feuilleton
Sunday Post
Le cose più lette e discusse sul Post questa settimana

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Cosa dice il romanzo Bisignani
Che siamo nei guai, e non ci salveranno quelli che li hanno procurati e tollerati finora

La casalinga di Voghera che aveva il gusto per l’horror
Era Carolina Invernizio, autrice di romanzi d'appendice di fine Ottocento, che Vera Gheno ha inserito in una nuova antologia di scrittrici

Splendori e miserie dei libri dell’estate (e di chi li legge)
«Quando iniziano le vacanze ci convinciamo che in un periodo di venti giorni bisogna effettuare letture mirate, selezionate, efficaci, soddisfacenti, nostre, più che in ogni altro momento dell’anno. Dobbiamo godere, come se fosse facile farlo con i libri. Di più, dobbiamo rimediare: in quelle due-tre settimane contiamo generalmente di finire una buona volta "Guerra e pace", leggere i diari di Sylvia Plath, un paio di Bolaño, Marina Cvetaeva ritradotta da Serena Vitale, tre scrittrici irlandesi da tenere d’occhio, quattro gialli e il capolavoro inedito di un cugino. E va bene che d’estate il tempo si dilata, ma c’è un limite»

Siamo sicuri che i nostri giornali siano poi così Web 2.0?
Ho letto un articolo interessante, di cui si è parlato parecchio in questi giorni

La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio – Episodio 1
Nel suo libro Enrico Brizzi racconta vent’anni di storia italiana, Il Post da oggi ne pubblica quindici episodi e Makkox li disegna

I bambini del dottor Korczak
Le utopie, scriveva Elias Canetti, hanno un che di dimesso che fa sì che gli uomini ne siano respinti. Non quelle pedagogiche: a volte viene il sospetto che i pedagoghi siano i veri rivoluzionari [Continua]

È il sangue di Bob Dylan su quei solchi?
