 
(Clay Matthews dei Green Bay Packers placca Ben Roethlisberger dei Pittsburgh Steelers', 22 dicembre 2013, AP Photo/Mike Roemer)

Se invece durante un'azione la squadra in difesa cattura la palla – o intercettando un passaggio, o perché è sfuggita al suo portatore – si trova immediatamente nella condizione di attacco e il giocatore che ha preso la palla cerca di portarla più avanti possibile, da dove ricomincerà a parti invertite l'azione successiva (oppure addirittura in touchdown, risultato eccellente e raro). 
(Byron Maxwell dei Seattle Seahawks intercetta un passaggio diretto verso Michael Crabtree dei San Francisco 49ers, 8 dicembre 2013, Brian Bahr/Getty Images)

Il regista di tutto il gioco e protagonista principale della squadra si chiama quarterback. È l'uomo che prende la palla in mano all'inizio di ogni azione e decide cosa farne e che gioco impostare in pochissimi decimi di secondo, mentre alcuni dei suoi compagni delegati a questo lo proteggono e impediscono che gli avversari gli si scaraventino addosso per farlo cadere e interrompere l'azione o, peggio, per sottrargli la palla (se questo avviene nella propria end zone la squadra in difesa ottiene due punti: si chiama "safety" ed è l'unico caso in cui la squadra in difesa fa punti). 
(Il quarterback dei New England Patriots Tom Brady nella partita contro i Denver Broncos, 19 gennaio 2014, AP Images/David Drapkin)

Durante il gioco, le azioni più comuni per portare avanti la palla – tra le quali il quarterback sceglie rapidamente in base agli schemi progettati, agli accordi presi prima dell'azione e ai movimenti dei giocatori sul campo – sono tre: 
a) il quarterback consegna la palla a un compagno vicino che abbia lo spazio per guadagnare qualche yard e avvicinarsi all'obiettivo del down. Oppure lo fa lo stesso quarterback se gli si apre uno spazio davanti e non vede soluzioni migliori. 
b) il quarterback passa la palla a un compagno che si è liberato e ha spazio per correre verso la end zone, e verso il touchdown, o almeno verso un avanzamento più rilevante e l'avvio di una nuova azione. 
c) il quarterback lancia la palla verso la end zone dove un suo compagno la cattura al volo essendo nel frattempo scattato senza che un giocatore della squadra avversaria riuscisse a contenerlo o a intercettare il passaggio. 
(Colin Kaepernick, quarterback dei of the San Francisco 49ers lancia mentre i suoi compagni lo proteggono dall'arrivo dei difensori dei Seattle Seahawks, il 19 gennaio 2014, Jonathan Ferrey/Getty Images)

Domenica si gioca l'evento sportivo più seguito dello sport americano: se volete seguirlo vi servono questa guida in 11 punti e diversi caffè

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